Questo articolo è di oggi ed è tratto da La Stampa. mv
Silvio Berlusconi con il neo sottosegretario Guido Bertolaso
Da impianti per il trattamento da cui«esce monnezza, punto e basta» a ecoballe che di «eco non hanno nulla, ma sono merdaccia». Di tutto e di più in 643 pagine «spiate»
di FULVIO MILONE
INVIATO A NAPOLI
«Marmellata fritta» invece di informazioni serie e circostanziate da passare alla Comunità europea; spazzatura putrida invece che rifiuti depurati da mettere in una discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio; gli impianti per il trattamento dell’immondizia da cui in realtà «esce monnezza, punto e basta»; ecoballe che di «eco» non hanno nulla e che «noi ammucchiamo facendo mucchi di merdaccia». E poi, un furibondo Bertolaso che sulla soglia delle dimissioni da commissario straordinario se la prende con «lo Stato vigliacco», e vuole «sputtanare i tecnici del ministero dell’Ambiente» retto dal suo nemico giurato, Alfonso Pecoraro Scanio.
C’è di tutto e di più nelle 643 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare contro i 25 imprenditori e funzionari dello Stato finiti nel mirino della procura napoletana.
Sotto il Vesuvio
C’è un problema che riguarda la discarica di Terzigno. Si trova nel Parco Nazionale del Vesuvio, lì possono essere portati solo rifiuti depurati della componente umida: il termine tecnico è «fos». Ma gli impianti per il trattamento della spazzatura non funzionano, la spazzatura trattata non esiste in Campania.
La vice di Bertolaso parla al telefono con Gianfranco Mascazzini, direttore generale del ministero dell’Ambiente. E’ il 30 maggio 2007. Mascazzini racconta di un’audizione alla Commissione parlamentare per i rifiuti: «... poi ho parlato di Terzigno».
Di Gennaro: «Sì».
Mascazzini: «Dicendo che sarà il fos, sarà le cose bellissime che faremo, no?...».
Marmellata fritta
Ancora la telefonata del 30 maggio 2007. Deve fare una relazione da mandare alla Comunità europea preoccupata per quanto sta accadendo con l’emergenza-rifiuti, e vuole avere notizie su Terzigno e le altre discariche.
Mascazzini: «... stiamo cercando di immaginare che cosa possiamo dire... Su Terzigno pensiamo di metterci solo marmellata fritta... Il mio problema è di avere quattro carte...».
Di Gennaro: «Quattro carte sulle altre aree, va bene».
Mascazzini: «Fumerò... ci metterò dentro un po’ di cose...».
Di Gennaro: «Va bene».
Bertolaso furioso
Maggio 2007.
Bertolaso ha deciso di dimettersi dall’incarico di Commissario straordinario dopo che il suo nemico, il ministro Pecoraro Scanio, è riuscito a impedire l’apertura di una discarica in località Valle della Masseria nel Comune di Serre. Parla al telefono con il prefetto Alessandro Pansa, ed è arrabbiatissimo.
Bertolaso: «... ho già mollato l’incarico alla luce di questa devastante vicenda di vigliaccheria assoluta da parte dello Stato...».
Pansa: «Mi dispiace un sacco... io non so chi meglio di te possa... Siamo proprio nella merda seria». Bertolaso: «Vedrai che il ministero dell’Ambiente... saprà tirare fuori qualche altro cilindro...».
«Io li sputtano»
E’ ancora Bertolaso che parla, questa volta con la sua vice Marta Di Gennaro, il 17 maggio 2007. «Tu fai tutto quello che può essere utile, che può servire... Io ho un obiettivo preciso: sputtanare i tecnici del ministero dell’Ambiente».
Macchia Soprana
E’ il nome di una località di Serre dove il ministro Pecoraro Scanio è riuscito a far localizzare una discarica invece che a Valle della Masseria, come voleva Bertolaso. Il quale si sfoga con Marta Di Gennaro: «A me di Macchia Soprana non me ne frega un cazzo, e non la faremo mai probabilmente...».
Monnezza e basta
Marta Di Gennaro e Michele Greco parlano degli impianti che in realtà dovrebbero per legge trattare i rifiuti, ma non lo fanno. Di Gennaro: «Senti, il Compost fuori specifica è quello che viene dal Cdr degli altri paesi, non dal nostro...». Greco: «No, no... il nostro è monnezza, punto e basta».
Parlano ancora Greco e la dottoressa Di Gennaro. Greco: «Qui non ha proprio senso fare il trattamento dei rifiuti...». Di Gennaro: «Sì, ma rimane fra noi... non ce lo possiamo dire... ora noi dobbiamo parlare il linguaggio che parlano tutti... che è il linguaggio della vaghezza».
Troppa puzza
L’immondizia che esce dagli impianti di trattamento puzza da morire. E non dovrebbe, visto che dagli impianti dovrebbe uscire materiale «inerte». Che fare? Al telefono parlano ancora Di Gennaro e Mascazzini che ha contattato dei tecnici dell’Enea: «... Il tentativo è di trattare con una polverina magica... tipo la calce... che mischiata con la roba da trattare con... la roba da spostare... la rende meno puzzolente».
Monnezza «taroccata»
24 maggio 2007.
Marta Di Gennaro parla con Michele Greco e gli racconta di aver parlato con Gianfranco Mascazzini: «Gli ho detto... non devi rompere il piffero sulla fos. E Mascazzini: perché tu mi hai scritto che (dagli impianti, ndr) esce della tritovagliatura e non hai scritto stabilizzata... e io ho detto: io non scrivo mai cose che non rispondono al vero, quindi il vero aiuto che mi devi dare è di rinaturalizzare quello che ti ho scritto...».
Ormai è la fine
Il 20 giugno 2007 la Di Gennaro chiama Bertolaso e si sfoga con il capo: «Guido basta, così non va. Centinaia di sindaci cafoni che rivendicano diritti, tutti che pretendono e se la prendono con noi... ammucchiamo balle e facciamo mucchi di merdaccia... Chi ci ha portato in questa storia merita la morte... Dobbiamo trovare il coraggio di andarcene. Stasera che sono scoglionata vedo le cose come sono, senza eroismi...».
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