Municipio Verde si fa sentire anche a Castelfiorentino.
Personalmente, dopo un primo momento di imbarazzo conto terzi e dopo essermi scorticato dalle risate, mi sono chiesto quale tipo di educazione può promuovere un comune che al grido di ‘tagliare e taglieremo’, fa passare per l’ennesima volta la messa in sicurezza della SR 429 attraverso l’abbattimento di numerosi alberi adulti e di alto fusto presenti sulla strada stessa, mettendo accanto alle morti succedutesi, anche la morte del senso civico e della civiltà intesa come aspetto culturale, doti che in teoria, ma molto in teoria, dovrebbero essere insite in chi aspira a guidare un’istituzione. Con l’ovvio e infinito rispetto per chi su questa direttrice vi ha perso la vita, vorrei ricordare ai cosiddetti educatori che sarebbe ora di cominciare a parlare di campagne locali di educazione (!) al comportamento sulle strade, di installazione di guard-rail almeno sui tratti più pericolosi, ma anche e non in ultimo, al piazzamento di segnalatori di velocità, che non io ma chi si occupa e si intende di sicurezza legata alla viabilità, considera come deterrenti più efficaci degli autovelox con postazione fissa. Inoltre, chi elegge se stesso al ruolo di educatore dovrebbe avere il garbo, meglio se il dovere, di considerare e far considerare gli alberi per ciò che sono, e cioè organismi viventi che svolgono un lavoro prezioso e funzionale alla nostra stessa sopravvivenza, veicoli come sono, per citare l’esempio più banale, di produzione di vitale ossigeno in cambio della ritenzione di venefica anidride carbonica. Per chi ha la pazienza di andare su internet gli scritti in materia del prof. Ferrini dell’Università dio Firenze, illustreranno molto meglio di come lo farei io altre e corpose motivazioni che legano alberi e qualità dell’aria e della vita, atte a far capire quanto sia necessario un albero in verticale piuttosto che ad alimentare il fuoco di certi caminetti.
Chiuso, ma solo in questa sede, il capitolo alberi, a questo punto vorrei chiedere a questi fuoriclasse della funzione pedagogica se l’educazione a cui si riferiscono e di cui si dicono portatori è la stessa che di fatto li ha spinti a lasciare il centro storico alto in uno stato di totale abbandono e disinteresse (in questo degnamente spalleggiati dai partiti di presunta sinistra presenti in coalizione la cui attività in 5 anni si è limitata allo spellarsi la lingua e scorticarsi le ginocchia), salvo vergognosamente svegliarsi e rimboccarsi un po’ le maniche a sei mesi dalle amministrative, dopo avere per anni ignorato istanze e richieste di associazioni (fra le quali ‘Italia Nostra’) e residenti facendo il verso ai lancieri dell’Aida che già nel primo atto gridano convinti ‘Partiam partiam’ e nel terzo atto ancora ce li ritroviamo lì belli e immobili come baccalà e pure meno convinti.
Con educazione
Fabrizio Bastianoni
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