La decisione del Governo di procedere alla riduzione degli insegnanti della scuola primaria statale fino al loro dimezzamento, promuovendo lo slogan del “maestro unico” è un fatto di gravità inaudita volto ad azzerare la cultura del lavoro di equipe che per decenni ha fatto sì che il grado di istruzione conseguito dagli alunni italiani fosse uno dei più alti in Europa.
Di fatto, ridurre gli insegnanti vuol dire ridurre drasticamente l’orario scolastico, facendo così decadere i principi su cui si basa il diritto allo studio. Orari più brevi significano ritmi più serrati, impossibilità di presentare i contenuti didattici con metodologie rispettose dei tempi di apprendimento di tutti, difficoltà maggiori nell’integrazione degli stranieri e dei diversamente abili.
Dopo aver esternato cose indicibili di chiaro contenuto razzista nei confronti degli educatori meridionali, dopo aver paventato un ritorno alla divisa per gli studenti, fino a portare la discussione su riti patriottici come l’alzabandiera e aver rintrodotto la valutazione per voti numerici, il ministro Gelmini sta azzerando un trentennio di lavoro basato sullo scambio , il confronto e la formazione reciproca sul campo.
La somiglianza di questi provvedimenti, unitamente alle prese di posizione repressive e poliziesche, con i sistemi che erano in atto negli stati exsocialisti o sotto le dittature occidentali dello scorso secolo, è fin troppo evidente ma in verità nasconde un demone molto moderno, che vede l’Italia pericolosamente simile all’ Europa in questa regressione.
La scuola con i maestri che lavorano in gruppo è più sociale, più ricca ( di conoscenze, idee, stili che si incontrano) quindi più ecologica.
Ma gli stati di destra vogliono uscire dalla gestione diretta della scuola e spendere sempre meno in istruzione, quindi abbandonano i ragazzi e le loro famiglie alla giungla del privato: centri, istituti privati, oratori, cooperative, associazioni, dovranno sopperire alla fuga dello Stato; ma non sarà la stessa cosa.
L'istruzione è nemica della pubblicità e ne ostacola i poteri che esercita sulla mente. Quindi la cultura per tutti non è Funzionale al Mercato.
Parte sindacale. Solo in Toscana 5000 precari nella merda assoluta e niente assunzioni per anni e anni. Altro che Alitalia!
R. B.
1 commento:
Caro R. B.,
sono le 23, ho appena “letto”, sono stanco e vorrei andarci, “a letto”, ma mi piacerebbe anche aggiungere alla tua analisi la mia oppure integrarla con alcuni brevi pensieri, visto che sei stato molto esauriente, ma tu sai che mi ci vuole un po’ di tempo per formulare un pensiero che sia il meglio che possa dare, e sono ancora nella fase ricettiva (penso: mah! Il grembiule!, ed ecco che t’arrivano i voti numerici; rifletto: mah! I voti numerici!, ed ecco il maestro unico). Però non ti voglio lasciare solo ad avviare la protesta, a costo di scrivere qualche cavolata!
Ecco le cavolate.
Caro R. B., oggi ha chiamato la mamma di un bambino che entrerà in prima, giustamente, per sapere … Signora non si preoccupi oggi son partite le lettere per invitarvi a una riunione prima dell’inizio della scuola … Grazie grazie (la mamma tranquillizzata) abbia pazienza ancora avrei bisogno di sapere, il grembiulino nero, vero?
È bello avere un pensiero velocissimo come abbiamo, perché mentre pensavo “la Gelmini uniforme stilisti sfilate di moda boutique sartoria” ho risposto “certo, nero, arrivederci arrivederci”. Signora mamma anonima, nero anche per quest’anno, il prossimo anno potrebbe essere neroide o controbianco, insomma un nuovo colore lanciato dalla moda, ma quest’anno grazie, signora mamma anonima, per aver fatto la domanda come la mamma anonima dell’anno scorso.
Mamma anonima uno – Ministro Gelmini zero.
(la punteggiatura non è da maestro, ma si tratta dello stile di scrittura di questo “post”)
Caro R. B., se si torna ai voti alle elementari (povera ex ex ministro Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti, si impegnò tanto a chiamarle scuola primaria, e ora tutti giù con quell’elementari, senza pietà) è meglio, perché così i bambini si abituano per quando andranno alle superiori. È vero, anche i genitori si abituerebbero meglio. Infatti io, abituato a vedere nella valutazione uno strumento formativo che evidenzia le risorse e i bisogni di bambine e bambini, rimasi molto male quando l’insegnante di matematica (della scuola superiore) di mio figlio mi disse che aveva la media di 5,94. Comunque risparmiai del tempo, perché mi passò subito la voglia di parlare di motivazioni, metodo di studio, ma lei come lo vede, …
Ministro Gelmini zero spaccato – Scuole superiori zero non spaccato (perché non tutta l’erba è un fascio)
Caro R. B., era l’ora che arrivasse il maestro unico! Come tu sai sono quindici anni che nella mia scuola abbiamo il maestro unico, con ottimi risultati: infatti da quindici anni sono l’unico maestro in mezzo a una quindicina di colleghe signore e signorine, e la popolazione della nostra comunità scolastica è perlopiù contenta, in tutte le categorie: alunni, genitori, dirigenti scolastici, custodi. Gelmini, ha quindici anni di ritardo!!
Maestro Simone uno – ministro Gelmini zero (a proposito, lo sa, ministro, che maestro viene dal latino magis = più e ministro viene dal latino minus = meno?)
Il maestro unico è la soluzione a diversi problemi.
Per esempio il fatto che quando i genitori chiedono il tempo pieno, che di norma ha bisogno di due insegnanti, viene concesso il tempo pieno, ma con insegnanti uno virgola sette o otto, ad esempio, tanto i maestri sono “magis”, e il modo di apparire sempre due lo trovano. Se l’insegnante diventa uno, meno di quello non può scendere.
Per esempio il fatto che un insegnante assente non viene più sostituito per tutti i giorni di assenza, come succedeva una volta, tanto i maestri sono “magis”, eccetera. Se l’insegnante diventa uno, quando si assenta diventa zero (un valore troppo bassino per non avere il supplente).
A volte penso che per quanto riguarda la scuola si voglia solo risparmiare e basta (che pensata originale, però!).
Ministro Tremonti uno – ministro Gelmini zero
Sul palo di un semaforo ho visto un cartello “Vendesi pizzeria”. Potrei comprarla io, Pizzeria “Il maestro unico”, tanto sono “magis”, vuoi che non mi riesca fare due pizze, anzi con tante nuove specialità: pizza interrogata, pizza ricreazione, pizza quattro operazioni, pizza al riassunto, appuntalapizz. E così si libera un posto per un pilota o un hostess dell’Alitalia, almeno i bambini volano per davvero, meglio che nel racconto del semaforo azzurro di Rodari.
Caro R. B., leggendo il tuo “pezzo” mi sono avvilito, forse leggendo il mio ti è scappato un sorriso (purtroppo a me no), ma alla fine ti sei ritrovato avvilito anche tu. Speriamo che il tutto sia un piccolo contributo che insieme a tanti altri sfoci in qualcosa di concreto per contrastare quanto sta avvenendo alla scuola.
S. P., insegnante (probabilmente non sarà mai un pizzaiolo)
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