TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 29 maggio 2008

Pantanelle fotovoltaica? Addio alla Flamingo road?

L'ultima volta che abbiamo parlato delle Pantanelle è stato con un post del 2 maggio in cui chiedevamo ai Verdi e agli ambientalisti impegnati nelle istituzioni, che prendessero l'iniziativa per la realizzazione di un'area protetta, costituita da vari laghetti e da terreni incolti destinati a "casse di espansione", a protezione della costruenda seconda tangenziale, in caso di allagamenti.
Negli anni scorsi abbiamo cercato di interessare alla questione la circoscrizione e la provincia, ma con scarso successo. La zona è stata esaminata da biologi e naturalisti che l'hanno apprezzata anche per il pregio della fauna migratrice che la frequenta. Il Centro di Scienze Naturali di Galceti, testimoniò addirittura il passaggio di fenicotteri rosa.

Ma il Tirreno di lunedì scorso ha pubblicato la notizia che la Giunta Comunale avrebbe già deliberato che nelle casse di espansione,(o aree di laminazione, che dir si voglia, terreni per forza di cose inedificabili), si installino, ad opera di privati, 15 ettari di pannelli solari.
L'idea è stata partorita dagli uffici tecnici di mobilità, ambiente e infrastrutture e portata in Giunta da Giardi (lavori pubblici), Curcio (ambiente) e Giovagnoli (sviluppo economico), dove è stata approvata in forma di delibera.
In poche parole si intende affittare a privati (in settimana si sono fatti vivi anche sui gionali; guardatevi La Nazione di ieri a pag VI, probabilmente si è già deciso anche a chi affittare) i terreni suddetti con la proposta di farsi pagare in energia elettrica, con una royalties del 4%.
Per l'impresa interessata c'è il vincolo di mantenere le casse di espansione per la raccolta delle acque.
Il Comune ne ricaverebbe, secondo i suoi calcoli, circa 24000 euro l'anno di energia e a quanto si capisce la destinerebbe a strutture pubbliche con servizi comunali.
Si parte dal presupposto di ottenere una produzione di 1.350.000 Kwh all'anno, che corrisponderebbero a 600.000 euro.

Dunque. Posto il nostro apprezzamento per lo sforzo di installare impianti fotovoltaici, che costituiscono un ottimo modo di produrre energia pulita e rinnovabile, diciamo questo e non lo ripetiamo più perchè tutti sanno la nostra posizione sulla questione, resta evidente che lo stile, il metodo e il contenuto di questa operazione sono squallidi, poco democratici e aleatori.
Squallido è partire sempre dal quattrino. In una zona come quella, martoriata e minacciata da ogni forma di impianto e dalla costruzione di strade, dai discutibili tracciati, lo abbiamo già detto, occorre un intervento compensativo importante, come un parco o un'area naturale.
Poco democratico è non sottoporre la questione ai cittadini e non lasciar scegliere gli abitanti dei borghi limitrofi sulla destinazione dell'area.
Poco democratico è anche non offrire ai residenti di poter usufruire dell'energia prodotta, oppure chiedere loro a chi sarebbe giusto destinarla.
Aleatorio e perciò controproducente è tirar giù una proposta estemporanea senza collocarla all'interno dei piani energetici o discuterla nel complesso del sistema.
Aleatorio e caotico è anche prendere queste decisioni fuori dal piano strutturale e dall'elaborazione di un progetto globale di città.
La verità è che per questa Giunta non sono interessanti nè l'area protetta, nè l'energia rinnovabile. Si tratta solo di razziare soldi, proprio come si fa con le multe, vendendo pezzi di territorio, magari, come in questo caso, parandosi dietro una proposta "ecologica".

Per Municipio Verde
la zia Alma

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