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da Il Tirreno del 08/05/08
Enzo e Venere, cittadini dimezzati
Cinema, pizzerie, negozi: luoghi inaccessibili per i disabili
Anche la loro stessa casa è piena di tanti ostacoli che complicano loro la vita
Sveglia. Venere non è assolutamente autosufficiente, dipende per ogni cosa dal marito, quindi la mattina comincia presto. La prima tappa è al bagno dove, nonostante sia una casa per disabili, fare toilette è difficile: il lavandino è posto dietro la porta, quindi prima di lavarsi bisogna fare complicare manovre di parcheggio, il wc è a norma, ma non è adatto alla patologia di Venere. «Esiste una legge per l’abbattimento delle barriere architettoniche, che però non tiene conto della diversità di ciascuno. Io avrei bisogno, ad esempio, di una vasca con lo sgabello per lavarmi, ma costa 9mila euro, rimborsabili a lavoro finito al 50%». Terminata la tappa in bagno è l’ora della colazione, ma anche qui, il frigorifero alto, i fornelli e l’acquaio non sono su misura per Venere. «Quando ho sete - spiega - e ho voglio di una bevanda fresca non posso dissetarmi se sono in casa da sala perchè con l’ingombro della mia carrozzina non riesco ad aprire il frigorifero».
Terminata anche questa operazione, sempre con l’aiuto del marito, è pronta per andare al lavoro, e qui nasce un nuovo problema. «Per spostarmi ho bisogno di un pulmino - precisa Venere - ho un accordo con le associazioni di volontariato, ma per mancanza di personale non sempre riescono a venire a prendere in orario, quindi, spesso arrivo a lavorare in ritardo. Stessa storia per tornare, alle volte devo aspettare che qualche mezzo sia disponibile per venire a prendermi».
Condominio. Teoricamente all’interno del condominio le barriere architettoniche non ci dovrebbero essere, eppure, Enzo davanti a casa sua non ha lo scivolo perché deturpa l’estetica, per accedere alle cantine ci sono solo le scale, i marciapiedi intorno alla casa sono sconnessi, il cancellino di accesso alle case non può essere aperto da Venere che non ha l’uso della mano sinistra. Anche la sbarra per accedere alla zona parcheggio macchine è un altro grave ostacolo. «Vivo da solo - spiega Enzo - e se dovessi sentirmi male nessuno può aprire il cancello all’ ambulanza».
Avventurarsi per la città. Uscire per fare la spesa, andare in farmacia o in banca a San Giusto è una corsa ad ostacoli. «I marciapiedi sono pieni di buche - spiega Enzo - la situazione diventa tragica quando piove perchè si riempono di acqua, inoltre l’inciviltà della gente che parcheggia sui marciapiedi ci rende la vita impossibile». La farmacia comunale di via Cava è stata attrezzata con un montacarichi per disabili su cui non ci stanno le carrozzine grandi, meglio la sede della banca del credito Cooperativo di Vignole e il vicino supermercato Eurospin, dove l’accesso è possibile.
Assolutamente impossibile entrare nella maggior parte dei negozi. «Non ho mai avuto la soddisfazione - spiega Venere - di poter accompagnare mio figlio ad acquistare un paio di pantaloni, perché con la carrozzina non riesco ad entrare, come del resto non vado in pizzeria, al ristorante o al cinema. Tutti luoghi interdetti per me».
Alessandra Agrati
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