TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 19 dicembre 2007

Non si ferma la smania di tagliare. Ora tocca ai platani di viale Montegrappa

La presidente della Circoscrizione Est, prendendo atto del piano dell’Assessorato all’Ambiente e di ASM, afferma che viale Montegrappa era stato alberato in tempi in cui la città densa non era ancora arrivata in quella zona e adesso non sono più adatti. Secondo gli esperti del Comune, l’attuale situazione demografico-urbanistica richiede che gli alberi vengano in più fasi sostituiti con specie arboree più piccole e più ornamentali.
In pratica si parla di mettere ligustri o prugni da fiore, al posto di platani e tigli per quasi tutto il viale.

Perché non siamo d’accordo:
1 Piante di dimensioni molto più esigue delle attuali non fanno quasi ombra, non possono ospitare uccelli, assorbono poca acqua dal suolo, producono molto meno ossigeno. In compenso consentono di creare più posto per le auto in sosta e in movimento.
2 Le attuali alberature non fanno parte del cosiddetto “arredo urbano”.
Sono una parte inalienabile del carattere della nostra città, come il Cassero, il Duomo e le Cascine di Tavola e non possono essere eliminate né subito, né progressivamente.
3 In ogni città ci sono dei viali storici e alberati che a maggior ragione hanno senso di esistere proprio perché si trovano nella città densa, e di imporre la loro presenza di presidio all’imbarbarimento urbanistico.

Questa smania di eliminare le alberature della città, rientra in un processo di omologazione urbanistica che tende a fare metropoli tutte uguali, sostituendo tutto ciò che è storico, caratteristico e caratterizzante.
Noi intendiamo opporci a questo tipo di sviluppo e perciò vogliamo che siano mantenuti gli alberi del centro e di ogni piccolo centro, affinchè Prato non diventi soltanto la periferia di qualcos’altro e le frazioni, una periferia della periferia.

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