TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 5 novembre 2008

Prato verso le amministrative. Dal 2003 ad oggi...

E' interessante vedere il confronto (anche se piacerebbe sapere con quali dati, se il sondaggio Ipsos è ancora non pubblicato... ma si sa... i rumors da qualcosa nascono sempre...) tra un sondaggio del 2003 e quello che è costato la testa a Romagnoli e Logli.
Dell'articolo di Anna Beltrame, abbiamo evidenziato alcuni passaggi, non da poco: il centrosinistra ha sottovalutato dei segnali che già erano presenti, ma, aggiungiamo noi, al momnto che si è accorto del problema, non ha trovato di meglio che cercare di "replicare" politiche degne del centrodestra, facendo ben poco per dare una visione politica alternativa.
In questo contesto, nella percezione dei problemi, non possiamo tacere il ruolo svolto dai mezzi di comunicazione di massa (e lo abbiamo denunciato più volte): alla riflessione si è preferito i toni da allarme, ovviamente sempre e solo per i temi che interessavano. All'individuazione delle cause dei problemi, si è preferito il titolone su epifenomeni spesso dicutibili.
Oggi come ieri, la vera sfida politica non è chinarsi di fronte ad un sondaggio (e al suo valore fortemente relativo), magari attraverso politiche molto di facciata e poco di sotanza, ma quello di progettare e costruire le condizioni per le quali non si ripresentino le stesse problematiche. E magari, pure, riuscire a ricostruire un vero tessuto connettivo tra le componenti della città...
Siamo in grado di farlo, soprattutto a Sinistra?

Kritias
per Municipio Verde

da la Nazione del 05/11/08
Immigrati: malumori ignorati Lo diceva sondaggio del 2003

di ANNA BELTRAME
IN ATTESA che venga svelato il mistero del sondaggio commissionato dal Pd che tanto ha pesato sulla testa caduta del sindaco Marco Romagnoli (e di conseguenza anche su quella del presidente della Provincia Massimo Logli), può essere curioso rileggere i dati di un altro sondaggio, commissionato dagli allora Ds nell’ottobre 2003. Sono davvero cambiate tante cose in questi cinque anni.

ALLA DOMANDA «come si vive a Prato» rispose bene o abbastanza bene il 75.2% degli interpellati, male o abbastanza male il 20.5% (l’indagine era stata commissionata ad Abacus e aveva coinvolto 600 cittadini). Non è chiaro se il sondaggio di cui si attendono ormai da quasi tre settimane i risultati ufficiali (è stato realizzato da Ipsos su un campione di mille persone) comprendesse anche un quesito del genere, ma è molto simile una domanda posta in un’altra rilevazione statistica compiuta la scorsa primavera dall’Istituto di ricerche Freni per conto di Pratofutura (600 furono gli interpellati). Il quesito era «come valuta le condizioni di vita a Prato» e le risposte negative — «disagiate» o «pessime» - erano state il 37.7%, quindi quasi il doppio rispetto al 2003. La Grande Crisi si è fatta più dura, le speranze di ripresa ancora più tenui: può bastare questo a spiegare una così grande differenza? Con ogni probabilità no.
E’ MOLTO significativo un altro dato: alla domanda qual è il problema più urgente che il Comune dovrebbe affrontare il 30.9% degli interpellati rispose il traffico. La questione immigrazione era ben presente nelle preoccupazioni dei pratesi, ma non certo ai livelli di oggi: costituiva la priorità per il 19.1%, a cui va sommato il 5.2% che rispose in modo più specifico i cinesi. Stando alle indiscrezioni sul sondaggio compiuto da Ipsos, l’immigrazione oggi sarebbe invece il primo problema per oltre il 40% degli interpellati. Non solo. Nel 2003 la sicurezza era il primo problema per l’1.6% (a cui si deve aggiungere il 2% che riteneva criminalità e droga la priorità), nell’ottobre di cinque anni dopo — stando alle indiscrezioni filtrate in questi giorni —, la percentuale è balzata al 20%.

SEMPRE cinque anni fa, l’indagine Abacus evidenziava un malessere decisamente sottovalutato dal centrosinistra: alla domanda «come giudica quanto fatto dal Comune per l’integrazione degli immigrati» il 71.8% del campione rispondeva in modo negativo (male 37.1%, abbastanza male 18.6%, ha fatto poco o nulla il 16.1%). Un dato particolarmente significativo se si pensa che, in generale, il gradimento della giunta Mattei era piuttosto alto, tanto che solo il 20.9% riteneva che il Comune fosse male o abbastanza male amministrato e addirittura il 71.3% lo giudicava governato bene o abbastanza bene (i dati di oggi sono nettamente più negativi se, com’è filtrato in questi giorni, solo il 30% degli interpellati da Ipsos sarebbe stato convinto di rivotare Marco Romagnoli). Ma c’è di più. Al quesito «come giudica quanto fatto dal Comune per la sicurezza», rispose in modo negativo il 43.2% degli interpellati. Insomma, il malcontento dei cittadini sulla gestione dei problemi immigrazione e sicurezza era chiaro anche nel sondaggio di cinque anni fa. E lo confermava anche l’indagine commissionata la scorsa primavera da Pratofutura, secondo la quale la percentuale degli scontenti era salita addirittura al 52.5%.

IN CRESCITA rispetto al 2003 anche i timori sulla crisi: cinque anni fa il lavoro era il primo dei problemi per il 14%, oggi per il 40% (la risposta nel sondaggio Ipsos era a scelta multipla in quello Abacus no e questo non rende i dati perfettamente confrontabili, ma indicativi restano ugualmente).

INFINE, è curioso confrontare il sondaggio dell’ottobre 2003 con i risultati delle elezioni del giugno 2004, in vista delle quali era stato commissionato. Il 39.1% diceva di essere intenzionato a votare Ulivo, il 26.7% la Casa delle libertà, il 6.1% Rifondazione, il 23.2% era incerto; le urne diedetro il 53% a Romagnoli (Ulivo), il 32.9% a Bernocchi (Cdl) e l’8.1% a Vannoni (Rifondazione e Sinistra Prato viva). Gli incerti si spostarono quindi in prevalenza verso il centrosinistra. I dati ufficiosi del sondaggio Ipsos accreditano invece oggi il centrosinistra (Rifondazione compresa) al 48% (con il Pd al 37%) e il centrodestra (anche con i voti dell’Udc) al 47%, con solo il 5% di indecisi. Sono davvero cambiate tante cose a Prato in questi cinque anni.

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