Al solito, montagne di parole...
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da il Tirreno del 05/11/08
Il Governo raccoglie l’appello di Prato Il sottosegretario Urso in aula: «Disponibile ad aprire un confronto» Approvato l’ordine del giorno presentato da Giacomelli, Lulli e Mazzoni con le richieste “scacciacrisi” elaborate in Provincia
PRATO. I rappresentanti di istituzioni e categorie economiche possono prenotare il biglietto del treno, destinazione Roma. Il Governo si è detto disponibile ad affrontare il caso Prato e ad aprire un confronto per varare un pacchetto di interventi come richiesto nel documento redatto nei giorni scorsi dal “tavolo di distretto”. Prato incassa quindi un primo successo dopo la decisione di portare avanti tutti insieme una serie di richieste utili ad affrontare la crisi del manifatturiero. Ieri pomeriggio è stato infatti approvato l’ordine del giorno bipartisan, con le richieste elaborate a Prato, presentato dai parlamentari Antonello Giacomelli e Andrea Lulli del partito democratico e Riccardo Mazzoni del Popolo della libertà.
E’ stato il parlamentare Antonello Giacomelli, in qualità di primo firmatario, a illustrare nel corso del dibattito sulle Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese l’ordine del giorno.
Presente in aula, in rappresentanza del governo, il sottosegretario allo Sviluppo economico, Adolfo Urso, che ha accolto l’ordine del giorno e ha impegnato il Governo sull’iniziativa.
I parlamentari pratesi hanno immediatamente comunicato al presidente della Provincia, Massimo Logli, coordinatore del “tavolo di distretto” la presa di posizione, positiva, del Governo.
«Sicuramente una buona notizia, siamo pronti ad aprire un confronto costruttivo - commenta il presidente Logli - Adesso dobbiamo affinare la piattaforma che ci siamo dati, rafforzando il clima di forte collaborazione tra istituzioni, parlamentari, forze economiche e sindacati».
Nel documento dei parlamentari si chiede al Governo, recependo le richieste elaborate in Provincia, di “valutare la possibilità” di varare un fondo pubblico che controgarantisca le operazioni dei Consorzi Fidi e consenta al sistema bancario di migliorare, con l’avallo dello Stato, il rapporto tra impieghi e capitalizzazione, senza penalizzare le piccole e medie imprese; di salvaguardare la filiera tessile del distretto pratese scongiurando la chiusura di quelle piccole aziende che, una volta superata l’attuale situazione di crisi, potranno costituire un supporto fondamentale per un rinnovato sviluppo produttivo; di vigilare perché le banche non rallentino in alcun modo il flusso dei finanziamenti alle imprese; rafforzare i controlli per contrastare la concorrenza sleale, interna e internazionale, che sta penalizzando le aziende che rispettano le regole.
Una serie di richieste importanti e difficilmente tutte esaudibili ma che comunque pongono all’attenzione nazionale le difficoltà che sta vivendo il distretto manifatturiero dopo che la crisi finanziaria internazionale si è andata a saldare con gli ostacoli di un mercato sempre più agguerrito. E comunque, quello di ieri, è un secondo sì che arriva a Prato dal Governo.
Nei giorni scorsi infatti si era discusso in aula del rifinanziamento della cassa integrazione in deroga e il sottosegretario Viespoli aveva annunciato, rispondendo ai quesiti di due parlamentari toscane del Pd, che entro breve sarebbero arrivati 2 milioni di euro alla Regione per far fronte, intanto, alle esigenze per il 2008.
Soldi che, nonostante le garanzie ricevute in aula, per il momento non ci sono (c’è da dire che il tempo trascorso è pochissimo) ma che sarebbero fondamentali per evitare decine di chiusure di aziende con meno di 15 dipendenti ache a Prato.
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