Ci rimane un atroce dubbio... Non è che Giacomelli ci vuole accreditare la versione della "differenza" tra i due candidati? In fondo, se Carlesi partecipa alle primarie non è solo per "gentile concessione" di Abati, ma di tutto il Polipone Democratico, inclusa la sua dirigenza, quindi pure Giacomelli... Insomma, che vinca l'uno o l'altro, qui sarà sempre il Partito a decidere!
A pensar male si fa peccato...
MV
da il Tirreno del 04/02/09
«No a demagogie e populismo»
Giacomelli al Palace, affondo su Romagnoli e Carlesi
PRATO. Un affondo sul sindaco Marco Romagnoli, un altro sul candidato Massimo Carlesi. E’ un Antonello Giacomelli diretto quello che lunedì sera ha preso la parola nella riunione di Quarta fase al Palace di fronte a oltre quattrocento intervenuti. Il presidente nazionale dell’associazione ha parlato di «due visioni» per quanto concerne il ruolo di Comune e Provincia. «Quella espressa all’assemblea del Pd dal sindaco Romagnoli: il Comune ha rimesso a posto i conti e ha mantenuto il livello dei servizi. Di fronte alla crisi globale e all’immigrazione, cosa poteva fare? E l’altra ben spiegata - ha proseguito - da Pierluigi Bersani al Metastasio in novembre secondo la quale la buona amministrazione non basta e il Pd deve andare là dove ci sono i problemi, perché quello è il suo primo compito, capire le difficoltà e farsene carico». «Questa è la visione - ha continuato - che è stata fatta propria da Paolo Abati e da Lamberto Gestri». Giacomelli ha ribadito il rischio «che le primarie si trasformino in battaglie individuali e non nello sforzo condiviso di trovare le soluzioni migliori. Credo - ha detto - che Abati abbia dato prova di lealtà e di senso di responsabilità: il suo avversario non le aveva le firme per partecipare alle primarie, ma lui ha chiesto all’assemblea di ammetterlo comunque, in deroga alle regole. Pochi avrebbero fatto come lui». «Ora c’è bisogno - ha proseguito - di parlare a una città delusa e sfiduciata, ma con la convinzione che non sarà il taglio di due assessori a risolvere i problemi delle famiglie. Perché la realtà è più complessa: occorre instaurare un nuovo patto con la città e con le sue forze economiche ma senza demogogie e slogan populisti. A problemi complicati - ha aggiunto - non ci possono essere risposte semplici». Giacomelli infine ha annunciato di avere presentato un question time assieme a Andrea Lulli «per chiedere dove sono finiti gli impegni presi dall’esecutivo di un confronto permamente con Prato. Il governo - ha concluso - non può continuare ad ignorare i problemi del distretto». Molto appludito anche Paolo Abati che ha puntato su economia e industria. In particolare ha criticato l’uso dei fondi arrivati in passato che: «Troppe volte sono diventati margini acculti per le aziende». Il candidato sindaco ha proposto la creazione di «un’agenzia che selezioni i progetti e su quelli indirizzi i finanziamenti pubblici».
da La Nazione del 04/02/09
Le «frecciate» di Giacomelli al sindaco e ai supporter di Carlesi
C’ERANO oltre 400 persone lunedì sera al Palace per ascoltare i candidati del Pd Paolo Abati e Lamberto Gestri, e applaudire le loro proposte. Era l’assemblea pubblica organizzata da Quarta Fase, l’associazione dei cattolici impegnati in politica che fa riferimento tra gli altri a Dario Franceschini e di cui il deputato pratese Antonello Giacomelli è stato appena eletto presidente nazionale. Così, dopo gli interventi dei due candidati, benedetti dalla platea, è toccato proprio a Giacomelli tirare le fila. Non è stato tenero, per niente, né rispetto all’attuale sindaco (non è una novità), né verso i sostenitori dello sfidante di Abati alle primarie, cioé Carlesi.
«NEL NOSTRO partito ci sono due sono visioni — ha detto —. La prima è quella espressa dal sindaco Romagnoli, anche all’assemblea del Pd: in questi cinque anni il Comune ha rimesso in ordine i conti (che evidentemente chi c’era prima aveva dissestato) e ha mantenuto il livello dei servizi. Di fronte alla crisi globale e all’immigrazione, cosa poteva fare? L’altra è quella di Abati e Gestri, ed è quella che lo stesso ex ministro Bersani ha spiegato bene al Metastasio, lo scorso novembre: la corretta amministrazione non basta, il Pd deve andare là dove ci sono i problemi, perché quello è il suo primo compito, capire le difficoltà, far sentire ai cittadini che, per quanto possibile, cerca di trovare risposte. E’ la visione della segretaria Squittieri — ha aggiunto —, che ha avuto il coraggio di scelte difficili e non ha nascosto la testa sotto la sabbia, come dirigenti più esperti di lei hanno fatto, anche a Roma. E’ la visione di Massimo Logli, di Gabriella Melighetti».
POI il passaggio sulle primarie. «C’è in molti l’illusione che le primarie siano un modo di risolvere i problemi — ha detto Giacomelli —, come se potessero sostituire la politica. C’è invece il rischio che si trasformino in battaglie individuali e non nello sforzo condiviso di trovare le soluzioni migliori. Credo che Abati abbia dato prova di lealtà e di senso di responsabilità: il suo avversario non le aveva le firme per partecipare alle primarie, ma lui ha chiesto all’assemblea di ammetterlo comunque, in deroga alle regole. Pochi avrebbero fatto come lui». A questo punto è arrivata la frecciata: «Mi piacerebbe che anche chi sostiene l’altro candidato avesse lo stesso senso di responsabilità — ha aggiunto il deputato —, per unire e non dividere. Perché non è vero che c’è un candidato dell’apparato e uno dei cittadini. C’è invece bisogno di parlare a una città delusa e sfiduciata, ma non con slogan populisti, come se bastasse tagliare due assessori e così risolvere i problemi delle famiglie. Dobbiamo essere là dove ci sono i problemi — ha concluso —, sapendo che le risposte semplici alle questioni complesse non possono che essere superficiali, inefficaci». Giocava in casa, Giacomelli, e gli applausi sono stati tanti e calorosi, mentre nel salone del Palace risuonavano le parole immortali di Bocca di Rosa sull’amore sacro e l’amor profano. Colonna sonora inedita per un’iniziativa promossa da cattolici, ma intonata allo spirito del Pd.
Anna Beltrame
14 commenti:
Se non vi piace Giacomelli, come a me, e per dafre un colpo all'uomo forte di prato no nresta che non votare per i candidati da lui sostenuti, ma per gli altri Carlesi e Mezzacappa. Quindi no a disertare le primarie
Butch Cassidy
veramente, alle primarie per il candidato a sindaco ci sarebbe anche il Nincheri... Poveretto...
E poi, ma si pensa davvero che Giacomelli & co. Avrebbero dato a Carlesi la possibilità di candidarsi alle primarie se non fosse stato comunque riconducibile all'apparato e alla nomenklatura???
Può darsi che sia come lei dice, ma certamente Carlesi no nè l'uomo del Giacomelli, con tutto quello che per prato significa. VOtare gli outsider (compreso nincheri) significa anche indebolire quello la. Che non è forte come la stampa vuole farlo apparire. Se vota il popolo oltre che l'apparato ne vedremo delle belle
Butch Cassidy
Carlesi è e rimane un uomo di apparato, al quale l'apparato ha consentito di presentarsi... E Giacomelli è stato ovviamente d'accordo...
Una volta in una vecchia sezione del partito c'era un carteloo che diceva "chi si iscrive ad un partito non esce dalla società civile".
Messa su questo piano, vizi da una parte (partiti) e virtù dall'altra (la mitica e mitologica società civile) si va da poca parte, incocludenti e sterili, gridando ed urlando, magari soddisfatti ed in pace ma senza dare un contributo a Prato ed alla sua Provincia.
Butch Cassidy
Tra "partito" ed "apparato" c'è una bella differenza. Nessuno, pare, ha detto che i partiti sono brutti, cattivi e viziosi, ma semplicemente che Carlesi rimane uomo di apparato.
ok, allora diciamo che rappresentare Carlesi come apparato è quantomeno forzato....
Butch Cassidy
vediamo un po'...
dal sito del Comune di Prato:
"La sua prima carica istituzionale è stata la presidenza della circoscrizione Prato Sud, che ha ricoperto dal '95 al '99.
Alle elezioni amministrative del '99 è stato eletto in Consiglio comunale nelle liste dei Ds ed ha presieduto la quinta commissione "Politiche sociali e formative".
Nel 2001 il Sindaco lo nomina assessore alla Mobilità e all'innovazione organizzativa e tecnologica.
In questo ruolo realizza il Pum (Piano urbano della Mobilità) e le Lam."
Posizione che ha ricoperto anche con la giunta Romagnoli, fino alle sue dimissioni nell'autunno del 2005.
Più "apparato" di così!
Vediamo al mertio, anche se questo non è un dibattito su carlesi (all'inizio avevo detto non votare i candidati giacomelliani e questo me lo conceda, carlesi non è fra questi).
Governò ed amministrò bene o male? La Lam è stata positiva per Prato o no per esempio. SUl perche le dimissioni poi.....
Butch Cassidy
tanto per chiarire le idee alcuni punti del regolamento interno del PD:
per le primarie di partito serviva il 10% dei voti dell'assemblea e carlesi l'aveva
per le primarie di coalizione ci voleva il 35% dei voti e Carlesi non ci arrivava, ma si sarebbero potute tranquillamente raccogliere le firme che servivano per la candidatura.
Quello che ha detto giacomelli è una delle affermazioni più orribili e false sentite fino ad ora e sentirla in bocca ad un deputato fa inorridire. Riflettete sul fatto che la vittoria di Carlesi farebbe saltare il sistema di potere pratese che ha già deciso le poltrone, che spara a zero sul governo di Romagnoli ma che probabilmente riposizionerà buona parte degli assessori...Carlesi rappresenta veramente l'unica discontinuità possibile in città.
via su, siamo seri... Carlesi rappresenta la discontinuità a Prato? Potremmo pure rivenderla a qualche comico, una battuta così...
Giacomelli ha detto una palese verità - corroborata dai fatti: Carlesi ora corre per le primarie per gentile concessione del PD e del suo avversario. Con i se e con i ma, diceva mio nonno, non si fa la storia...
Ma vogliamo essere più precisi: se, veramente, Carlesi avesse avuto la forza di presentare oltre quattrocento firme per candidarsi comunque, perché non lo ha fatto, rispedendo al mittente sittanto peloso dono?
perchè carlesi è uno che nel PD ci crede, perchè non pensa che il PD sia una cosa Vostra, ma una cosa anche sua. Perchè vuole contribuire a far crescere il Partito Democratico attraverso mezzi democratici, le primarie.
L'assemblea ha dato la prova di essere un accolita di rancorosi cercapoltrone e basta. La raccolta firme per la precisione sarebbe stata un vantaggio per Carlesi e per questo si è preferito far finta di concedere come regalo qualcosa che è un diritto. Atteggiamento tipico della politica di apparato...Giacomelli se perde il comune a Prato fa una figura di m....a colossale a livello di coordinatore nazionale di quarta fase, che soddisfazione sarebbe....
Ma veramente, caro anonimo, crede a quanto ha scritto???
Perché facciamo notare che in quella assemblea di "rancorosi capipoltrone" sono assisi anche quel dieci per cento che ha appoggiato la candidatura di Carlesi.
La raccolta firme sarebbe stata "un vantaggio" per Carlesi? Via, su, siamo realistici... E se era tanto vantaggiosa, perché non l'ha fatta comunque, rifiutando il dono avvelenato?
Poi, dove sarebbe stato il "diritto"? Ora, stante che il PD - ma non solo a Prato - ha fatto strame di tutte le regole che si era dato per le primarie, possiamo anche concordare col fatto che Carlesi era in regola per quelle di partito... Ma sarebbe stato comunque fuori - regolamento alla mano - per quelle di coalizione. Quindi, di che "diritti" si blatera???
Il Sorcio Verde
lei probabilmente è uso blaterare non certo io, carissimo
la invito a controllare questo, soprattutto per quanto riguarda i tempi:
http://www.pdtoscana.it/Data/Files/HtmlEditor_Files/file/regolamento_primarie%5B1%5D.pdf
il candidato Carlesi non sarebbe stato fuori dalle primarie di coalizione, ma avrebbe dovuto raccogliere le firme, per presentarsi come candidato indipendente (vedi Renzi a Firenze), ma siccome i tempi sono saltati tutto ciò non sarebbe stato possibile senza inutili polemiche. Quindi penso che accettare la decisione dei due candidati abbia giovato ad entrambi, il partito è lo stesso, non lo dimentichiamo mai, si possono avere idee di gestione diverse , ma rimane un partito, molto da costruire, ma per lo meno unico. Comunque vince Carlesi :)
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