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lunedì 2 febbraio 2009

Prato. Il Capodanno della solidarietà

Lo avevamo letto nei giorni scorsi...
MV


da il Tirreno del 02/02/09
Giovani cinesi cucinano per i poveri solidarietà veicolo d’integrazione

Seconda generazione di immigrati alla mensa «Per noi il capodanno è anche condivisione ed è a tavola che si migliorano i rapporti»

PRATO. Riso alla cantonese, cucinato dai volontari di Associna, per i poveri della città di Prato. Ieri nell’ ambito dei festeggiamenti del Capodanno cinese (il nuovo anno è stato inaugurato il 26 gennaio sotto il segno del Bufalo) a servire il pranzo alla mensa “La Pira” in via del Carmine, si sono presentati un gruppo di giovani orientali - della cosiddetta seconda generazione di immigrati- nati e cresciuti a Prato.

I ragazzi, insieme ai volontari dell’associazione onlus “La Pira”, che quotidianamente gestiscono lo spazio, hanno pensato di celebrare la loro festa più importante, con un gesto simbolico d’integrazione, preparando e portando in tavola, alla popolazione disagiata della loro città, una delle specialità della cucina cinese. L’iniziativa si è tenuta alla mensa dei poveri di Prato a partire dalle 12 di ieri e ha visto la presenza di un’ottantina di utenti, del console cinese Gu Honglin e di alcuni rappresentanti delle istituzioni e della Diocesi. «Il Capodanno in Cina è una festa conviviale - spiega Bai Junyi, responsabile di Associna Toscana - I cinesi percorrono anche tanti chilometri per festeggiare insieme a parenti e amici, riunirsi è un’abitudine. Abbiamo pensato, nel nostro piccolo, di ricreare una situazione analoga, puntando sull’integrazione a tavola. Così abbiamo preparato per gli utenti della mensa dei poveri un riso alla cantonese vegetariano e con pesce, una portata simbolica e alternativa per far gustare loro i sapori della cucina orientale». «Siamo tutti ragazzi nati e cresciuti in Italia - aggiunge Marco Wong, presidente onorario di Associna - ci consideriamo il frutto dell’immigrazione e cerchiamo di favorire quel dialogo tra culture che i nostri genitori non hanno avuto modo di sperimentare, perché immigrati in età avanzata e dediti soprattutto al lavoro».
«Abbiamo realizzato tornei di scacchi cinesi, cineforum in lingua originale, maxischermi in occasione delle Olimpiadi la scorsa estate e anche un calendario di Associna 2009, dedicato a tutti i giovani “talenti” che vantiamo in Italia, tra i nati nella seconda generazioni», conclude Bai Junyi. «Ragazzi che sono riusciti ad inserirsi nella società e a crearsi una professione e un futuro: cuochi, impiegati di banca, artisti di teatro, un assessore comunale, un medico, un musicista e persino un fisioterapista».
Anche per il console cinese Gu Honglin il pranzo di ieri è stata un’esperienza nuova. «E’ la prima volta che visito una mensa dei poveri in Italia - spiega il console della Repubblica Popolare di Cina di Firenze - e non mi stupisce questa iniziativa sia partita da Prato. Il lavoro che ogni giorno fanno questi volontari della mensa è un sostegno sociale molto importante per i poveri della città, italiani e stranieri». «Quanto ai giovani di Associna - commenta il console Gu Honglin - è stata una bella idea quella di festeggiare il Capodanno con questo pranzo simbolico».
Luciano è uno degli habituè della mensa. Napoletano di origine, da qualche anno “residente” a Prato, tra la stazione e la strada. A sentirlo parlare, un uomo colto, spigliato, finito a vivere di stenti per chi sa quale scherzo del destino.
«Oggi abbiamo messo qualcosa in corpo, come gli altri giorni - commenta - Rispetto a qualche anno fa l’utenza della mensa è cambiata. Ci sono molti più stranieri oggi, con qualcuno si socializza con altri no». «E’ la prima volta che dei volontari cinesi vengono a servire, speriamo non sia una trovata per pubblicizzare l’integrazione - commenta con un pizzico di disappunto - I poveri sono in fila qui davanti tutti i giorni».
Miriam Monteleone

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