Sta per aprirsi una settimana cruciale, riguardo al tema della legalità e della sicurezza, con ben tre dibattiti. Il primo e l'unico a trattare propriamente questo argomento, si terrà domani sera a Palazzo Novellucci alle ore 21 con la presenza di autorità giudiziarie e del Sindaco, promosso e organizzato dal CCC.
Gli altri due sono indirizzati a trattare il tema della costruzione della moschea e l'impatto sulla vita dei quartieri. Il primo è fissato provocatoriamente in contemporanea con quello sopracitato, avrà luogo alla parrocchia di S. Domenico e vedrà contrapporsi i rappresentanti della giunta e il Comitato di via Pistoiese; l'altro è per giovedì al Laboratorio del Tempo in via Filicaia ed è promosso dalla Nazione.
Cogliamo l'occasione per riassumere in modo sintetico le varie prese di posizione dei soggetti coinvolti nella vicenda del nuovo centro islamico.
Innanzitutto l'imam Ahmad Mofeed ha dichiarato pubblicamente che la comunità pakistana non ha soldi sufficienti per cambiare la sede dell'associazione religiosa, acquistando un locale più grande.
Questo per quanto ci riguarda chiude una parte importantissima della questione, giacchè, come si è sempre sostenuto, è giusto che le comunità religiose si sostentino con i loro soldi e non con quelli pubblici.
In seguito ha parlato il Sindaco che ha rassicurato tutti che al macrolotto zero non ci sarà alcun ampliamento della sede dei musulmani, perchè la zona è troppo gravida di problemi e sovrappopolata.
La posizione del Sindaco ci sembra giusta e rispettosa dei problemi dei cittadini residenti in via Pistoiese. L'approviamo.
Infine il terzo soggetto a prendere la parola è stato l'assessore al cemento Stefano Ciuoffo che ha precisato la posizione dell'amministrazione: luoghi di culto diversi da quelli cattolici sono necessari e costituiscono un obbligo costituzionale ma non possono essere inseriti in contesti urbani consolidati, con un tessuto sociale che verrebbe lacerato e squilibrato. Occorre quindi costruire una moschea ex novo, possibilmente in area declassata e dintorni (la nuova grande asse dei servizi, secondo la variante anticipatoria del Piano strutturale). In tale realtà (futura) si può costruire una bella e grande moschea (magari più bella di quelle di altre città), con parcheggi adeguati e magari qualche alberello.
Qualche amico Verde ci aveva messo in guardia su questa prospettiva e ci aveva avvertito che tonnellate di "cemento sacro" si stavano riversando sulle nostre città, con conseguente aumento delle costruzioni e con la costituzione di realtà completamente didsinserite dal contesto urbano.
Per questo, e sapendo come la lobby del calcestruzzo, nella figura del suo gran maestro, sia sempre in agguato, abbiamo spinto per l'utilizzo di una sede in una costruzione già esistente e all'interno della città.
In questo modo si eviterebbe altro consumo di territorio per creare un centro di vita islamica esterno alla città densa, quindi avulso dalla vita dei pratesi e soggetto più facilmente a cattive influenze provenienti da fuori.
Per farla breve, noi nei prossimi giorni porteremo avanti l'idea che si possa trovare, all'interno della città viva e sotto gli occhi vigili di tutti i cittadini e delle autorità di controllo, una struttura già esistente, magari un ex-capannone industriale, che possa essere adattato per le attività di preghiera e di studio e chiamarsi Centro di cultura islamica (che non necessita un cambiamento del Piano Regolatore), non finalizzato a richiamare musulmani da tutta la Toscana ma semmai per i nostri pakistani pratesi e per le loro famiglie.
Inoltre continuiamo a credere che i soldi dell'affitto o dell'acquisto di una struttura devono uscire dalle tasche di chi intende frequentarlo, senza impiegare denaro pubblico.
L'assessore Ciuoffo ha già la cazzuola in mano.
MUNICIPIO VERDE
TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
domenica 11 maggio 2008
Prato. L'assessore cazzuola vede sacro.
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