Mai titolo fu più appropriato!
La mezza pagina dedicata dal Tirreno alle vicende legate al sito archeologico, partendo dalle dichiarazioni di Anna Maria Berti - presidente della Circoscrizione Est - offre un interessante spaccato. Qualche domanda a bruciapelo (per poi lasciarvi alla lettura): ma la signora Berti, e l'assessore Mazzoni (che sembra abbia promesso un "sopralluogo") dov'erano quando il Comitato per la Città Etrusca chiedeva a gran voce il confronto? E un bel sopralluogo non potevano farlo alla fine di marzo di quest'anno, quando al circolo ARCI Costa Azzurra si è tenuto un dibattito proprio sul sito di Gonfienti?
Queste domande, ad essere sinceri, il giornalista non le ha poste... ma sarebbero state doverose!
MV
da Il Tirreno del 31/08/08
«Neppure una riunione in 4 anni»
Etruschi, Berti denuncia il disinteresse di Comune e Soprintendenza
«E anche la Regione ha promesso inutilmente» Mazzoni: «Farò presto un sopralluogo»
PRATO. Anna Maria Berti, la presidente della Circoscrizione Est, è un fiume in piena. Legge del degrado di Gonfienti, degli Etruschi sepolti dalle erbacce e assediati dalla prostituzione maschile. S’indigna e chiede: «Una risposta, una volta per tutte». Rivolta a quelli che chiama i suoi «superiori», volge lo sguardo al Comune e al resto della politica pratese. La domanda è però la stessa per la Regione, «che ha sempre detto di voler fare molto, ma non si è visto niente».
E per la Soprintendenza. «Immagino che una soprintendente non abbia bisogno di parlare con un presidente di quartiere», dice Berti. E registra un dato di fatto: «Da quattro anni che sono qui, non c’è mai stata una riunione, fra tutti gli attori della faccenda, per decidere che cosa fare». S’è parlato anche parecchio, mai però in forma ufficiale e per arrivare a qualche decisione concreta. L’abbandono, almeno apparente, della città etrusca sta lì, a dimostrarlo. «È il caso di muoversi e di decidere insieme - riprende la presidente - E non si venga a tirare fuori la solita storia che non ci sono soldi». E la prostituzione? «Facciamo come agli Alcali. Tutti insieme ci siamo riusciti».
Anna Maria Berti è appunto un fiume in piena e per di più col piglio dell’imprenditrice, qual è. Non si ferma. «Mettiamoci d’accordo. Abbiamo un euro a testa? Spendiamo quello - suggerisce - Se un impiegato pensa di comprare 100 ville al mare, non ce la farà mai. Se acquisterà un dignitosissimo appartamento, riuscirà invece a pagarlo». E a goderselo.
Come dire che, facendo almeno il minimo e «smettendo di piangere sul passato», parte della situazione è rimediabile e, soprattutto, i pratesi potranno un giorno, neppure troppo tardi, ammirare la domus e i reperti mobili della zona. «Ci vuole tanto - domanda ancora - a chiedere un paio di stanze all’interporto e a dar modo a tutti di vedere quello che ci hanno lasciato gli Etruschi?». Sempre che la frittata, cioè lo spezzatino non si già stato fatto, con l’invio dei manufatti e dei pezzi pregiati dislocati in magazzini e, in futuro, musei diversi. Quel che a Gonfienti è tornato alla luce, a Gonfienti deve restare.
Un punto, questo, sul quale concorda l’assessore alla cultura, Andrea Mazzoni. sistemazione definitiva dei reperti, sulla quale il dibattito è aperto da tempo con tanto d’ipotesi Artimino, l’assessore è lapidario: «Le teorie degli archeologi dicono che i reperti devono restare vicini a dove sono stati trovati». Intanto, garantisce che nulla è sparito e auspica sul serio che tutto possa restare «in un sito fondamentale per ricostruire la storia degli Etruschi, non solo quelli di Toscana». Fra qualche mese, si riparlerà anche dell’antiquarium. Saranno insomma portati a compimento i lavori sulla porzione di villa Niccolini per i quali - osserva ancora Mazzoni - «abbiamo tempo fino a maggio». Anna Maria Berti però incalza: «Diciamoci la verità - aggiunge - Si spedono soldi per decine d’iniziative in giro per la città. Non voglio fare la guerra alle altre Circoscrizioni e dico giustamente. Però, valorizziamo anche quello che abbiamo».
Fabio Barni
Una città sepolta e pezzi di grande valore
Importanza dei ritrovamenti e difficile convivenza con Interporto
PRATO. Il bollino dei “quattro sassi” durò poco. Serviva, più che altro, a giustificare l’avanzamento dei lavori di un interporto per il quale, a dirla tutta, ancora non si intravedono ruolo e collocazione precisi. I ritrovamenti comprendono una kylix d’inestimabile valore, attribuita a Douris; una domus di dimensioni eccezionali; strade e mura. Con tutto un ventaglio di gioielli, sculture, vasi, ornamenti di raro pregio e addirittura rarissimi per l’epoca. Se il cartello degli ultimi lavori porta la data del 2007, la cronistoria è presto ricostruita. Nell’inverno 1997, i lavori di sbancamento per la realizzazione dell’interporto fecero emergere le prime testimonianze archeologiche. Due anni dopo, estate 1999, vennero effettuate le prime indagini archeologiche.
Nella nota inviata dalla Soprintendenza al Comune si legge che a seguito di alcuni scavi e di una indagine archeologica vera e propria, finanziata dalla Società Interporto, «nell’area del bacino di compenso di Gonfienti stanno tornando alla luce complessi strutturali di dimensioni notevoli, d’età ellenistica». In autunno, si decide di effettuare sondaggi in località Gonfienti e nel 2000 si ritiene che l’abitato sia di oltre 2 ettari mezzo. In realtà, nel 2003 i soci di Interporto ritengono «inopportuna» l’ubicazione della città etrusca che intanto è riconosciuta essere almeno dodici ettari. Nel 2004, si riconosce la straordinaria importanza della scoperta e due anni dopo si ribadisce come la città etrusca sia uno degli insediamenti più importanti del centro-nord dell’Italia e contemporanemente si autorizza a costruire su parte dei reperti ritrovati.
Parole tante atti nessuno
PRATO.Parole tante. Atti pochi. Lo rivela una ricerca sulla banca dati delle deliberazioni del Comune. Ebbene, dall’estate 2004 a oggi, la giunta Romagnoli, stando all’esito della ricerca compiuta sulla rete civica, non ha prodotto un atto che contenesse una delle seguenti parole: antiquarium, etruschi, etrusca, archeologia, archeologico. Con la chiave Gonfienti troviamo atti sull’interporto e sul cimitero. Andò meglio nel passato mandato amministrativo (giunta Mattei) con almeno sei atti di giunta dedicati agli Etruschi.