PARIGI - 15 MAG - ''E' la paura delle riforme, l'angoscia del cambiamento a far nascere in Italia fenomeni come la Lega Nord, a spingere la gente a votare per gli estremismi'': e' questa la diagnosi di Daniel Cohn-Bendit, ex leader francese della contestazione studentesca di 40 anni fa, parlamentare europeo per i Verdi e ora autore di 'Forget 68', libro scritto ''in fretta'' in risposta all'ormai famosa dichiarazione del presidente francese Nicolas Sarkozy di liquidare l'eredita' di quel maggio.
La stessa paura delle riforme, secondo 'Dany le Rouge', si legge nei comportamenti delle nuove generazioni: ''e' piu difficile essere giovani oggi rispetto a 40 anni fa - spiega -allora non si conoscevano l'Aids, il degrado ecologico, la disoccupazione, la mondializzazione spinta. I giovani ora non hanno piu' prospettive, non sono piu' padroni del loro avvenire e quindi cercano di proteggersi da un mondo sempre piu' pericoloso. Vivono in un'angoscia delle riforme, la stessa che c'e' in l'Italia''. I Verdi, in Italia, sono scomparsi dalla scena politica di primo piano: ''la situazione e' drammatica - dice Cohn-Bendit - perche' i Verdi non sono solo assenti dal governo, ma anche dal parlamento. Ed e' anche colpa loro''.
La Francia, invece, e' oggi un paese che ''va fiero del suo '68, a destra e a sinistra, come puo' andare fiero del Tgv, del Concorde e delle centrali nucleari''. Un paese in cui l'eredita' del '68 e' visibile: ''senza di essa, un uomo divorziato due volte non sarebbe mai stato eletto presidente''. Gli studenti francesi tornano oggi in piazza a Parigi contro i tagli nel servizio pubblico annunciati dal governo per il prossimo anno scolastico. ''Le masse ci sono, continua Cohn-Bendit - I giovani continuano ancora ad esprimere i loro disagi. E' che vorrebbero un cavaliere bianco che dia loro un nuovo '68''. Per Cohn-Bendit, il presidente Sarkozy non e' stato capace di dialogare con quei giovani, ne' di far capire ai francesi la necessita' delle riforme.
Ecco allora che ''la riforma dell'universita' e' stata un flop, cosi' come il pacchetto fiscale. Sarkozy e' un buon commerciante - continua - che si e' saputo vendere bene. Ma ora i francesi sono delusi e pensano di essere stati presi in giro''. L'ex sessantottino si lancia in previsioni: ''massimo sei mesi e sara' proposto un piano di rigore''.(ANSA).
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