Una riflessione è d'obbligo: entro gli ovvi limiti della decenza e della convivenza civile, il verde pubblico dovrebbe essere un luogo di aggregazione e svago, fruibile al massimo. Partendo da questo punto, sarebbe forse il caso di rivedere questo regolamento?
Pensiamoci...
MV
da il Tirreno del 29/08/08
Benvenuti al parco dei mille divieti
Niente pallone all’Ippodromo, ma è proibito anche cogliere fiori
In altalena a 16 anni? Non si può. E nemmeno sdraiarsi sulle panchine, pedalare o portare cani
E cioè: il gioco del pallone - recita il Regolamento del verde pubblico - è vietato fuori dalle aree appositamente adibite, che peraltro all’Ippodromo non ci sono. E ancora: chi volesse riposarsi su una delle panchine farà bene a star seduto composto, perché se ci si sdraia o ci si sale in piedi può sbucare un vigile e farci la multa. Non solo: se siete in vena di romanticismo e volete cogliere un fiore da offrire alla vosta bella, fate attenzione a non farvi vedere, anche per questo c’è la multa. Allo stesso rischio andrebbe incontro un sedicenne che volesse ricordare l’infanzia appena trascorsa con un giro sull’altalena, visto che i giochi sono riservati ai ragazzi di non oltre 15 anni. Multe sono previste anche per chi introduce animali, con o senza guinzaglio, e per chi fosse sorpreso a pedalare in bicicletta, che invece va tassativamente portata a mano.
E’ tutto scritto in caratteri piccoli nel cartello all’ingresso di via Roma sul corretto utilizzo del verde pubblico. Pochissimi l’hanno letto e finora se ne sono allegramente infischiati, come ci si infischia da sempre della stravagante ordinanza che vieta di sedersi sui gradini davanti alle principali chiese cittadine. Anche perché, sia detto per inciso, piazza Duomo e piazza San Francesco, una volta eliminate le panchine delle fioriere grazie a un’altra trovata di qualche bella mente, sarebbero di fatto piazze da soli posti in piedi...
Ma la questione è più generale, perché il Regolamento del verde pubblico riguarda anche Galceti e gli altri giardini, oltre al parco dell’Ippodromo. Dunque le partite di pallone sarebbero vietate anche lì, come il cogliere fiori, sdraiarsi sulle panchine o fare un giro sull’altalena. Eppure generazioni di calciatori amatoriali si sono dati appuntamento all’Ippodromo o a Galceti per dare quattro calci al pallone, specialmente d’estate, e finora nessuno li aveva disturbati. Ora, se la tendenza proibizionista prenderà piede, non sarà più così, e sarà interessante sapere che cosa ne pensa la gente.
La colpa ovviamente non è dei vigili urbani, che fanno solo il loro mestiere, ma dei consiglieri comunali che il 21 luglio del 2005 dettero il via libera al Regolamento sul verde pubblico approvando la delibera numero 123.
Fortunatamente si è avuto il buon gusto di non inserire una norma come quella adottata a Vicenza, che vieta di sdraiarsi sul prato a leggere un libro e che ha fatto ridere mezza Italia, o come quella di Eboli che proibisce di baciarsi in pubblico, ma insomma, nemmeno a Prato c’è da stare troppo allegri.
Finora non risulta che siano state fatte multe in base al Regolamento del verde pubblico, così come non ne sono state fatte a chi si siede sui gradini del Duomo e solo un paio a chi sputa per terra, in base a quell’ordinanza unica nel suo genere, cucita su misura per i cinesi di via Pistoiese. In futuro però la cose potrebbero cambiare, se gli appassionati della partitella estiva continueranno a frequentare l’Ippodromo e i vigili urbani vorranno applicare le regole.
Paolo Nencioni
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