TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 4 settembre 2008

Prato. Aree verdi e pallonate

Giusto per dovere di cronaca, riportiamo la nota diffusa dall'assessorato all'Ambiente sulla vicenda della partita di pallone al parco dell'ex Ippodromo, e "di sponda" sul regolamento del verde pubblico.
L'assessorato si produce in un bell'elenco di zone dove è possibile dedicarsi al gioco "libero" (che poi tanto libero non è, visto che è, per l'appunto, possibile praticarlo solo in quei parchi, e non in altri), così come ricorda le proteste che sarebbero pervenute addirittura quotidianamente contro gli avventori delle partite di pallone nel parco "incriminato".
Ora, pur concordando con la necesità di regole a garanzia della libertà individuale dei cittadini, il punto è: ma non sarebbe meglio punire gli eccessi, invece di vietare il gioco? Anche perché, secondo la ferrea logica dell'assessorato, le partite di pallone dovremmo vietarle anche allo stadio, visto il rumore che possono produrre qualche migliaio di tifosi, e i problemi connessi... Ma avrebbe veramente senso?
Il problema, ancora una volta, è che si preferisce la politica dei divieti a quella della responsabilità, e della diffusione delle buone pratiche.
Che sia l'ora di cambiare strada?
MV

da Il Tirreno del 04/09/08
«Ma non in tutte le aree verdi si può giocare a pallone»

L’assessore Curcio interviene dopo le polemiche per il blitz dei vigili all’Ippodromo

PRATO. «Esistono aree verdi e parchi cittadini dove è previsto il gioco libero, e dove si può giocare anche a pallone, ma non è pensabile che questa possibilità sia estesa a tutti i giardini. Ed è esclusa nel Parco della Liberazione, ex Ippodromo, anche perchè è il luogo dove maggiori sono state le lamentele dei cittadini per i disagi provocati e per gli incidenti dovuti a “pallonate”». Inizia così la nota dell’assessorato all’Ambiente, voluta dall’assessore Camilla Curcio, a chiarimento della discussione apertasi a seguito dell’intervento della polizia municipale che ha impedito lo svolgimento di partite di calcio all’ex Ippodromo comunale.«Il regolamento del verde - è scritto nel testo - è stato concepito per garantire la libertà individuale al maggior numero possibile di cittadini. E’ evidente che ciò comporta anche qualche divieto, affinchè alcuni comportamenti non neghino tale esigenza. Nella discussione che si è aperta non si è fatto riferimento, nè si è prestata attenzione, al fatto che agli uffici dell’assessorato sono perenute, quasi quotidianamente negli anni, telefonate e segnalazioni di persone per lamentarsi vivacemente a causa di inconvenienti, schiamazzi, polvere o incidenti, come di recente all’Ippodromo, creati da chi gioca a pallone».

La nota dell’assessorato fa anche riferimento al fatto che a Prato esistono «comunque giardini con aree per il gioco libero, le cui attrezzature, peraltro, sono ripetutamente oggetto di atti vandalici». In ogni caso, fanno sapere dall’assessorato, è «possibile giocare a pallone nei giardini di via Ferraris e S. Giorgio a Colonica e nei giardini del Guado a Narnali e in via Turchia. Esistono inoltre diversi playground funzionali al gioco “libero” in diversi giardini di seguito elencati: quartiere Sud - parco ex Ippodromo (pallacanestro), via Prampolini/Iolo (calcetto), via

Turchia (pallacanestro), via Ferraris (pallavolo), via Di Vittorio (volley e calcetto), via Cava (pallavolo), via Soffici (calcetto); quartiere Est - via Cellerese (pallacanestro), via Bresci (pallavolo); quartiere Nord - via Baracca (pallacanestro), via Tirso (pallavolo), via Murri (pallacanestro), via Curie (calcetto e criket), via Ceri (pallacanestro); quartiere Centro - via Malfante (pallavolo), Gescal (calcetto); quartiere Ovest - via Caduti Senza Croce (pallavolo)». «Nei limiti del possibile - dichiara l’assessore Curcio - abbiamo cercato di ottemperare a tutte le esigenze. C’è però una tendenza strana nel vedere le cose e si interpreta la propria libertà da una angolatura strettamente personale».

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