Dove sono anfora e museo?
Gonfienti, il consigliere Taiti chiede spiegazioni Un question time per sapere di chi sia la responsabilità di tanta incuria
Il consigliere Taiti mette in fila le evidenze: oltre alle erbacce che rendono gli scavi della città etrusca sul Bisenzio molto più simile a un campo di erbacce, non c’è più traccia dei pochi - per la verità - progetti che il Comune aveva sull’area.
«Non pare procedere nei tempi previsti - elenca il consigliere - la realizzazione dell’antiquarium previsto nell’ex Villa Niccolini e destinato ad ospitare i preziosi materiali rinvenuti nell’area etrusca». In effetti quello che avrebbe dovuto diventare il museo etrusco di Prato, progetto anche deliberato, non si sa più che fine abbia fatto.
E non solo: «Alcuni di questi materiali sono ospitati - dice Taiti - in maniera provvisoria e al limite della decenza, in alcuni locali della società Interporto. Non si hanno invece più notizie - aggiunge - da anni, del bene più importante, sia dal punto di vista artistico, archeologico, economico rinvenuto a Gonfienti: la kylis dell’artista greco Douris». Che è stata portata a Firenze per sicurezza (ci sono infatti stati numerosi furti negli anni scorsi) ma non sa sa nemmeno dove.
Taiti chiede al sindaco di conoscere quali siano le ragioni dell’abbandono e del degrado dell’area archeologica di Gonfienti, quali iniziative saranno assunte per conservare e rendere agibile ai visitatori l’ area, le ragioni del ritardo della realizzazione e della consegna al Comune dell’antiquarium di Villa Niccolini e quali iniziative si intendano intraprendere per riportare a Prato e mettere a disposizione del pubblico la Kylis di Douris. La parola ora passa al Comune.
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