TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 21 febbraio 2009

Prato. Cinque euro...

Cinque euro "di elemosina" chieste ai lavoratori pratesi e alle aziende: ecco quanto "partorito" sulla base dell'idea/appello lanciato la scorsa Pasqua da monsignor Simoni.
Una "raccolta fondi", che vede partecipi tutta una serie di soggetti istituzionali ed associativi di primaria importanza, che andrà a finanziare un fondo di solidarietà.
Come fatto notare, è una soluzione ben diversa da quella che l'anno scorso veniva lanciata da un anonimo, che chiedeva un contributo mensile "fisso".
Non che nell'idea in se ci sia qualcosa di sbagliato, tutt'altro! In una situazione di crisi, è importante sviluppare nuove forme di solidarietà tra i cittadini. Certo, vien da pensare che tanti fedeli industrialotti potrebbero destinare qualcosa di più rispetto ai lavoratori, magari "distraendo" qualche euro dai tanti investimenti immobiliari che hanno per la testa e progettato, ma non vogliamo cadere nella bassa polemica...
Però, è il "cappello" curiale che lascia delle perplessità: infatti, l'associazione "Insieme per le famiglie", già un po' caratterizzata nel nome, che gestirà il fondo - per quanto correttamente il vescovo abbia chiamato ad una assunzione di responsabilità anche gli altri soggetti coinvolti - è creatura diretta del soglio vescovile.
Forse, e sottolineamo il forse, l'operazione poteva essere gestita in maniera diversa...
Perché l'impressione è che, ancora una volta, il tutto venga gestito dalle istituzioni ecclesiastiche, ormai le uniche vere strutture di Prato che continuano a fare "politica" nel senso più lato del termine (anche per il risultato di Massimo Carlesi, forse...).

MV

da la Nazione del 21/02/09

Cinque euro per aiutare le vittime della crisi Parte la raccolta straordinaria lanciata da vescovo e Caritas: lavoratori e aziende chiamati a contributi volontari
di ROBERTO D. PAPINI
CINQUE euro non cambiano la vita, ma possono aiutare a superare la crisi. Soprattutto se sono moltiplicati per tutti i lavoratori pratesi e raddoppiati dall’intervento delle aziende per andare a costituire un fondo di solidarietà per aiutare chi è alle prese con la perdita del posto di lavoro, le bollette da pagare, il mutuo da onorare. E’ questo, in sintesi, il concetto dell’iniziativa lanciata dal vescovo Gastone Simoni e dalla Caritas, che ha raccolto le adesioni componenti istituzionali e sociali pratesi: Comune di Prato, Provincia di Prato, Cgil, Cisl, Uil, Unione industriale pratese, Cna, Confartigianato, Confesercenti, Unione commercianti, Camera di Commercio, Coldiretti, Lega Coop, Confcooperative, Cogefis. Un progetto che è nato sulla spinta dell’appello pasquale di Simoni alla solidarietà, poi ripreso da un imprenditore anonimo che propose una forma di intervento concreto. «Un’iniziativa unica in Italia — sottolinea Simoni — che ha due specificità: la prima è che a Prato come Caritas e come Diocesi eravamo già partiti nel 2003 con il fondo “Famiglie per le famiglie”, perché già si vedevano i sintomi della crisi. L’altro aspetto è che si tratta di un fondo di solidarietà voluto e gestito da tutta la società pratese».
Le modalità di contribuzione a questo fondo sono diverse. Quella principale vedrà i lavoratori interessati autorizzare il prelievo di 5 euro dalla busta paga di febbraio che saranno assegnati all’associazione onlus “Insieme per la famiglia”, promossa e costuitita su iniziativa di Simoni. Da parte loro le aziende dovrebbero metterci altrettanto per ogni lavoratore, socio o titolare. I fondi sono destinati al conto corrente attivato alla CariPrato (il conto numero 253404). L’obiettivo minimo si attesta intorno ai centomila euro, ma in realtà la cifra potrebbe essere sensibilmente più alta. ma altre forme di sottoscrizione sono previste, a partire dalla tradizionale raccolta diocesana per la Quaresima di carità (il 5 aprile, domenica delle palme) e alla raccolta che sarà effettuata in occasione della manifestazione del distretto («Prato non deve chiudere»), sabato 28 febbraio. Manifestazione che sarà precedeuta da una veglia di preghiera in cattedrale (venerdì 27 alle 21) e alla quale parteciperà ufficialmente la diocesi. «Molto importante — sottolinea Simoni — è che nella gestione di questi fondi entrino anche rappresentanti della Camera di commercio e di altre associazioni e istituzioni che partecipano al progetto». Idalia Venco, direttrice della Caritas, ricorda che dal 2003 a oggi il fondo “Famiglie per le famiglie” ha raccolto e distribuito 400mila euro «per aiutare a pagare affitti e rate dei mutui, mentre nell’ultimo anno solo per aiuti a chi deve pagare le bollette, la Caritas ha utilizzato 50mila euro al di là di questo fondo».
Va detto che il progetto originario ideato dall’imprenditore anonimo prevedeva un impegno molto diverso, una sottoscrizione di lavoratori e imprese, ma su base mensile non una “una tantum”. Evidentemente, nel corso dei numerosi incontri non tutti sono stati d’accordo. «È prevalsa la linea di coinvolgere il più posinbile tutti — spiega Gabriella Melighetti, anima e motore dell’iniziativa — in uno sforzo corale che conferma lo spirito solidale di Prato. Poi a fine 2009 ci sarà una verifica e vedremo se e come continuare».

da il Tirreno del 21/02/09

“ Sottoscrizione” per chi perde il posto Versamenti di aziende e lavoratori nel Fondo per aiutare le famiglie Sarà gestito dalla Caritas. Appello del vescovo «Aumentano le persone che hanno bisogno» La Curia verserà tutte le offerte della Quaresima
PRATO. Un fondo di solidarietà delle famiglie per le famiglie. E’ questo lo slogan dell’iniziativa di sostegno messa in campo dal vescovo Gastone Simoni con la Caritas e in collaborazione con tutte le associazioni di categoria e le istituzioni pratesi. Una raccolta, una tantum, rivolta a tutti i lavoratori e agli imprenditori e commercianti della città, per aiutare quei colleghi rimasti senza lavoro e in situazioni di grave difficoltà economica. Un’offerta di 5 euro da ritirare in una delle prossime buste paga per aiutare chi ha gravi disagi a pagare rate del mutuo, affitti arretrati, bollette, libri e beni necessari per i figli. A presentare l’iniziativa ieri è stato lo stesso vescovo con la presidente della Caritas Idalia Venco.
«Nel 2003 - ha spiegato il vescovo Simoni - cominciammo già a vedere che il distretto stava vivendo una crisi e c’erano delle emergenze. C’era chi era in difficoltà per pagare il mutuo, l’affitto, le medicine. Un’emergenza nell’emergenza a cui decidemmo di dare una risposta e con la Caritas decidemmo di istituire questo fondo straordinario».
Ora la crisi del tessile si è aggravata, sono sempre di più le famiglie che vivono una situazione economica difficile e quel fondo della Caritas ha bisogno di avere nuove riserve per far fronte alle tante richieste di aiuto che arrivano dalla città.
«Tante famiglie non ce la fanno più ad arrivare a fine mese - ha aggiunto il vescovo - e la città con le sue associazioni e i rappresentanti delle istituzioni ha deciso di mettersi insieme nel segno della solidarietà attivando questa iniziativa. E saranno gli stessi rappresentanti delle associazioni con quelli della Caritas a verificare come saranno distribuiti i soldi raccolti».
«Dal 2003 - ha spiegato la presidente della Caritas Idalia Venco - abbiamo avuto un giro economico di 400.000 euro raccolti con gli aiuti delle famiglie e un’eredità che ci ha lasciato un privato. Le famiglie aiutate sono arrivate su segnalazione dei parroci e delle associazioni. Ora stanno arrivando sempre più persone che hanno perso il posto di lavoro o in attesa di riscuotere la mobilità e servono nuovi fondi. Contiamo nella solidarietà dei pratesi. La cifra di 5 euro è ovviamente simbolica. Con la Curia metteremo su questo fondo tutte le offerte che saranno raccolte il giorno della Quaresima».
Ai lavoratori nell’accordo (firmato da Camera di commercio, Comune di Prato, Provincia di Prato, Cgil, Cisl, Uil, Unione industriale, Cna, Confartigianato, Confesercenti, Unione commercianti, Lega Coop, Confcooperative, Co.ge.fis e Caritas) si chiede un versamento di 5 euro mentre alle imprese l’equivalente per ogni lavoratore. Contributi potranno arrivare da chiunque voglia aderire al progetto e, tanto per fare una cifra, la Caritas negli ultimi 5 anni ha già aiutato famiglie a pagare le bollette per 50.000 euro. «Le famiglie che hanno usufruito degli aiuti - ha aggiunto Venco - sono perlopiù italiane e il fondo è stato utilizzato per pagare prevalentemente rate di mutuo o affitti arretrati».
«Siamo in una situazione di emergenza - ha commentato Gabriella Melighetti che ha curato l’organizzazione del progetto con la Caritas - e serve una solidarietà locale forte. Al termine del 2009 le associazioni si incontreranno di nuovo per fare una verifica dell’accordo ed eventualmente per potrarlo ancora».
Chi intanto volesse aderire può versare il proprio contributo sul conto corrente numero 253404 attivato presso la Cariprato sede di Prato intestato all’associazione insieme per le famiglie Onlus.
Ilenia Reali

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