Sull'ultimo numero del Vernacoliere (mensile di satira), è pubblicata la lettera di una coppia di giovani di Prato che raccontano la loro esperienza di ricerca della prima abitazione da acquistare.
Monica e Daniele, questi sono i loro nomi, avevano messo gli occhi su una casetta di 60 mq, completamente da ristrutturare, il cui prezzo era di soli 80000 euro. Vengono a sapere che si tratta di un lascito alla parrocchia locale, effettuato da due anziane signore.
I due si rivolgono al parroco che li smista all'amministratore. Il geometra fa presente ai due giovani che il prezzo era lievitato a 250000 euro. Di fronte alla costernazione dei due, il professionista spiega che il prezzo è triplicato per le necessità ingenti e urgenti della parrocchia di incassare denaro per ristrutturare altri immobili.
Non convinti, i due continuano a chiedere e vengono a sapere che il parroco sta trattando altri appartamenti, frutto dei lasciti di alcuni fedeli.
Si rivolgono alla Curia di Prato e viene loro risposto che il prete è l'unico che può trattare i beni della parrocchia e deciderne il prezzo. I due, ostinati, tornano dal sacerdote che però chiarisce che si tratta di beni della curia e che il Vescovo, o chi per lui, ha l'ultima parola.
Pochi mesi fa, il Vescovo Simoni ha tuonato dal pulpito contro gli speculatori e ha chiesto ai pratesi benestanti di essere meno egoisti. Ha fatto appello al buon cuore di tutti per superare questo momento di grande difficoltà.
Noi, rivolgiamo un appello al Vescovo e a tutti i sacerdoti della nostra diocesi: siate meno egoisti e cominciate voi a vendere a prezzi bassi quello che avete ricevuto in dono dai fedeli defunti; dimostrate di volere davvero aiutare la città!
Fra' Dolcino
per MV
" E se in cuore al prete c'erano cose alte, avrà dato cose alte e se c'erano mediocri le avrà date mediocri. E se c'era fede avrà dato fede."
Lorenzo Milani
TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
lunedì 12 maggio 2008
Prato: tutti casa e chiesa
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