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La mer, la fin...

martedì 4 novembre 2008

Arno. Cambiamenti climatici e alluvioni.

Quarantadue anni fa...
mv
Arno
Maracchi (Cnr): «Cambio del clima rende probabile una nuova alluvione»
Al convegno organizzato per ricordare l'alluvione del 4 novembre 1966 è intervenuto il direttore dell’Istituto di Biometerologia del Cnr di Firenze

«Un'alluvione come quella del ’66 a Firenze statisticamente dovrebbe cadere ogni 100 anni ma oggi siamo di fronte a dei cambiamenti climatici che potrebbero accorciare del 20 per cento circa i tempi di ricorrenza». Lo ha detto il climatologo Giampiero Maracchi rispondendo alle domande dei giornalisti a margine di un convegno organizzato in occasione dell’anniversario dell'alluvione di Firenze. Maracchi, che è direttore dell’Istituto di Biometerologia del Cnr di Firenze, ha spiegato che la previsione «è omunque un pò azzardata perchè noi osserviamo questi cambiamenti da circa 20 anni e su fenomeni estesi su tutto il erritorio come quello che determinò l’alluvione d Firenze non c’è una statistica. Ci sono invece studi sui fenomeni intensi e concentrati che avvengono ormai tutti gli anni, basti pensare che la settimana scorsa in Toscana sono caduti in un giorno 150 millimetri di pioggia che è la piovosità media del mese di ottobre». Il climatologo ha poi ricordato come «nel ’66 l’alluvione fu legata alla caduta di 210 millimetri di pioggia su tutto il bacino dell’Arno». Quanto al clima dei prossimi mesi, «continuerà a piovere nella prima decade di novembre, seguito da un probabile brusco abbassamento delle temperature che dovrebbe far smettere di piovere. In dicembre è possibile invece un aumento delle temperature».
OGGI, MENO RISCHI PER IL CENTRO STORICO. «Rispetto ad un evento alluvionale come quello del ’66 oggi Firenze sarebbe interessata a valle del centro storico. La portata che defluisce nel fiume è infatti molto maggiore rispetto ad allora». Lo ha detto il segretario generale, facente funzione, dell’autorità di bacino dell’Arno Marcello Brogioni. Brogioni ha poi spiegato che «per completare il piano lanciato nel 2005 insieme a Regione e Ministero dell’Ambiente servono circa altri 150 milioni di euro. Io ci credo in queste risorse, altrimenti non continueremmo a andare avanti con il nostro lavoro e a cercare risultati. Fino a adesso il flusso di risorse c’è stato anche se minimo. Ad oggi sono arrivati circa 60 milioni tra l’intervento della Regione, degli enti locali e del Ministero». Rispondendo alle domande sull’effetto delle precipitazioni di questi giorni per l’invaso di Bilancino, Brogioni ha sottolineato che «le pioggie stanno rimpinguando l’invaso e ultimamente il bacino è cresciuto di un milione di metri cubi di acqua; ne mancano all’appello circa una quindicina per arrivare al massimo che sono circa 57-58 milioni. Con un inverno normale o anche al di sotto del normale l’invaso sarà comunque riempito».
04 novembre 2008
Corriere fiorentino.it

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