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La mer, la fin...

giovedì 26 febbraio 2009

Poggio a Caiano. Scoperta discarica abusiva

Ma non erano i cinesi a fare le cose abusive, incluse le discariche? Ecco invece l'edificante storia di un settantenne poggese, pure recidivo.
Ci sarebbe da chiedergli di chi fossero i rifiuti che si apprestava a sistemare...
MV

da il Tirreno del 26/02/09
Poggio a Caiano.

Il titolare settantenne è recidivo ed è stato denunciato dai carabinieri

Sequestrata una discarica abusiva

POGGIO A CAIANO. Lunedì sera i carabinieri di Carmignano hanno sequestrato un deposito abusivo di scarti tessili e materiali ferrosi in via Granaio a Poggio a Caiano. Non è la prima volta che quest’area, già oggetto di numerose segnalazioni da parte dei residenti per la sua fatiscenza, viene sottoposta a provvedimenti del genere, ma stavolta il responsabile l’ha combinata più grossa delle precedenti. Dopo i sigilli scattati due anni fa ad opera dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Firenze infatti, a Lamberto Fabiani è stata sospesa la licenza per la sua attività di recupero di rifiuti tessili e di ferraia, ma il 70enne poggese ha fatto orecchie da mercante e come se niente fosse ha proseguito ad accumulare scarti di ogni tipo infischiandosene anche dell’ordinanza con cui il Comune gli imponeva di sgomberare e bonificare l’area. Lunedì però “la ribellione” è giunta al capolinea. Una pattuglia della stazione di Carmignano, di passaggio in via Granaio, l’ha sorpreso mentre scaricava sei balle di rifiuti plastici provenienti da lavorazioni tessili. Constatata l’assenza di un titolo legittimo per svolgere quell’attività, i carabinieri hanno subito posto sotto sequestro tutta l’area compreso il vecchio immobile ad uso artigianale accanto al piazzale, un autocarro e un carrello elevatore. L’uomo è stato denunciato a piede libero per aver violato la normativa in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti usati come discarica. Nel marzo del 2007 i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Firenze avevano apposto i sigilli perché Fabiani aveva realizzato un deposito incontrollato di rifiuti all’esterno dell’azienda, in quel piazzale di circa 2.000 metri quadri dove tutt’ora campeggiano contenitori rugginosi e rifiuti di ogni tipo. All’epoca all’anziano titolare della ditta venne contestato di essere in possesso di un’autorizzazione più restrittiva e di non aver delimitato adeguatamente i confini del deposito che si estende fin quasi alla strada. Anziché porre rimedio, Fabiani ha perseverato ottenendo come riposta la sospensione della licenza e un’ordinanza di sgombero fino al nuovo provvedimento di sequestro. Sarà l’epilogo?
E.B.

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