da la Nazione del 21/02/09
Caverni, la terza via dell’Udc ‘Milone e Carlesi? Il vecchio’
ROBERTO Caverni, ovvero la terza via. L’industriale tessile con esperienze nella pubblica amministrazione (è stato consigliere regionale, è consigliere comunale), da ieri è ufficialmente il candidato sindaco dell’Udc. Al voto di giugno sarà appoggiato anche da una lista civica, «Prato prima di tutto», che raccoglierà in modo trasversale, «persone di competenze e buona volontà, che si vogliono impegnare per la nostra città». La decisione è maturata alla vigilia dell’annuncio, ormai quasi scontato, che sarà Aldo Milone il candidato sindaco del Pdl. «Se al posto suo ci fosse stato Roberto Cenni — ha detto Caverni —, non avremmo avuto dubbi nell’appoggiarlo. Milone è una brava persone, ma non rappresenta il rinnovamento che sarebbe necessario, così come non lo può essere Massimo Carlesi del Pd. Sono due ex assessori della giunta Romagnoli, di cui non si possono certo nascondere i grandi limiti, sono due espressioni di un modo di fare politica che tanti danni ha fatto alla città».
ECCO, quindi, la terza via dell’Udc nel nome di Caverni. Le competenze sui temi economici, con quasi 40 anni alla guida del gruppo che porta il suo nome, e allo stesso tempo l’esperienza nella pubblica amministrazione, «perché anche questa non si inventa in un giorno». Visto da fuori, il candidato del centrodestra poteva essere lui, ma troppo burrascosi sono stati i suoi rapporti dentro Forza Italia, quando era iscritto a quel partito, e soprattutto quelli con Denis Verdini. «Di An non so — ha commentato —, so che in Forza Italia non esiste una selezione sui meriti, ma c’è il trionfo della mediocrità, c’è tanta gente apprezzata perché sa stare in fila. Io non sono così e non ho la necessità di farlo, perché non ho bisogno della politica».
SARANNO la sicurezza e il lavoro i punti cardine del programma di Caverni. E ieri mattina ha anticipato due idee. «Per contrastare la percezione di insicurezza, si deve partire dal centro storico — ha detto —, il cuore dell’identità pratese, dove i pratesi devono tornare a vivere. Per questo devono essere in tutti i modi agevolati, ad esempio con corsie preferenziali e sgravi in favore di chi ristruttura abitazioni nel cuore della città. Il centro può rivivere solo i pratesi torneranno a viverci». La seconda riguarda il sistema del credito: «Sono un uomo pratico e i ‘tavoli’ in genere non mi convincono — ha aggiunto —, ma quello istituito dall’Unione con le banche può essere utile: per non far morire il distretto è necessario tagliare i rami secchi, quindi il sostegno va dato solo alle aziende sane. Finanziare quelle decotte, allungare la loro agonia, significa far male a chi può ancora salvarsi. C’è un eccesso di offerta, il distretto va ridotto e riorganizzato: serve una potatura e certe aziende devono essere aiutate, ma a chiudere».
ACCANTO a Caverni ieri c’erano il segretario comunale dell’Udc Francesco Querci e il leader provinciale Enrico Mencattini. «E’ necessario che a una classe politica di professione si sostituiscano cittadini che hanno dimostrato capacità e competenze — ha detto Mencattini —. Anche l’elettorato del Pd ha lanciato un segnale di ribellione contro l’apparato che da 60 anni governa la città. La candidatura di un ex assessore della giunta Romagnoli come Carlesi, è un riproporre in modo mascherato per camuffare il cambiamento, lasciando tutto come prima. Noi invece proponiamo un uomo che ha dimostrato la capacità innovativa dell’imprenditoria pratese, che ha profonde radici nel tessuto economico, associativo, sociale e culturale della città».
NON HA ancora preso decisioni sul fronte della Provincia, l’Udc. Quello che contava ieri era lanciare il messaggio sul Comune. E così il candidato sindaco ha concluso: «Voglio parlare alla città, a chi l’ha costruita, nel mondo del lavoro e delle professioni. Penso a una lista civica in cui mettere al servizio di Prato competenze e impegno, senza la paura che in molti c’è stata, e secondo me è stata anche sbagliata, di non mettersi contro l’apparato della sinistra per evitare danni sulle personali prospettive di lavoro. Prato non è stata Bulgaria, ma ha un’assoluta necessità di cambiamento vero. Che non possono essere Milone e Carlesi».
An. Be.
da il Tirreno del 21/02/09
Caverni candidato sindaco Udc
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Caverni conclude con un appello alla cittadinanza: «Io sono la dimostrazione che, pur non essendo di sinistra, impegnandosi, si possono avere le stesse possibilità. Invito chiunque voglia partecipare al progetto a farsi avanti».
Martina Rafanelli
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