da Il Tirreno del 29/08/08
La Job&Color naviga in brutte acque Si fa l’ipotesi liquidazione. A rischio il mega progetto in Basilicata Nella lettera ai creditori si parla di difficoltà sul piano industriale ma per l’affare al Sud nasce una nuova società
PRATO. La Job&Color non naviga in buone acque. E’ con una lettera firmata dallo studio legale Totaro e dello studio professionale del commercialista Roberto Meoni che è stata annunciata ai creditori l’intenzione di «valutare l’opportunità di porre in liquidazione la società». Il motivo delle difficoltà sarebbe da ricercare nella crisi del settore tessile e nel mancato decollo del progetto di acquisizione dell’ex area industriale di Pantanelle in Basilicata. Un progetto di rilancio quello dell’ex Standartela, portato avanti ormai da anni dall’imprenditore valbisentino Ovidio Petrucci, che sta vivendo un momento di stasi. Il titolare dell’azienda di via Torquato Tasso non vuol entrare nel merito della vicenda e si limita a dire «che l’iter del progetto Basilicata è fermo ma non è un capitolo chiuso».
Parole, quelle dell’imprenditore, volutamente poco esaustive e che in parte cozzano con quanto scritto ai creditori ma che possono essere comprese tornando indietro di qualche mese. E che possono dare una spiegazione al fatto che, nonostante la situazione finanziaria non positiva della società, non si parla, almeno ad oggi, di capitolo chiuso per il progetto Basilicata. L’ipotesi di messa in liquidazione della società Job&Color infatti arriva un mese dopo l’inizio dell’attività di una nuova società, la Job&Color Sud (sempre con sede legale in via Torquato Tasso 23/C). Società il cui fine fu annunciato da Petrucci (qui in società con Ovidio Morucci) nel maggio scorso a Potenza quando fu firmato l’accordo per il sito ex Standartela.
E’ in quell’occasione che infatti l’agenzia Ansa battè per la prima volta il nome della società Sud. La “Job & Color” nel lancio dell’Ansa aveva evidenziato che per “valorizzare maggiormente la presenza nel Mezzogiorno avrebbe costituito una nuova società, appunto la Job&Color sud. Società, con un capitale sociale di 10.000 euro, che ha come data di inizio attività il 30 giugno 2008.
Un progetto che l’imprenditore Petrucci, con altri soci, non avrebbe quindi abbandonato (si parla di un investimento da 66 milioni di euro, compresi i finanziamenti pubblici) ma che intanto non ha impedito la chiusura dell’azienda pratese ma anzi la starebbe anticipando.
«Abbiamo verificato - si legge nella prima lettera inviata ai creditori - in questo ultimo periodo serie problematiche di natura operativa riguardo a un importante e approfondito piano industriale già da tempo attivato dalla società e preordinato a un suo rilancio produttivo e commerciale, che anche a causa della grave crisi che sta affliggendo il settore tessile, appare di difficile realizzo a seguito della situazione che si è venuta a creare, si è di conseguenza ritenuto di valutare l’opportunità di messa in luquidazione della società».
Una situazione che ha portato nelle scorse settimane all’esame della situazione patrimoniale, economica e finanziaria per «adottare la soluzione più opportuna per la migliore tutela degli interessi della società e dei creditori».
Nella lettera si chiede ai creditori di non avviare azioni giudiziarie in attesa che l’accertamento sia compiuto.
Accertamento che dovrebbe fornire dei dati a settembre quando la società si impegnerà «a comunicare ai creditori le decisioni in ordine alla procedura che riterremo di dover adottare».
Ilenia Reali
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