Questo è l'intervento di Leonardo Pampaloni all'incontro del 20 novembre
Secondo un articolo apparso su MV la scuola è come l’acqua, è un bene comune e deve essere di tutti.
I tagli previsti per la scuola pubblica dal governo attuale sono consistenti e indiscriminati: in tre anni è prevista la riduzione di circa 130.000 lavoratori, di cui 87.000 docenti e 43.000 non docenti. Si tratta di personale precario, cioè quello più giovane e di solito più motivato.
Questi tagli verranno attuati attraverso l’aumento del numero di alunni per classe, la diminuzione delle ore di lezione e l’accorpamento degli Istituti.
A proposito del maestro unico nella scuola elementare.
Un solo insegnante vuol dire un solo stile d’insegnamento e soprattutto che il programma dovrà essere svolto in 24 ore settimanali. La scuola a tempo pieno invece fa dei tempi distesi il suo punto di forza per assicurare pari opportunità e rendere possibili attività cooperative e formative di socialità e convivenza. La compresenza dei due insegnanti, per quattro ore la settimana, permette inoltre approfondimenti, recuperi, uscite didattiche. Un modello di scuola con i tempi compressi, come lo è senz’altro quella delle 24 ore, è superficiale e selettivo, tende ad addestrare una minoranza (anche attraverso la reintroduzione della valutazione in decimi) invece di educare la maggioranza.
Infine due informazioni di attualità. Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, cioè il massimo organo collegiale della scuola, ha espresso, in data 17 novembre 2008, fermo dissenso e viva preoccupazione a proposito delle recenti disposizioni legislative, auspicando una profonda revisione dei provvedimenti adottati e un maggiore coinvolgimento dei soggetti interessati.
Esiste un blog di protesta e resistenza delle scuole pratesi, a cui danno sostegno e vitalità genitori, insegnanti e studenti. Il blog si chiama Beata Ignoranza ed è raggiungibile direttamente da un link su MV.
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