Ovviamente, su tante cose le nostre posizioni divergono, ma non si può dire che manchi di chiarezza!
MV
da La Nazione del 26/09/08
Nel dibattito sul futuro della città interviene il presidente dell’Aci
di FEDERICO MAZZONI
IL SINDACO di Prato ha incluso l’Automobile club fra i destinatari della verifica sull’attuazione del programma di legislatura e lo ringraziamo; esprimeremo con franchezza e spirito costruttivo alcune riflessioni.
Invitiamo quindi i cittadini ed i soci Aci ad una lettura del testo www.aciprato.it/comunicati_stampa.php, ma anticipiamo alcuni passaggi. Il futuro di Prato: le più immediate strategie di rilancio economico non possono che partire dalla vocazione industriale della città. È anche verosimile che almeno nel futuro più prossimo, il tessile mantenga una importanza fondamentale. Ma se vogliamo avere qualche speranza di integrare e diversificare i settori merceologici, dobbiamo creare le condizioni di appetibilità per investimenti dall’esterno. L’affermazione che il disegno della mobilità sia definito ed avviato nelle realizzazioni ci pare azzardata, sia per l’area metropolitana che per Prato stessa.
Ci sembra infatti che il quadro manchi di quella visione strategica d’insieme (basti pensare alla “Prato-Signa” che consuma inutilmente territorio pregiato) che può permettere alla città di uscire dal guscio nel quale si è rinchiusa restando per anni assente dai tavoli delle grandi infrastrutture internazionali. Dal punto di vista della mobilità “interna” il primo investimento da fare, poco appariscente, ma molto efficace, sarebbe stato uno studio sul traffico a livello di bacino, che fornisse gli elementi corretti per la pianificazione e la definizione delle priorità con criteri tecnico-economici non equivoci e condivisibili con i cittadini; in secondo luogo potevano essere definiti nuovi disciplinari di realizzazione delle strade, con caratteristiche tecniche più adeguate alle sollecitazioni cui vengono sottoposte.
Sul trasporto pubblico consideriamo positiva l’esperienza delle Lam, ma in un panorama desolante nel quale siamo a mendicare qualche treno, non esiste un sistema di scuolabus e si coltivano da anni fantasie di tramvie, senza concludere nulla di credibile.
Infine la pianificazione; non si fa altro, da ben più di 4 anni, che analizzare, presentare e pianificare, ma dei progetti che potrebbero davvero cambiare faccia alla città nulla si è visto. La domanda che dobbiamo farci è se, rispetto a quattro anni fa la città valga di più o di meno. La risposta a nostro avviso è che nel complesso, nonostante un considerevole impiego di risorse economiche, intellettuali, politiche e civili, purtroppo valga complessivamente di meno come è stato confermato in sedi econometriche autorevoli. Nessuno dei suoi problemi principali è stato risolto. Crediamo che questa debba essere la considerazione di base per qualsiasi programma elettorale. I candidati, di qualsiasi parte, dovrebbero tacere ed emettere un documento contenente le dieci cose che si impegnano a realizzare. Il resto sono discorsi.
Nessun commento:
Posta un commento