Tanto inutili che ovviamente un "eccesso" di tumori definiti "rari" del tessuto molle è solo questione da "approfondire".
Secondo noi, se sono rari questi tipi di tumori, un "eccesso" forse merita qualche attenzione in più, perché ad esempio (e non c'è alcuna correlazione con i numeri presentati) se ci aspettiamo - dall'analisi statistica dei dati - un valore pari a 1 in un determinato contesto, e ci ritroviamo nei fatti un valore pari a 10, magari qualche domanda c'è da farsela...
Per questo, concordiamo con i Comitati della Piana, affinché il confronto sui dati sia pubblico e in contraddittorio, magari fornendo ai cittadini anche quegli elementi di base per capire i dati.
Aggiungiamo noi che la questione dovrebbe allargarsi a tutta la Provincia, e non limitarsi a Montemurlo: ancora oggi c'è chi vede nella costruzione di un inceneritore sul nostro territorio la panacea del problema rifiuti, ma un vero confronto sulle possibili ricadute sulla cittadinanza, ancora, non è stato fatto.
MV
da la Nazione del 04/12/08
Comune e Asl rassicurano «Nessun aumento dei tumori»
«LA LETTURA dei dati epidemiologici non è corretta». Così il direttore dell’Unità operativa epidemiologia dell’Asl, Francesco Cipriani, interviene sullo studio del Cspo (Centro per lo studio e la prevenzione oncologica) reso noto dalla dottoressa Patrizia Gentilini durante l’incontro organizzato la scorsa settimana a Oste dai comitati contro l’inceneritore.
«E’ errata l’affermazione che ‘nella frazione di Oste’ l’incidenza dei tumori sia in aumento, perché nessuno dispone dei dati di incidenza dei tumori disaggregati a livello di frazione. Dal Cspo di Firenze — continua Cipriani — si possono ottenere solo dati a livello comunale. L’affermazione è basta sull’analisi non corretta dei numeri assoluti di nuovi casi di tumore, non rapportati alla dimensione della popolazione ed alla sua struttura per età. E’ vero che nel mondo c’è un aumento della frequenza dei tumori dovuto, però, in larga misura all’invecchiamento della popolazione. Esclusa questa causa, l’incremento è modesto. Anche il comune di Montemurlo non sfugge a questo andamento».
E ancora: «Se confrontiamo il comune di Montemurlo rispetto ai territori degli altri comuni della provincia, non solo non esiste un eccesso di tumori, ma al contrario, si registra una frequenza minore. La lettura corretta dei dati è necessaria per evitare di diffondere informazioni errate e provocare inutili allarmismi». Insomma secondo la Asl contrariamente a quanto sostenuto dai comitati, a Montemurlo non ci sarebbe nessun allarme relativo allo sviluppo di tumori a causa della vicinanza con l’inceneritore di Montale. Se davvero però non c’è nessun allarme allora i comitati e la dottoressa Gentilini non riescono a spiegarsi perchè non siano mai stati diffusi per intero i risultati degli ultimi rilevamenti ambientali. «Non si possono riportare solo numeri assoluti dei casi, come indicato da Patrizia Gentilini, ma quelli riferiti al numero dei residenti ed alla loro età. — interviene il sindaco Menchetti — Dall’analisi dei dati l’incidenza dei tumori a Montemurlo dal 1985 al 2004 non è maggiore di quella rilevata negli altri sei comuni della provincia anzi, è significamente inferiore. Solo nelle donne per tumori rari del tessuto molle si rileva un eccesso su poche osservazioni (10 casi in 20 anni, sul totale di oltre 1500 tumori nello stesso periodo), che stiamo approfondendo».
Il Comune sostiene che in tutti i paesi evoluti l’insorgenza di nuovi casi di tumori è in leggero aumento, mentre i decessi per tumore stanno diminuendo, grazie alla diagnosi tempestiva ed alle nuove cure. «Sono comunque in corso analisi epidemiologiche e ambientali più approfondite — conclude il sindaco Menchetti — che riguardano anche i dati di mortalità, di ricovero e di malformazioni che fino ad oggi però non hanno segnalato particolari criticità».
Silvia Bini
da la Nazione del 05/12/08
«Inceneritore, ora un vertice»
«SE ASL E COMUNE sono così sicuri dei loro dati, allora perchè non accettano un contraddittorio aperto al pubblico?». Così Gianfranco Ciulli, del coordinamento dei comitati della piana di Prato, Firenze e Pistoia, risponde alle affermazioni di Asl e Comune di Montemurlo che in un lungo comunicato avevano smentito le dichiarazioni della dottoressa Patrizia Gentilini, rappresentante dei comitati contro l’inceneritore. Gentilini in particolare aveva citato uno studio del Cspo secondo il quale negli ultimi anni c’è stato un aumento dei tumori, soprattutto nelle donne, fra chi vive nelle vicinanze del termovalorizzatore di Montale.
«Troppo facile dire che va tutto bene senza mostrare dati e studi — continua Ciulli — Noi siamo aperti ad un confronto, ma il fatto che le istituzioni non accettino mai il nostro invito ci fa pensare che abbiano qualcosa da nascondere».
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