ricordate? lo avevamo citato nei giorni scorsi il servizio della Caritas...
MV
da il Tirreno del 24/02/09
Ma di notte c’è già qualcuno che aiuta chi non ha un tetto
PRATO. Una ronda armata di caffè, panini, coperte e soprattutto di capacità di ascoltare i bisogni di chi vive sulla strada. Da sette anni fra i servizi della Caritas c’è anche quello della ronda notturna, un centro di ascolto itinerante che si snoda fra le Poste di via Martini, la stazione, le mura di piazza Mercatale e ovunque vengano fatte segnalazioni di persone che dormono all’aperto. L’idea è nata in seguito all’omicidio dei due clochard nel 2002, su un modello già esistente in grandi città come Roma e Milano, naturalmente adattato ad una realtà più piccola come quella di Prato. Un servizio all’apparenza semplice, offrire una bevanda calda, un panino e una coperta, che però va oltre: cercare di aiutare chi per scelta, ma molto più spesso per una serie di sfortunate coincidenze, si trova a non avere una casa e soprattutto ad essere considerato un diverso. Sono tanti i senza tetto a Prato, circa 30 persone, prevalentemente uomini italiani e stranieri, che ogni sera hanno contatti con i volontari della ronda. «Ormai - spiega il coordinatore Francesco Burrono - siamo riusciti a instaurare con molti di loro un rapporto stabile, conosciamo pezzi della loro vita, la loro storia e cerchiamo di capirne i bisogni, con alcuni di loro siamo riusciti a fare anche un percorso verso una vita più dignitosa». Cuore di tutta la ronda è l’attenzione verso la persona, le sue necessità, i suoi pregi ma anche i suoi limiti, attraverso un lavoro in rete con i Centri d’ascolto della Caritas e i servizi sociali del Comune. Da un paio di anni, oltre a occuparsi dei senza fissa dimora, la ronda si rivolge anche alle prostitute per offrire servizi sanitari e la possibilità di un’esistenza migliore. «Anche in questo caso l’approccio è molto delicato - spiega il coordinatore - Abbiamo un volantino stampato in più lingue in cui si danno informazioni su come fare per ottenere visite specialistiche».
L’arrivo delle ronde di sicurezza preoccupa non poco volontari e utenti della ronda notturna. «C’è il rischio che si scateni una caccia all’uomo - sottolinea Burroni - e si vada a gettare fuoco su una situazione abbastanza tesa; la tensione fra stranieri e italiani va crescendo, la schiera dei nuovi poveri aumenta e le risorse per progetti d’inclusione sono sempre meno».
Alessandra Agrati
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