TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 22 novembre 2008

Notes Prato. Candidati, madonnine, Pistelli e cinesi.

Notes, sabato 22 novembre.

Dice La Nazione che non è ufficiale ma che da oggi può diventarlo. Dice Daniele Panerati che glielo chiedono e lui ci sta pensando.
A cosa? A candidarsi alle primarie del Pd per fare il Presidente della Giunta Provinciale.

Ricordiamo a tutti che Panerati è tuttora il vice di Logli alla guida del governo provinciale.
Certo che al peggio non c'è mai fine. Questo signore deve aver dormito negli ultimi mesi!
Avrà capito che attualmente ci sono un po' di problemini e che è per questo che non si ricandida Logli? Avrà almeno un dubbio che possa essere utile marcare una certa discontinuità dalla fase politica che malamente si sta chiudendo?
Per fortuna alcuni rappresentanti di spicco del suo partito, fra cui proprio Logli, lo hanno già mandato a prendersi un caffè.
Vabbè.

Sulla Repubblica, pagina fiorentina, intervista a Lapo Pistelli, a tutto campo. Anche a Firenze si sente parlare solo di primarie di partito e non di coalizione, cosa che secondo noi escluderebbe già a priori ogni possibilità di accordo fra la sinistra e il Partitone di Walter. Detto questo, Lapo ci ispira qualcosa di più che simpatia, e siccome ha dichiarato che se diventa sindaco, propone a Daniela Lastri il ruolo di vice, marcando così la sua differenza con gli altri due competitori, Graziano lo strozzabarboni e il bifido Renzi, gli auguriamo tanta fortuna. Stroncali, Lapo!
Torniamo a Prato. Lo sapavate che in via de' Tintori era sparita una madonnina di terracotta da un tabernacolo?
E lo sapete che lì, poco distante c'è un il centro di cultura islamica?
Niente paura, c'è Giorgio Silli che difende le tradizioni e le nostre radici. Sotto la sua illuminata gestione, Forza Italia ne ha fatto fare una copia a spese dello stesso partitone di Silvio.
Bravi. Chi ha i soldi, li spenda. E soprattutto, bravi a cavalcare così le insinuazioni razziste del popolo impoverito e sofferente della città. La Madonna, a cui loro tengono tanto, li apprezzerà senz'altro.
Ed eccoci agli industriali, quelli di Prato, ovviamente. Ed eccoci al presidente dell'Unione, Marini, che ce l'ha con la Provincia, la quale, agli ultimi rantoli di fine legislatura, rende pubblico il Rapporto 2007 "Migranti e mercato del lavoro nell'Area Pratese", realizzato da Asel su commissione dell'Ente locale.
Non piace, al Marini, che i dati del rapporto intitolato "Distretto parallelo o chiusura della filiera?", ci dicano che le ditte di confezioni cinesi si riforniscono prevalentemente a Prato dei semilavorati e che quindi le tanto disprezzate e temute aziende orientali contribuirebbero non poco alla sopravvivenza del boccheggiante distretto tessile. Interpretazioni ingenue e pretestuose per il presidente degli imprenditori, che tendono a coprire la realtà dei fatti: una diffusissima illegalità, soprattutto nei rapporti di lavoro.
Ha ragione Marini. Nelle ditte dei cinesi si interrompono con troppa facilità i contratti, perchè possano essere tutte chiusure consensuali. Di questo ci dovremo occupare con più attenzione.
Ma questo cosa c'entra con il fatto che il distretto tessile, governato con intelligenza e modernità, potrebbe diventare la prima grande realtà integrata che risolve il grave problema della filiera interrotta del tessile?
Già molti anni fa alcuni illuminati imprenditori pratesi dicevano che il semilavorato aveva le gambe corte e che si sarebbe dovuto pensare di più a come impostare il futuro. Niente si è fatto per modernizzare il distetto. E il futuro si è impostato da solo. Succede quando si pensa solo al profitto immediato.
Per MV
la zia Alma

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