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La mer, la fin...

sabato 21 febbraio 2009

Immigrazione. Il Rapporto CNEL

Notevole, nell'esame dei dati, vedere come la Toscana - da una undicesima posizione come "potenzialità di inserimento nel territorio" dei migranti (graduatoria detta "assoluta") scenda al sedicesimo posto nella graduatoria "comparativa", cioè in quella che indica il potenziale integrativo rispetto agli standard locali. Questo vuol dire, in soldoni, che in Toscana, comunque, i migranti hanno possibilità di accesso ridotte allo "standard" di vita delle comunità locali. Un dato su cui converebbe riflettere, anche a Prato, quando si straparla di "immigrazione"...
MV

dal portale CNEL

Immigrati-Cnel: massima integrazione in Sardegna, in Emilia-Romagna le maggiori possibilità

Il rapporto presentato oggi al CNEL dal Comitato di Presidenza O.N.C. sugli Indici di integrazione degli immigrati in Italia è stato realizzato dall'equipe del "Dossier statistico Immigrazione" Caritas/Migrantes.

La ricerca è stata svolta da un gruppo di lavoro coordinato da Luca di Sciullo e, per la prima volta, il rapporto sugli indici di integrazione non dimostra soltanto le potenzialità di inserimento nei territori italiani (graduatoria assoluta) ma offre la comparazione tra le condizioni di vita dei cittadini italiani e quelli stranieri (graduatoria comparativa).

Sorprendentemente, il risultato della seconda rovescia quella assoluta calcolata riferendosi soltanto agli immigrati. Il VI rapporto sull'integrazione promosso dal CNEL misura le potenzialità dei territori italiani di accogliere immigrati sulla base di indicatori statistici sia sociali (accessibilità immobiliare, dispersione scolastica, ricongiungimenti familiari, acquisizione della cittadinanza livelli di devianza), che occupazionali (inserimento lavorativo, livelli professionali, redditi da lavoro, tasso di imprenditorialità.

La graduatoria assoluta emersa dalla ricerca vede per la prima volta l'Emilia Romagna al primo posto come regione a più alto potenziale socio-occupazionale degli immigrati in Italia, scavalcando il Trentino Alto Adige (ora 5°) e il Veneto (ora 7°) che avevano primeggiato rispettivamente nel 2003 e 2004. Il primato dell'Emilia Romagna è confermato dalla presenza di tre province nelle prime dieci in graduatoria e dal miglior piazzamento per capacità di attirare e trattenere al proprio interno quanta più popolazione a livello nazionale. Il primo posto nella graduatoria comparativa, cioè la regione a maggior potenziale integrativo degli immigrati rispetto allo standard di vita della popolazione locale, è della Sardegna. Seguono Marche, Friuli Venezia Giulia, Valle d'Aosta e Umbria, ovvero realtà medio-piccole che riescono a valorizzare relazioni umane e sociali. A conferma di questa tesi troviamo la Lombardia al 18° posto e il Lazio all'ultimo. Spicca Cagliari come provincia a massima integrazione e Catanzaro al quinto posto, a conferma delle possibilità del Mezzogiorno.

E' quindi grazie allo sforzo delle regioni, delle autonomie locali e delle organizzazioni sociali che l'integrazione del flusso migratorio può farsi largo nel nostro paese. Alla luce dei dati emersi l'ONC-CNEL, coerentemente con gli orientamenti ripetutamente espressi dal Consiglio, ritiene utili tutte le politiche riferite a un contesto d'iniziativa europeo. In particolare, devono essere rese più efficaci le intese bilaterali ed europee con gli stati di origine per il governo dell'immigrazione. Occorrono, quindi, piani di sostegno allo sviluppo per allentare le pressioni centroafricane sul Mediterraneo e di lotta alla criminalità organizzata per non suscitare contro i clandestini gli istinti di una subcultura xenofoba.

Come rilevato dalla graduatoria comparativa, i processi di inserimento sono ben avviati e le criticità riscontrate nell'organizzazione sociale sui temi del lavoro, della scuola e dell'accesso alla casa coinvolgono, per molti aspetti allo stesso modo, cittadini italiani e immigrati. Per queste ragioni il CNEL chiede che su questi contenuti si predispongano politiche nazionali organiche, rivolte a tutta la popolazione. L'ONC-CNEL ritiene infine urgenti due interventi affinché le politiche sociali si sviluppino in integrazione: la legge sul diritto di cittadinanza e quella sul diritto di voto amministrativo per gli immigrati.

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