Il manifesto del Couscous Clan
Il decalogo del cibo che unisce, pubblicato su Facebook
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Noi crediamo:
1. Che ogni cultura gastronomica è frutto di incontri e scambi avvenuti con le altre culture gastronomiche, come ogni altra disciplina: dalla musica all'arte.
2. Che ogni cultura gastronomica si modifica ed è modificata dagli scambi con ogni altra cultura gastronomica e pertanto è destinata a cambiare ed evolversi nel corso del tempo
3. Che tutti i piatti migliori delle grandi cucine del mondo sono frutto dell'incontro e dello scambio di concetti, tecniche e prodotti con altre culture: dal riso allo zafferano in foglia d'oro di Gualtiero Marchesi [origine moghul], al doner kebab degli immigrati turchi di Kreutzberg [Berlino]
4. Che il protezionismo economico, [non brinderai con le bollicine d'altri…], il fanatismo e l'orgoglio nazionalista [non mangerai il pomodorino, se non quello di Pachino], i precetti alimentari delle religioni [far le cucine come Dio comanda], sviluppano solo ideologie, barriere culturali e pregiudizio.
5. Che i cibi ed i prodotti hanno sempre viaggiato, portati dall'uomo e dal vento, nello spazio e nel tempo, e parlare oggi di Km 0 significa negare l'evidenza storica, mentre nessuno penserebbe mai di porre limiti alle esportazioni del Made in Italy nei 5 continenti (ma solo a limitare le importazioni dal Sud del Mondo).
6. Che parlare di disciplinari in cucina è un nonsense, come "danzare di architettura", perché la cucina è arte ed espressione di sé e della propria cultura, quindi è impossibile porre limiti all'estro e al mutare delle cose
7. Che nel futuro, che è già presente, l'amore per le cucine, i prodotti ed i cibi esotici, può tranquillamente convivere con l'amore per i piatti, i prodotti ed i cibi della nostra Terra nativa, poiché ciò che amiamo ci piace e basta. Quindi basta con le Crociate per favore!
8. Che gli xenofobi che urlano nei loro comizi "Polenta Si - Cuscus No" sono solo degli ignoranti e dimenticano che il mais non è un prodotto tipico della Padania, ma del centro America
9. Che… "Su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere ... " quindi, prima di pronunciare idiozie e sproloqui riferiti alle altre culture alimentari sarebbe opportuno stare zitti o, ancor meglio: studiare, documentarsi a fondo e porre rimedio alle proprie vergognose lacune e pregiudizi
10. Che… "La vita di conoscenza è la vita che è felice nonostante le miserie del mondo" (Ludwig Wittgenstein reprise)
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