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Squittieri: «Sì alle primarie Sono un’occasione importante»
Partito democratico: la segretaria risponde a Rocca
CARO ALBERTO, le primarie ci saranno, «perché sono lo strumento che il Pd ha scelto per la selezione delle candidature e delle classi dirigenti del partito». Firmato Benedetta Squittieri. La segretaria provinciale del Pd ha risposto all’avvocato Alberto Rocca che, da promotore del partito a Prato, le aveva chiesto con una lettera aperta di battere questa strada visto che secondo lui nel 2004, quando fu candidato Romagnoli, venne «operata una scelta non sostanzialmente, ma solo formalmente democratica».
Squittieri assicura che «a Prato le primarie saranno un’occasione importante per discutere della città» e ricorda che «già all’assemblea provinciale di lunedì il partito metterà in piedi gli organismi organizzativi che aprono il percorso», ma rimanda alle settimane successive, almeno ufficialmente, le risposte sul nodo decisivo, ovvero i candidati. Scrive infatti: «E’ indubbio che da lunedì il Pd avvierà un percorso non solo tecnico, ma anche politico per affrontare i nodi che riguardano la città, i propri candidati e per scegliere un percorso aperto che avrà al centro il principio secondo il quale chi ricopre incarichi in politica lo fa a servizio di un progetto più collettivo. La fiducia per il futuro e le risposte concrete alle questioni che la città ha di fronte sono i temi su cui il Pd sarà il più aperto possibile».
Per sapere se davvero qualcuno sfiderà il sindaco bisognerà aspettare come minimo l’assemblea provinciale convocata appunto per lunedì sera («Da quella data partirà un percorso politico...»). Romagnoli, come Logli, deve ufficializzare la propria ricandidatura entro il 15 ottobre, mentre gli eventuali sfidanti, dai quali dipende l’effettivo svolgimento delle primarie, dovranno uscire allo scoperto fra il 15 novembre e il 15 dicembre.
SQUITTIERI RIPRENDE poi il discorso pensando ai detrattori delle primarie: «Senza retorica lavoreremo perché siano uno strumento di partecipazione dei cittadini alla vita democratica del partito e non uno strumento per gli individui per candidarsi. Per noi sono uno strumento e a chi ci dice che non facciamo primarie vere dobbiamo rispondere che siamo l’unico partito che le promuove e che le usa. Questo strumento permette al Pd di provare a superare l’annoso problema della selezione delle classi dirigenti non solo sulla base del consenso interno alle organizzazioni politiche, ma del consenso reale nelle comunità; lascia irrisolto invece il problema della eccessiva personalizzazione della politica».
LA CHIUSURA è anche una presa di coscienza sul ruolo che il Pd deve avere: «La nostra città vive un momento profondamente difficile e credo che si aspetti dal partito una grande assunzione di responsabilità, che non sia solo azione amministrativa, ma assunzione su di sè delle grandi questioni che riguardano la vita quotidiana dei pratesi e la prospettiva per il futuro»
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