TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 3 settembre 2008

Gustav, Katrina, George W. e altri flagelli americani.


Da il Manifesto del 02.09.'08
LETTERA A DIO
Michael Moore


Caro Dio, l'altra notte, la congregazione del Reverendo James Dobson ha chiesto ai fedeli di pregare per una tempesta che mandasse all'aria il discorso di Obama nello stadio di Denver per l'accettazione della nomina (a primo candidato nero alla Presidenza degli Usa). Vedo che Tu hai risposto alle suppliche del Reverendo Dobson, anche se la tempesta che hai mandato sulla terra non è caduta su Denver ma sulla strada per New Orleans! In realtà, hai programmato che colpisse la Louisiana nel momento esatto in cui George W. Bush avrebbe pronunciato il suo discorso alla Convention repubblicana.

Ora, Padre celeste, noi tutti sappiamo che hai un gran senso dell'humor e un perfetto tempismo. Mandare un uragano al terzo anniversario del disastro del Katrina e proprio all'inizio della Convention repubblicana è stato un colpo di divina ironia.

Io non incolpo Te, so che sei già arrabbiato con i repubblicani perché hanno provato a incolparti definendo il Katrina «frutto della volontà di Dio», quando la verità è che quell'uragano causò pochi dei feriti di New Orleans, mentre migliaia di persone sono morte per errori e negligenze uomane, non certo per colpa Tua. Molti di noi cercarono di soccorrere le vittime del Katrina, mentre Bush mangiava dolci con McCain e si rigirava le dita. Io chiusi il mio ufficio di New York e mandai in soccorso il mio intero staff a New Orleans. Chiesi ai visitatori del mio sito di contribuire alle strategie d'aiuto che avevo organizzato e arrivai a mandare a New Orleans due milioni di dollari in donazioni, cibo, acqua e approvvigionamenti (raccolti da migliaia di fan) mentre i camion frigoriferi della Fema di Bush tre settimane dopo stavano ancora girando per il Maine. Ma la trascorsa notte di giovedì il Washington Post ha riportato che i repubblicani hanno cominciato a programmare l'eventuale posticipazione della convention. L' Associated Press ha riferito che a New Orleans non si è corsi ai ripari per questa tempesta, e che i lavori di ristrutturazione della diga non sono adeguati. In altre parole, come avrebbe detto il grande Ronald Reagan, «Non ci dobbiamo ricadere!»

E l'ultima cosa di cui John McCain e i repubblicani avevano bisogno era di avere un doppio schermo in Tv per tutta l'America: da una parte ci sono Bush e McCain che festaggiano a St. Paul, e dall'altra brilla in diretta l'immagine dell'amministrazione repubblicana che ancora una volta si avvita su se stessa mentre New Orleans annega. Tu hai sbigottito Gesù, Maria e Giuseppe, e meno di pochi milioni dei tuoi seguaci si inchinano davanti a te. Ma ora appare chiaro che tu non ti divertivi affatto con Bush e compagnia. Appare chiaro che l'uragano Gustav si sta dirigendo veramente a New Orleans e sulla Gul f Coast (Costa del Golfo). Noi ti sentiamo, o Signore, forte e chiaro, proprio come abbiamo fatto quando il Reverendo Fawell disse che eri stato tu a provocare l'11 settembre per colpa dei gay e dell'aborto. Noi ti imploriamo, o Signore Misericordioso, di non punirci di nuovo dando ragione a Pat Robertson quando disse che ci avevi mandato Katrina per far pagare all'America «l'enorme carneficina di bambini non nati». Il suo sentire è già stato copiato da altri repubblicani nel 2005. Questo è l'appello che ti mando: non fare di nuovo questo alla Louisiana. I repubblicani hanno ricevuto il messaggio. Stanno lottando e fanno del loro meglio per mandare a New Orleans aerei, treni e bus onde far evacuare la popolazione. Stavolta non hanno mandato l'intera Guardia Nazionale della Louisiana in Iraq - stanno già pattugliando le strade della città. E, con un cenno del capo a non so cosa, il vertice di Bush della Fema ha nominato un uomo che aiuti a coordinare le azioni del governo federale. Il suo nome è W. Michael Moore. Non ti prendo in giro, Padre celeste. Hanno mandato un uomo che ha il mio nome e il mio cognome, e in più una W per aiutare la Gulf Coast a salvarsi.

Perciò ti prego Dio, lascia che la tempesta muoia nel mare. Ha già fatto abbastanza danni. Se mi fai questo favore ti prometto di non invocare mai più il tuo nome. Lascerò questo compito ai fedeli del Reverendo Dobson e a coloro che questa settimana si riuniranno a St. Paul.

Il tuo servo fedele ed ex seminarista, Michael Moore

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