TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
giovedì 29 gennaio 2009
Editoriale. La Toscana Infelix di Martini e i CIVICI di Prato.
In questi giorni è tornata in ballo la questione "partecipazione", termine un po' vago che per noi significa precisamente coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi di analisi e di scelta sugli elementi fondamentali del governo del territorio. Proprio stamane i giornali locali riportano il documento che il nostro arcipelago di comitati e co. ha redatto in risposta ai giochetti fraudolenti dell'assessore Ciuoffo sulle questioni inerenti il piano strutturale e, per l'appunto, del coinvolgimento della cittadinanza ai processi di cambiamento proposti. Chi ci ha seguiti nei vari passaggi, sa che Mv si sta impegnando, insieme agli altri gruppi civici, al fine di ottenere ascolto dal garante regionale alla partecipazione, il quale prima ha promesso proposte e interesse e poi si è dimostrato un comune imbonitore, lasciando la patata bollente a chi l'aveva cotta (Ciuoffo), e ritirandosi dietro le quinte. Un arbitro palesemente parziale, visto che non ha nascosto la sua assoluta propensione a fare soltanto gli interessi dell'amministrazione e si è irritato alquanto di fronte a chi gli ha chiesto di fare il suo lavoro.
La conferenza stampa di ieri, nella quale Paolo Sanesi e Lanfranco Nosi hanno spiegato il percorso della nostra iniziativa e i motivi del nostro diniego di fronte al grottesco tentativo dell'assessore di assorbirci in un altro fantomatico organismo di garanzia, , è servita a riportare l'attenzione in città su un tema che ha però un grande rilievo regionale.
E di questo vorremmo parlare.
L'inserto Magazine, del Corriere della Sera, numero 3 del 22 gennaio, riportava una lunga ed istruttiva intervista al governatore Claudio Martini.
Tralasciando di commentare la barbarie politica di alcune affermazioni sul governo Prodi e sull'esperienza dell'Unione, da lui considerata negativa e logorante (si badi bene che la Regione Toscana è governata dalla stessa coalizione), il Granduca afferma che le numerose e scandalose intercettazioni riguardanti le questioni fiorentine e la banda Cioni, non fanno emergere reati rilevanti e che il problema è riconducibile ad una certa "opacità" dell'amministrazione, una mancanza di trasparenza.
Poi afferma che bisogna estirpare questo modo di amministrare e affidarsi alla legge regionale sulla partecipazione, la famosa legge Fragai, fonte sicura di trasparenza, per far condividere -si badi bene- ai cittadini le scelte fatte dagli amministratori.
Gli amministratori scelgono e i cittadini poi condividono attraverso la trasparenza.
Proprio così, come i prezzi esposti in vetrina.
Come si può capire le idee di Martini sulla partecipazione sono assai diverse dalle nostre e da quelle dei comitati. Ma bisogna anche dire che la legge Fragai è fatta per imbrigliare dissenso e divergenze ed è funzionale ad un sistema politico chiuso e monolitico, che è poi quello del Pd. Ne è la prova l'operato del garante Lewansky che anzichè arbitrare e garantire, partecipa (lui sì) ad inciuci ed opacizzazioni, magari sotto la direzione dello stesso Fragai o del patron di Ciuoffo, Antonello Giacomelli, che. oltre ad essere potente a Prato, ha i suoi diritti di feudatario anche in regione.
I Comitati civici pratesi, insieme ai loro alleati, da Municipio Verde alla Primavera di Prato, dal met up di Grillo, all'Associazione per la Sinistra, fino allla lista Giovani e Famiglia, stanno portando avanti l'unico vero e diretto attacco al sistema politico toscano.
Quello che questi piccoli e combattivi soggetti politici stanno compiendo è un nuovo e particolare intervento al cuore del potere che nessuno ha fino ad ora tentato. Forse questo topolino non riuscirà ad impensierire l'elefante ma certamente può riuscire a metterne a nudo le debolezze, a far tremare il castello di falsità e di connivenze su cui si basa il potere del PD in Toscana.
Questo sistema, ormai cristallizzato, di gestione autoritaria e antidemocratica della cosa pubblica, costruito per favorire i potentati economici e le cordate politiche, attraverso mostruosi meccanismi di appalti e concessioni truccati, deve essere sconfessato senza alcuna pietà. Senza temere un avvento della destra, senza spaventarsi davanti al futuro, che meno roseo di come già si presenta non può essere.
Il partito di Claudio Martini ha fallito, anzi ci ha fatto fallire, ed ora ci porta nelle braccia di un centrodestra altrettanto fallimentare.
Con il nostro movimento civico ci contrapporremo senza riserve a questo sistema, proponendo un'ecologia della politica e non un'antipolitica, una politica della responsabilità e della partecipazione contro la politica delle deleghe in bianco e degli interessi economici dei poteri forti.
Municipio Verde
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