"Non possiamo entrare in Recoplast perchè siamo già soci al 15% di Revet e non ci è consentito essere in società diverse che operano nello stesso settore. Ci dispiace." E' la risposta del Presidente di Publiambiente.
"Com'è possibile che fallisca una ditta del genere visto che la materia prima non manca? E' ovvio che c'è qualcosa che non funziona e su questo aspetto le amministrazioni sono totalmente assenti." Ha commentato Marco Beneforti, Presidente del WWF Pistoia.
E così siamo sull'orlo del baratro. L'assessore regionale Bramerini, se è ancora viva, dovrebbe dare qualche segnale e spiegarci come intende preparare il futuro, che è lo scopo primario della politica, e affrontare l'aumento del materiale da riciclare in tutta la Toscana.
Non ci vuole un esperto per capire che andando avanti in questo modo, cioè senza creare una filiera sicura del riciclo, con una forte partecipazione pubblica, senza interessi economici in impianti di incenerimento, non ci sarà un bel futuro per l'ambiente nella nostra Regione.
Se non verrà affrontata immediatamente la crisi della Recoplast, nel quadro di un progetto complessivo che veda le aziende partecipate responsabili di tutto il ciclo di lavorazione, vorrà semplicemente dire che si vuole arrivare presto alla soluzione inceneritorista e che si cercano alibi a questa scelta.
A proposito: l'assessore all'Ambiente Curcio lo sa cos'è la Recoplast? Se la risposta è sì, può distogliere un momento la sua attenzione dai tronchi degli alberi da segare e partecipare alla soluzione del problema?
In quanto all'assessore provinciale Arrighini non abbiamo parole, tanto ne spreca così tante lui, di parole...
Per MV
la zia Alma
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