TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 29 gennaio 2009

Firenze/primarie. Arriva il grande rinnovatore (dal paleolitico)

Cioni lo sostiene, con il suo buffo gruppo di pretoriani scalcinati. Precisa che se vince le primarie, lascia il posto in parlamento. Tanto, per quello che ci sta a fare. Largo al nuovo!
mv


Ventura: "Primo, nuova classe dirigente"
Il neo candidato alle primarie Pd: "No a programmi spot e a promesse fatte a tutti.

Impegno esclusivo su Firenze: se sarò candidato sindaco lascio subito il posto da deputato"
di Massimo Vanni

«Non parliamo di apparati, non esistono più: ora che la crisi sta cambiando tutto, la prima cosa per me è riunire le forze riformiste su un progetto condiviso per la città». Michele Ventura dà uno sguardo agli appunti vergati a mano sulla carta intestata della Camera e annuncia così la sua candidatura alle primarie del centrosinistra. Con una promessa: «Sono pronto a dimettermi da parlamentare se vincerò le primarie. Fare il sindaco richiede un impegno esclusivo, senza altri incarichi», dice il ministro ombra del Pd. E tutti pensano, per contrasto, al sindaco e presidente Anci Leonardo Domenici.
E´ una piccola folla, quella che accorre da Paszkowsky all´annuncio del «vecchio leone» della sinistra fiorentina. Flash e telecamere, ma anche i volti di chi fino a ieri era schierato con l´uno o l´altro candidato e che oggi sembra pronto a ricollocarsi. «E´ vero, ho 65 anni, ma non sono un pensionato, sono stato relatore delle ultime due finanziarie del governo Prodi, sono nella direzione del Pd e uno dei miei primi obiettivi sarà quello di formare una nuova classe dirigente», incalza Ventura. Nuovi uomini, nuove donne: quello che non è stato fatto fino ad oggi. Scusi Ventura, si propone di riunificare cosa? «Sarebbe un lettura datata parlare di Ds e Margherita, del resto gli ex Ds sono oggi variamente collocati. Molti ex Margherita sono fra i miei sostenitori, così come lo sono i socialisti. La riunificazione riguarda le forze riformiste di questa città». Ma perché aggiungere oggi un altro candidato Pd in corsa a queste primarie così sofferte? «Non capisco perché imputare il numero a me, ben cinque assemblee cittadine si sono riunite senza riuscire a ridurre il numero dei candidati. E se non si riduce drasticamente, non vedo molte differenze con 4 o 3 candidati», spiega Ventura. Che prima che agli affari interni però guarda all´esterno.
«Il punto di partenza è la crisi in atto, la flessione della produzione industriale, la diminuzione delle presenze nei musei, i negozi che chiudono, i precari e Palazzo Vecchio deve diventare un punto di riferimento». Come? «Con una task-force che si occupi dei cantieri e dei problemi più urgenti: è dallo studio che nasce la soluzione ai problemi, non dagli spot», dice Ventura richiamando le proposte a volte sopra le righe degli altri candidati. «Presenterò proposte precise, non improvvisate: se pensate ai candidati che dicono sì a chi chiede loro di ridurre le tasse, da me non troverete sponda», aggiunge il parlamentare ricordando il faccia a faccia alla Confesercenti e il via libera alla riduzione della tariffa rifiuti. Proposte per la cultura, perché «Firenze deve tornare ad attrarre risorse». Ma anche per le buche e i cantieri. Ventura spera ancora che Daniela Lastri cambi idea e accetti di fare un passo indietro? «Rispetto la sua scelta». E Veltroni cosa ha detto della candidatura? «Che sono questioni che devono risolvere i fiorentini». Quanto alla lista civica minacciata da Graziano Cioni, «se non ci sarà un valore», dice Ventura ben sapendo che non ci sarà. Cioni da Paszkowsky non c´è: ci sono però i suoi colonnelli Tea Albini e Riccardo Nencini. Nel giro di 48 ore i cionani hanno raccolto 2.300 firme per presentare la candidatura del ministro ombra. Altre 1.200 le ha in mano Francesco Bonifazi. Un testa a testa con Renzi, che esulta per averne raccolte 3.000.
Entro domenica dovranno essere consegnate. Lunedì è previsto il controllo e il sorteggio dei nomi per la scheda elettorale. Quello per la Provincia è già stato fatto: nell´ordine Andrea Barducci, Marzia Monciatti, Tommaso Ciuffoletti.
(24 gennaio 2009 la Repubblica.it)

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