TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 7 dicembre 2008

Prato verso le amministrative. Berti e il PDL-? No grazie...

E così, anche Berti ha declinato cortesemente l'invito del PDL, e pure con una motivazione chiara: anche se si dovesse riuscire a vincere, "fare il sindaco, in una situazione come questa, non è certo facile" (ndr: virgolettato dal testo dell'articolo).
Insomma, la patatona bollente se la prenda qualcun altro... Perché se il centrodestra perde, con l'occasione che potrebbe aver di fronte, avrebbe sbagliato clamorosamente tutto (non che non ne siano in grado, si sa...), ma se vincono il futuro sindaco si ritroverà delle gatte da pelare veramente notevoli, e verrebbe messo sulla graticola...
Se la cosa non fosse seria, ci sarebbe da ridere...
MV

da il Tirreno del 07/12/08
Berti: «Lusingato ma non voglio candidature»

PRATO. «Mi è stato chiesto se ero disponibile alla candidatura. Devo dire che la cosa mi ha lusingato. Ma sono giornalista da 40 anni, sto benissimo alla Rai e soprattutto sono consapevole dei miei limiti. Fare il sindaco, in una situazione come questa, non è certo facile». Riccardo Berti, direttore di Isoradio, Cis e Viaggiare informati, ex direttore della Nazione, poi del Corriere di Prato, è stato, per qualche giorno, in pole nella rosa di candidati a sindaco del centrodestra pratese. Ma, come spiega lui stesso, ha declinato l’invito, anche se forse un po’ a malincuore.
Direttore, le prossime amministrative potrebbero essere un’occasione da non perdere per il centrodestra pratese.
«Direi di sì, perchè questa città dopo 60 anni di governo della sinistra credo abbia davvero voglia di voltare pagina. Tanto più che si trova davanti sempre gli stessi personaggi. Se mai si ricostruisse la storia di qualcuno di loro, li si troverebbe sempre presenti, da tempo immemorabile, ma in enti e istituzioni diverse. E’ l’ora del ricambio».
Se avesse accettato la candidatura quali sarebbero state le sue priorità?
«Questa crisi senza precedenti e la sicurezza. Bisogna che qualcuno, prima o poi, si decida a dire che fine farà il distretto tessile. E se è davvero destinato a declinare, in quale direzione è meglio riciclare l’ingegno dei “piccoli Archimede” pratesi. Altrimenti che si fa, la città dell’industria cinese?»
Parliamo di sicurezza, anche lei vuole scappare dal centro, come Yuri Chechi?
«Proprio no. Io abito in via Ricasoli e sto ristrutturando casa perchè credo in questa città: ci sono nato e ci voglio vivere. Certo c’è bisogno di misure più incisive perchè alcune zone del centro, di notte, effettivamente fanno paura».
Si ha come l’impressione che il centrodestra di Prato non abbia poi grande voglia di partire alla conquista, certo difficile e impegnativa, di Comune e Provincia.
«Non è assolutamente vero. Si stanno impegnando molto e troveranno un’ottimo candidato».
Lei ha suggerito qualche nome?
«No, nessun nome. Ma sono certo che sarà autorevole e, come ha suggerito Verdini per Firenze, espressione della “civicità”».
C.O.

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