Che dovesse arrivare ad una frattura come quella descritta nell'articolo, sull'ipotesi di candidare il "buon" Milone, era altrettanto intuibile.
Solo un bel sondaggione, sullo stile di quello che ha silurato Logli e Romagnoli, e che rientra perfettamente nei canoni forzitalioti, molto probabilmente dirà la parola "fine" alla questione.
E già si profila, "a destra", un accordo che va dalla Lega a Taiti (mai corteggiatore fu più respinto...), passando per lo sceriffo e il movimento dei Vecchi Pratesi: insomma, l'Ammucchiata delle Libertà...
Il Sorcio Verde
per Municipio Verde
da il Tirreno del 04/02/09
Milone sindaco spacca il centrodestra
Luchetti e Bettazzi: «Ok alla grande coalizione ma azzerare i candidati»
Taiti tende la mano Esiti del sondaggio tra venerdì e sabato
A puntare i piedi sono soprattutto i coordinatori provinciali di Forza Italia Giovanni Luchetti e di Alleanza Nazionale Maurizio Bettazzi che, secondo una sorta di fondo anonimo comparso su “Pratoblog”, dal titolo “Attenzione allo sceriffo Milone, fate valere le vostre buone ragioni”, (firmato da un certo “Biribaole” che gli uomini del centrodestra giuriano di aver individuato senza problemi), avrebbero minacciato le dimissioni «insieme a molti altri iscritti - si legge su Pratoblog - se il candidato del centrodestra dovesse essere davvero Milone». Ma a deciderlo sarà il risultato di un sondaggio - evidentemente una propensione “trasversale” - la cui analisi non dovrebbe essere pronta prima di venerdì o sabato. L’indagine, commissionata alla Ipsos su un campione di 1000 pratesi, ha l’obiettivo di dare la “pagella” a una rosa di nomi di papabili amministratori, tra i quali appunto l’ex assessore. «Candidarlo nel centrodestra è l’unica operazione interessante compiuta in queste settimane» è il parere dell’altra “anima” di Forza Italia. Luchetti, Bettazzi, il tesoriere del partito Massimo Mattei, il vicepresidente del consiglio comunale Roberto Baldi, sono i sostenitori del “Milone non passerà”. O meglio con un comunicato, i coordinatori di Fi e An, accettano l’idea di una vasta aggregazione «delle forze di buona volontà - si legge - che vogliono operare per costruire un’alternativa». Una prospettiva alla quale che il Pdl di Prato «non può che dichiarsi favorevole». Ma aggiungono: «Soprattutto se, come sembra, non vi siamo pregiudiziali da parte della lista “Prato libera e sicura” a un sostanziale azzeramento delle proposte di candidature». Insomma bene l’intesa ma non con Milone generale. Di diverso parere sembrano il consigliere regionale Alberto Magnolfi, il coordinatore cittadino Giorgio Silli, il deputato Riccardo Mazzoni, forse un po’ più abituati a maneggiare la politica e evidentemente convinti che la scalata al Comune sia possibile, che non vedrebbero di cattivo occhio l’operazione. Che un certo appeal deve pure averla se anche Massimo Taiti della Lista Taiti per Prato, lasciato fuori dalla porta del Pd, ha teso una mano all’altro schieramento «che potrebbe aprire - scrive - interessanti prospettive, se non si tratta solo di tattica politica».
Il “risiko” del centrodestra potrebbe, alla fine, risultare insidioso. Se il sondaggio dovesse coronare Milone primo tra i candidati, l’ex assessore correrebbe comunque con la lista “Prato libera e sicura” per mantenere - come ha già detto - la proprio autonomia, ma sarebbe sostenuto dalla lista Pdl (che probabilmente a quel punto non presenterebbe il candidato sindaco), da quella della Lega (le relazioni sono già avviate), dalla lista Taiti, da «Giovani Pratesi» e da una parte di socialisti: Alessandro Zella e Paolo Calamai si sono già dichiarati vicini all’ex assessore. Più freddino il segretario Ps Alessandro Michelozzi che invece di riserve ma ha anche fatto sapere che la sua formazione correrà da sola. Resta l’Udc che ha già una propria lista con Alberto Caverni candidato sindaco ma che in caso di ballottaggio con difficoltà andrà a sinistra.
E se l’ipotesi Milone dovesse, per qualche motivo, decadere? Il centrodestra pare abbia in tasca due soluzioni: una interna (ovviamente fortemente caldeggiata dai coordinatori provinciali) che vedrebbe in lizza Luchetti, Bettazzi e Goffredo Borchi e una cosiddetta esterna - forse perchè sostenuta dal coordinatore nazionale Denis Verdini - che dà in pole il deputato Riccardo Mazzoni.
Cri. Or.
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