TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 5 novembre 2008

Prato verso le amministrative. PDL, tra una tantum e incenerimento

Ehhh... ci mancava proprio un "programma elettorale" pieno di vigilantes (a spese del comune... mah...), "new town" sparse in qua e là (alla faccia del consumo "parsimonioso" del territorio)...
Si continua con "privatizzazioni" - un vero cavallo di battaglia, non c'è che dire! - delle municipalizzate tanto per incasssare qualche soldo da finalizzare a "riduzioni di tasse e tariffe" che difficilmente potrebbero essere poi sostenibili nel lungo periodo... Quindi, asolutamente sulla scia delle una tantum di tremontiana memoria...
Per finire, delle vere perle: potenziamento dell'Interporto e, udite udite, termovalorizzatore!!!
Citiamo:
"13. LOGISTICA: IL CASO DELL’INTERPORTO. Tanti anni fa a Prato si scelse di puntare sulla logistica intermodale. Una scelta a cui però non sono seguite politiche adeguate. Dagli scavi archeologici, alle modifiche urbanistiche si sono perduti, tanti troppi anni, importanti per creare un’occasione di sviluppo al di fuori del tessile. Oggi, l’Interporto deve fare un salto di qualità. E se i soggetti pubblici hanno investito nella costruzione della struttura immobiliare e nelle infrastrutture sarebbe arrivato il momento di concedere in gestione a privati la gestione della struttura medesima, al fine di ottimizzare l’investimento e di rilanciare una struttura che può davvero costituire qualcosa di importante per la provincia.
14. UNA SCELTA DIFFICILE: IL TERMOVALORIZZATORE. Se la politica deve proporre e assumersi anche il coraggio delle scelte impopolari il caso dell’inceneritore è la dimostrazione del fallimento della politica delle giunte di sinistra. Noi sosteniamo che il problema dei rifiuti può essere risolto anche mediante la realizzazione di impianti di termovalorizzazione. Ma nella chiarezza delle scelte ambientali, di localizzazione, di impatto socio sanitario, di dimensionamento dell’impianto e con altrettanta chiarezza nelle scelte economico gestionali che non possono rispondere alle logiche politiche ma solo a quelle delle maggiori convenienze per i cittadini ad iniziare da quelli che risiederebbero nell’immediate vicinanze dell’impianto di smaltimento."
E questa sarebbe la "politica nuova"???
In questi casi, ancora una volta, il principe de Curtis è utilissimo...
Ma fateci il piacere!!!

MV




da il Tirreno del 05/11/08
Il Pdl mette in vendita Consiag e Asm

Come nel 2004 la cessione delle partecipate al centro del programma

Luchetti: «Così potremo ridurre le tasse e investire in infrastrutture»

PRATO. L’idea di vendere le partecipate è sempre stata cara al centrodestra. Nel 2004 il candidato sindaco Filippo Bernocchi ci imbastì la campagna elettorale. A guardare il risultato si direbbe che il progetto non riscosse troppi consensi. Ma oggi, che forse il vento è cambiato, il Popolo della libertà ci riprova. E in vista delle elezioni amministrative del giugno 2009 mette sul piatto la vendita delle quote comunali del Consiag (il 40%), pari a circa 54 milioni di euro, e dell’Asm, di cui il Comune di Prato possiede il 99,8% del capitale, pari a quasi 16 milioni di euro. Soldi che serviranno per ridurre le tasse e per gli investimenti. Nella proposta programmatica elaborata dal Popolo della Libertà della Provincia di Prato questo concetto è riportato nero su bianco.
Forse con maggiore convinzione della volta scorsa. «Nella galassia Consiag c’è dentro un po’ di tutto - spiega Giovanni Luchetti, coordinatore di Forza Italia - tanto che si è smarrito il vero senso per il quale era nato il Consorzio. Vi sono attività commerciali, come la vendita del gas o dell’elettricità, che non sono indispensabili per il Comune, e lo stesso dicasi per la telefonia. Il valore del Consiag, messo in vendita sul mercato, potrebbe fornire quelle risorse necessarie per gli investimenti e per l’abbattimento di tasse e tariffe. E anche continuare a possedere quasi il 100% di Asm non è detto che sia poi così conveniente rispetto alla messa a gara della raccolta e smaltimento rifiuti». Il Popolo delle Libertà ne fa una questione economica e morale, stigmatizzando il fatto che negli organici delle società partecipate «vi è personale che ricopre cariche pubbliche e cariche politiche». «Vendete le partecipazioni dei Comuni e delle Province in tutte quelle società che non svolgono un servizio di interesse pubblico - viene detto - consentirebbe di realizzare importanti risorse da destinare a quello che davvero un ente pubblico deve fare: costruire le infrastrutture, garantire un ambiente idoneo allo sviluppo economico e al miglioramento del benessere delle famiglie e delle imprese». I dipendenti delle partecipate e le loro famiglie non vi voteranno...«Chi fa il suo mestiere non ha nulla da temere. Forniremo garanzie per i posti di lavoro. Non c’è alcuna volontà di punire nessuno: i livelli occupazionali non verranno toccati».
Nuove case al posto dello stadio. Il progetto è appena abbozzato e ricorda un tantino quello della società Valore. Fatto sta che il Popolo delle libertà inserisce l’area dello stadio, insieme all’ex Banci, fra le zone da riqualificare pensando ad un’edilizia rivolta alle giovani coppie: la “new town”. Perché all’ex Banci, viene rimarcato, il polo espositivo voluto dal centrosinistra non ha da nascere: «Ormai è una barzelletta», chiosa Luchetti. Nell’ex Banci ci viene visto meglio uno spazio per l’eccellenza culturale: ancora i contorni non sono chiari ma si immagina un’istituzione di alta specializzazione legata al mondo universitario del Pin.
Termovalorizzatore sì. Il Popolo della Libertà è favorevole al termovalorizzatore come terminale del ciclo dello smaltimento dei rifiuti. Anche se, viene detto, tre inceneritori nel raggio di pochi chilometri appare una sciocchezza. La proposta è comunque quella di compensare, in qualche modo, i residenti che vivono nelle vicinanze dell’impianto.
Vigili giurati assoldati dal Comune. E’ una delle proposte che rientrano nel pacchetto sicurezza, insieme all’impiego dei militari o alle multe alle prostitute e ai loro clienti. «Non credo che sia un grande sacrificio destinare 100mila euro l’anno per questo servizio - spiega Luchetti - in diverse città del nord già lo fanno e i cittadini sono soddisfatti. Le risorse si trovano: basta risparmiare sulle consulenze inutili che costano un sacco di soldi».
Bonus bebè e contributi per il latte artificiale. C’è di tutto nel programma, anche risorse per i bonus bebè e per l’acquisto del latte artificiale, per l’assistenza domiciliare di anziani e disabili. E le risorse? Meno sprechi e cessione delle partecipate, come già detto.
Piazza Mercatale. Il progetto è già noto: alberi salvati e parcheggio in superficie lungo il perimetro della piazza.

Giovanni Ciattini

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