NAPOLI, RIFIUTI ZERO? NO! DEMOCRAZIA ZERO
LE DECISIONI DEL GOVERNO BERLUSCONI AZZERANO LA DEMOCRAZIA E ATTACCANO LA COSTITUZIONE
Il ricorso al segreto militare nell’individuazione dei siti di scarico dei rifiuti risulta l’aspetto più inquietante ma non l’unico del clima che si respirerà nei prossimi mesi non solo a Napoli ma in tutta Italia. Infatti già il Governo Prodi nella sua ultima seduta era ricorso a questa “trovata”. La novità è quella per cui su questo aspetto che sottrae totalmente al controllo popolare e legale gran parte delle questioni ambientali e sanitarie si marcerà non solo in Campania (fatto già di per sé gravissimo e inaccettabile) ma in tutto il paese dove noti e diffusi sono i conflitti territoriali-ambiantali non solo legati alla gestione dei rifiuti.
L’espropriazione della “sovranità popolare” di intere aree quali quelle sottoposte a siti di trattamento dei rifiuti in Campania, che diventano “AREE MILITARI A TUTTI GLI EFFETTI”, verrà sicuramente estesa anche laddove sono in corso importanti conflitti ambientali. Stiamo parlando della TAV, del PONTE DI MESSINA, della BASE MILITARE AMERICANA DI VICENZA, delle zone dove sono previsti insediamenti di CENTRALI A CARBONE E I RIGASSIFICATORI.
Per questo alla base delle decisioni assunte da governo Berlusconi a Napoli intravediamo non solo un accordo tra il Governo di centrodestra e la giunta Regionale di Bassolino (magari mediato dai “buoni auspici” del Quirinale) ma un patto di ferro che coinvolge il partito Democratico di Veltroni e la confindustria di Emma Marcegaglia.
Di fronte a questo salto di qualità in cui piomba la “questione Campana” e che tra poco potrebbe essere seguita dall’esplodere dell’emergenza rifiuti a Roma e nel Lazio ( Alemanno ha già detto che vuole quattro inceneritori in provincia), occorre dare una risposta lucida immediata e socialmente unitaria. L’agenda che intravediamo prevede che entro il mese di giugno si riesca a organizzare una grande manifestazione nazionale a Napoli, in difesa della democrazia, della salute, dell’ambiente e per ribadire che l’unica soluzione al disastro campano è quella di iniziare un percorso VERSO RIFIUTI ZERO.
Tale appuntamento dovrebbe stimolare e facilitare una convenzione Nazionale di tutti i Movimenti territoriali, che a partire da quelli che si oppongono a inceneritori e mega discariche coinvolga però a pari titolo tutte le realtà che in Italia si stanno battendo sul fronte della difesa del territorio e dei beni comuni. Lo scopo di questo incontro dovrebbe essere quello non tanto di forzare le tappe per un’unificazione delle vertenze ( che pure appare come un orizzonte da raggiungere) quanto quello di riconoscersi in quanto “COMUNITÀ MINACCIATA ED ESPROPRIATA DI DEMOCRAZIA E DEI BENI COMUNI”.
Questo percorso che sicuramente la Rete Nazionale Rifiuti Zero potrà agevolare sintonizzandosi con tutte le altre reti deve anche saper tener conto delle contraddizioni e delle debolezze interne al decreto legge approvato dal Governo. Infatti, tale decreto dovrà o essere costantemente reiterato dal Governo palesandosi sempre più apertamente anticostituzionale, oppure dovrà essere sottoposto all’approvazione del parlamento. In quella sede non è in discussione la sua approvazione quanto la nostra possibilità di far pesare al massimo la nostra opposizione sia in campo Nazionale e Europeo. Infatti anche senza doverci affidare alla priorità dei “giochi di palazzo” appare evidente che la decretazione di urgenza assunta dal Governo viola le più elementari normative Europee in materia di tutela e valutazione ambientale e di diritto di accesso alle informazioni.
Proprio per questo la Rete Nazionale Rifiuti Zero ha preso immediatamente contatto con GAIA (Global Alliance Alternatives Incenerators) – vedi lettera inviata oggi stesso su www.ambientefuturo.org per organizzare iniziative di controinformazione a livello europeo e internazionale.
UN ULTERIORE SFORZO PER FAR PRESSIONE SUL PARLAMENTO EUROPEO IN VISTA DEL VOTO SULLA RICLASSIFICAZIONE DELL’INCENERIMENTO
Da GAIA arriva un nuovo invito ad insistere perché nell’avvicinarsi del voto del parlamento europeo che in seconda lettura dovrà approvare un testo sulla gestione dei rifiuti da “contrattare poi” con il “consiglio dei ministri”, venga fatto il massimo sforzo
1) per cancellare ogni modalità di “riabilitazione “ dell’incenerimento (sarebbe una vittoria riuscire a mantenere l’attuale gerarchia di trattamento dei rifiuti che confina l’incenerimento nell’ultime fase dello smaltimento);
2) mantenere i target di obbligatorietà di riciclaggio dei rifiuti speciali e industriali approvati all’inizio del mese di aprile, che prevedono il 70% al 2020 e che mantengono comunque qualsiasi forma di recupero energetico subordinata al recupero di materia.
Appare di massima importanza mantenere la pressione democratica sul gruppo parlamentare dei socialisti europei che nell’esito del voto avranno un ruolo fondamentale. In particolare appare importante sensibilizzare il parlamentare europeo del gruppo socialista Guido Sacconi che in qualità di “relatore ombra” può influenzare in modo determinante il voto del suo gruppo.
Rossano Ercolini, Pier Felice Ferri, Fabio Lucchesi
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