TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 5 settembre 2008

Diossine toscane.

Riceviamo e pubblichiamo
MV

Come medici, che hanno a cuore la prevenzione delle malattie e degli infortuni in ogni ambito di vita e di lavoro e la promozione e la salvaguardia della salubrità e dell'igiene dell'ambiente naturale di vita e di lavoro non possiamo che rimanere sconcertati di fronte alle continue
notizie riguardanti le emissioni,fuori norma,di diossine da parte degli inceneritori toscani,vuoi per "guasti" vedi il caso Montale di qualche mese fa,vuoi per presunto "dolo" vedi il caso dell'inceneritore di Falascaia (Pietrasanta) di questi giorni.Ricordiamo che le diossine,esplicano sulla salute umana effetti non neoplastici,che vanno dal diabete a disfunzioni tiroidee a disordini puberali,ed effetti neoplastici, dai linfomi,ai sarcomi ai tumori del fegato,dei polmoni, della mammella, della prostata etc.
Le tematiche sanitarie correlate all' incenerimento dei rifiuti sono fonte di gravi preoccupazioni non solo per il corpo medico italiano,anche in altri paesi europei, in particolare in Francia, è stata avanzata richiesta di moratoria da parte del Consiglio Nazionale degli Ordini dei Medici (al sito
http://www.artac.info/static/telechargement/RapportIncineration.pdf è disponibile un dettagliato rapporto) ed in Inghilterra, ove, nel giugno 2008, è stato presentato un aggiornamento http://www.ecomed.org.uk/content/IncineratorReport_v2.pdf
con un IV Rapporto sugli effetti dell'incenerimento di rifiuti sulla salute da parte della Società Britannica di Medicina Ecologica (BSEM), un lavoro molto dettagliato e circostanziato con ben 329 voci bibliografiche. I colleghi inglesi hanno anche spiegato come si riesce a far sembrare innocui gli impianti: guarda caso l'esempio emblematico riguarda proprio la diossina, che non viene monitorata adeguatamente e soprattutto non nelle fasi di maggior criticità (come accensione, spegnimento).
In Italia, che segue la normativa europea, per gli impianti di incenerimento di rifiuti è (sarebbe) previsto il monitoraggio per le diossine da un minimo di 6 ore ad un massimo di 8 solo per 3 volte all' anno, quindi già in condizioni "regolari" i controlli appaiono del tutto insufficienti, se poi ci si aggiungono i guasti, i ritardi nelle segnalazioni degli eccessi delle emissioni, il "dolo", variabili come la composizione dei rifiuti immessi, etc, ecco che gli impianti di incenerimento rappresentano un inutile rischio sanitario per le popolazioni residenti nelle aree circostanti.

Coordinamento Nazionale dei Medici per l'Ambiente e la Salute (Toscana)

Il portavoce, dr. Gian Luca Garetti.

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