Mentre viene a galla una rete di conventicole legate ai poteri economici più forti, il PD reagisce riconfermando come candidati alle primarie individui che, al di là dei reati che possono aver commesso, hanno dimostrato di condurre il loro mandato politico in modo immorale e non trasparente, utilizzando metodi di scambio, intollerabili in un sistema che vuol dirsi democratico.
Se si aggiunge che questi personaggi hanno voluto incarnare negli ultimi tempi, la legalità, l'ordine e l'efficienza, presentandosi all'opinione pubblica come rinnovatori, si comprende che era soltanto in atto una svolta che attraverso il conservatorismo autoritario, occultava un'attività di collusione tra affari e politica ai danni della città.
Per Prato un altro triste avvertimento dell'impossibilità di perpetuare l'egemonia del Partito democratico sulla città. L'entrata in campo dell'ex-assessore Carlesi, intenzionato a partecipare alle primarie, è cosa senz'altro a noi gradita, per le capacità e le doti della persona. Ma resta comunque difficile un ravvedimento del suo partito.
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