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La mer, la fin...

mercoledì 28 maggio 2008

Europa. Verdi: il nucleare ormai è out.

GRUPPO VERDI/ALE AL PARLAMENTO EUROPEO
Bruxelles, 27 maggio 2008
Sospesa la costruzione del reattore francese EPR
Frassoni: "Niente di nuovo sul fronte nucleare"

L'autorità francese per la sicurezza nucleare ha imposto lo stop ai lavori del cantiere di Flamanville (Manche) dove la utility EDF sta realizzando il nuovo reattore nucleare EPR. La decisione dell'autorità per la sicurezza nucleare è giunta dopo la constatazione dell'ennesima anomalia nell'armatura dell'isolotto che dovrebbe sostenere il reattore nucleare. Yannick Rousselet, responsabile della campagna Energia di Greenpeace Francia, ha sottolineato come l'anomalia riscontrata sia l'ultima di una lunga serie che hanno segnato i lavori per la costruzione del reattore: cemento di qualità inferiore, fessure nel calcestruzzo, assenza o difettosità dell'armatura, presenza di personale non qualificato e addirittura modifiche non autorizzate al progetto in corso d'opera. Monica Frassoni, Co-Presidente del Gruppo dei Verdi/ALE, ha così commentato la notizia non ancora ripresa dai media italiani:"La chiusura del cantiere dell'EPR giungerà forse come una doccia fredda - speriamo salutare - per coloro che in Italia si sono accodati al ministro Scajola negli ultimi giorni, dopo la sua "promessa" alla platea di Confindustria di posare la prima pietra di una nuova centrale nucleare in Italia entro i prossimi cinque anni.
Ma quanto accaduto in Francia non dovrebbe affatto sorprendere, considerata l'analogia con i problemi verificatisi anche con l'unico altro reattore in costruzione in Europa, ossia quello di Olkiluoto-3 in Finlandia, i cui costi hanno già raggiunto la spettacolare di cifra di 4,5 miliardi di euro rispetto ai 3 inizialmente preventivati e che ha già accumulato un ritardo nei lavori superiore ai due anni.
Non è un caso se negli Stati Uniti da 34 anni tutte le richieste di autorizzazione per la costruzione di una centrale nucleare vengono seguite regolarmente da un abbandono del progetto da parte dei proponenti, che non hanno alcun desiderio di imbarcarsi in un impresa i cui rischi economici nel medio termine hanno una probabilità di gran lunga superiore ai benefici economici sul lungo termine.
La verità è che senza ingenti investimenti pubblici il nucleare semplicemente non produce profitto."

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