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La mer, la fin...

lunedì 25 agosto 2008

Interporto. Un'altra estate da incubo

la Nazione del 25/08/08
«Un’estate senza dormire E l’Interporto non fa nulla» Nuova protesta del comitato di via Cellerese


«E’
STATA un’altra estate da incubo. Prima un ladro ha rubato del rame ed è stato arrestato in piena notte, poi un camion ha centrato un cordolo vicino alla nostra casa. Nel frattempo i rumori non sono mai diminuiti e delle barriere di protezione promesse dalla società Interporto non sappiamo nulla. Vorrà dire che adesso, a settembre, andrò a camminare sulla Perfetti-Ricasoli per rilassarmi...». Ha appena attaccato altri due striscioni di protesta Giovanna Bogani, leader del comitato Terra di nessuno che raggruppa i residenti di via Cellerese, ancora lontani da una convivenza «sostenibile» con l’interporto di Gonfienti che, anzi, potrebbe presto allargarsi verso Campi con un capannone al quale sarebbero interessate aziende importanti come il lanificio Pecci.

IL PRIMO dei nuovi striscioni recita: «L’Interporto risparmia sulla nostra salute». Sul secondo invece c’è scritto: «Vergogna far vivere così». E’ la stessa Bogani a spiegarne il significato, anche quello che le parole scritte non possono esprimere fino in fondo: «Per il quarto anno consecutivo abbiamo passato un’estate molto difficile. Hanno arrestato un ladro di rame qui vicino quando ormai erano passate le undici e un camion, tre giorni dopo, ha centrato un cordolo in piena notte. Il conducente continuava a gridare ‘ci sono 20mila euro di danni’: mi dispiace per lui, ma erano le cinque del mattino... Purtroppo per ora ci sono stati tanti discorsi ma pochi, pochissimi fatti. Penso ad esempio alle barriere anti rumore che l’Interporto doveva installare. Ancora non le abbiamo viste». Ecco perché il comitato accusa la società che gestisce l’area di Gonfienti di voler «risparmiare» sulla salute dei residenti.

POI ANCORA, a proposito della «vergogna» che dovrebbero provare all’interporto: «La notte spesso abbiamo dovuto tenere le finestre aperte a causa del caldo, ma era impossibile dormire per il rumore — protesta ancora Bogani — Anche quest’anno sono stata costretta ad andare da uno psichiatra per cercare un rimedio all’insonnia, però nemmeno lui ha trovato rimedi contro quello che ha definito ‘stress da interporto’. Sono andata via per dieci giorni, cercando di recuperare. Ma ora siamo di nuovo qui».

L’ALTRO FRONTE ancora aperto è quello che riguarda l’eventuale acquisto delle case vicine all’area della logistica da parte della stessa società Interporto, un’ipotesi, dice ancora Bogani, «che purtroppo non è stata più discussa né approfondita». In realtà c’è un progetto presentato al Comune di Campi per un nuovo capannone che potrebbe essere utilizzato da magazzino da diverse aziende tra le quali, sembra, il lanificio Pecci. Un capannone che insiste sull’area occupata da due case in via del Pantano e via Cellerese. Se dovesse arrivare il via libera è probabile che si possa sbloccare anche la trattativa sull’acquisto degli immobili, nonostante le resistenze di alcuni proprietari.
Intanto però Bogani sta pensando ad una «marcia» di protesta, solitaria o quasi, lungo la Perfetti Ricasoli nei giorni di traffico: «Non la voglio bloccare, voglio solo farmi vedere, fare due passi. Sono proprio curiosa di vedere cosa faranno o mi diranno i vigili per cercare di fermarmi...».
L.B.

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