TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 25 febbraio 2009

Prato verso le amministrative. PD, prove tecniche...

Eccoci ai momenti "salienti", con gli incontri al vertice del PD - un vizio duro a morire: ma non c'erano state delle primarie che avrebbero dovuto "chiarire" tutto? - per il percorso di avvicinamento al voto di giugno.
Si riunisce il famoso "comitato dei 40", prodotto perverso del siluramento del sindaco Romagnoli, che avrebbe dovuto delinare le stretegie politiche degli ultimi mesi (lo ha fatto? boh...), e ovviamente a questa riunione ha partecipato anche il candidato a sindaco e il suo "staff" (il "nuovo che avanza"... Magnolfi e Giorgi...).
Ovviamente, le parole d'ordine sono "mettersi a disposizione" (magari per qualche ruolo in giunta e nei gangli dell'amministrazione comunale, siamo pronti a scommetterci).
Ma l'aspetto pià notevole è la proposta carlesiana di unificare i comitati elettorali - il suo e quello di Gestri - con l'ovvia intenzione di partecipare anche alla determinazione della spartizione in Provincia.
Insomma, stiamo assistendo ai prodromi del classico "do ut des" (il reciproco apppoggio in cambio di reciproche concessioni di fette di potere) che i cittadini convinti di aver "votato" per il cambiamento dovrebbero tenere ben d'occhio, per capire cosa effettivamente hanno fatto!
MV


da il Tirreno del 25/02/09
Nel comitato dei “40” iniziata la marcia di avvicinamento
Faccia a faccia Carlesi-Abati stretta di mano e disponibilità

PRATO.
Primo incontro del comitato Pd dei quaranta - praticamente tutti pro Abati - dopo il risultato delle primarie. Presenti anche il candidato sindaco Massimo Carlesi, Beatrice Magnolfi, Ambra Giorgi e Virgilio Chiani, il braccio destro di Carlesi. Primo incontro servito a “prendere le misure”. Infatti, scherzando, la raccontano così: «Si sono annusati».
Interventi sulla situazione nazionale del partito, sulla prossima campagna elettorale, sulle cose da fare e sul fatto che sia effettivamente meglio vincere al primo turno che andare al ballottaggio. Insomma “melina” ma con la volontà, anche se accennata, di avviare quella lunga marcia di avvicinamento tra le anime del partito, chiesta immediatamente dopo il voto di domenica e indispensabile, alla fine, affinchè il Pd abbia buone possibilità per portare a casa Comune e Provincia alle amministrative del 6 e 7 giugno.
Da parte di molti del comitato c’è stata l’offerta di “mettersi a disposizione”. Si vedrà se l’invito e in quali termini, verrà raccolto del candidato che comunque “pensa positivo” - così lo descrivono gli uomini a lui vicini - e convinto che alla fine una via comune si troverà. E infatti un primo passo è stato fatto, anche quello di ieri mattina. Con un faccia a faccia franco e sereno tra Carlesi, appunto, e Paolo Abati, il candidato favorito ma sorprendentemente sconfitto. Incontro proficuo, garantiscono, finito con una stretta di mano e con la promessa di disponibilità reciproca. Un buon inizio.
Per tornare alla riunionme del “comitatone”, è stato Carlesi a chiarire quali saranno le sue prossime mosse: in primo luogo costituire un comitato elettorale assieme al candidato presidente della provincia Lamberto Gestri - com’è ovvio la composizione cambierà e nell’organismo entreranno anche persone vicine a Carlesi - ma anche dare una nuova investitura a questi organismi. Per Carlesi saranno i comitati che dovranno costruire e mantenere, durante questi mesi di campagna elettorale, il rapporto diretto con la base elettorale, con i cittadini. Un’impostazione che ha però lasciato perplessi alcuni. Ok il territorio - è il ragionamento - ma non è opportuno eliminare il partito in quanto luogo di decisioni strategiche e di confezionamento di una linea. La richiesta - di almeno una parte del partito - è quella di creare un luogo nel quale potersi confrontare. Eliminando da una parte il rischio di disimpegno e dall’altro di autosufficienza.
C.O.

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