L’INCENERITORE DI PIETRASANTA (LU) EMETTE TROPPA DIOSSINA ED IL GESTORE (VEOLIA) E’ SOTTO INCHIESTA PER AVER “TAROCCATO” IL SOFTWARE DEI CONTROLLI.
CLAMOROSO: VEOLIA TRUCCA I DATI DELLE EMISSIONI? LA MAGISTRATURA APRE UN’INCHIESTA.
L’inceneritore di Pietrasanta è stato imposto con la forza dalla Regione Toscana nel 2001. Da allora AMBIENTE E FUTURO NON HA MAI “MOLLATO” nel “far le pulci” ai dati relativi al controllo delle emissioni. Già nel 2003 l’impianto che tratta 170 T/g venne chiuso perché responsabile di aver “sforato” i limiti per la emissione di diossine e furani (ed IPA). Fatto ripartire dovette accettare “il controllo in continuo” (per la verità previsto su di una delle due linee) delle diossine applicando il metodo AMESA. All’inizio del 2008 (febbraio) tale controllo fa registrare uno “sforamento” di due volte e mezzo i limiti riguardanti le diossine che contestato dal gestore trova l’ARPAT “comprensiva” nell’imputare questo dato alla “provetta sporca”. Si susseguono assemblee e riunioni da parte di Comitati ed Ambiente e Futuro a cui le Istituzioni continuano a fare “orecchie da mercante”. A giugno è la stessa VEOLIA ( la multinazionale francese che ha rilevato il GRUPPO TERMOMECCANICA ex gestore anche dell’inceneritore di GIOIATAURO, anch’esso, ora targato VEOLIA) che CHIUDE LA LINEA 2 (la stessa “incriminata” a febbraio) perché “avrebbe emesso troppo ossido di carbonio”. Naturalmente tutte le istituzioni minimizzano affidandosi agli “scarsi rischi connessi ad un’eccessiva emissione di CO”. Ma giusto il 10 agosto l’ufficio stampa della provincia di Lucca ammette che “il controllo in continuo delle diossine messo in atto dalla seconda metà di giugno al 15 luglio sulla linea 1 ha rivelato valori 4 volte superiori ai limiti di legge”. A QUESTO PUNTO LA MAGISTRATURA, SI APPRENDE, AVEVA GIA’ APERTO UN’INCHIESTA PER SOSPETTA “MANOMISSIONE” DEI DATI DI CONTROLLO. La stessa ARPAT (Agenzia Ambiente della Toscana) nell’incontro di stamattina in Provincia ammette che i dati delle emissioni della stessa linea 2 (quella che ancora funziona) “vanno bene ma eccedono i valori di legge per il CO e il COT di cui, alla luce del sistema di controllo in continuo fino ad oggi messo in atto dall’azienda, VANNO MOLTIPLICATI PER 10”.
Detto in altre parole si riconosce che l’azienda HA TAROCCATO I DATI re che la stessa linea 2 sta funzionando male. ORA QUELL’IMPIANTO VA SUBITO CHIUSO! Si è fatto “beffe” della salute dei cittadini e dello stesso “potere di controllo” delle istituzioni. Dall’incontro di stamani è probabile che questa strada venga fatta propria dalla provincia ( era presente l’Assessore all’ambiente Maura Cavallaio, tra l’altro residente a Pietrasanta, che si è detta “molto amareggiata per la vicenda” riconoscendo senza mezzi termini le “ragioni” da sempre sostenute dai cittadini) che anticipando il periodo di “chiusura straordinaria” dell’impianto previsto a ottobre ne approfitterà per APRIRE (ad impianto chiuso) UN PERIODO DI VERIFICA TECNICA AMMINISTRATIVA sull’intera vicenda.
Vicenda che, nella sua tristezza, ha dei risvolti positivi. Infatti si è rivelato alla lunga vincente aver imposto il “controllo in continuo” per le diossine oltre a non aver mai mollato nel richiedere con dettagliate cognizioni di causa spiegazioni in merito alle emissioni poste costantemente sotto i “riflettori pubblici”.
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