TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 30 aprile 2009

Energia. La peggiore che ci sia.


Dal Manifesto 24.04.2009
di Luca Manes

Il carbone e la Banca


Quale migliore occasione del G8 dell'ambiente di Siracusa per presentare un nuovo rapporto che svela come le istituzioni finanziarie internazionali foraggino con miliardi di euro la costruzione di centrali a carbone?

Lo studio, realizzato dall'organizzazione ambientalista statunitense Environmental Defense Fund (Edf), rivela che dal 1994 la Banca mondiale, le altre banche multilaterali di sviluppo e le agenzie di credito all'esportazione dei principali paesi occidentali hanno favorito la realizzazione e l'espansione di ben 88 impianti che bruciano carbone, ovvero il più inquinante tra i combustibili fossili, staccando assegni per un totale di 37 miliardi di dollari. In Europa si è costruito in tutto il blocco orientale, ma anche in Germania, mentre nel resto del pianeta si sono portati avanti numerosi progetti, tra gli altri, in India, Filippine e Indonesia.

Tanto per chiarire quali saranno gli impatti sui cambiamenti climatici, quelle centrali libereranno nell'aria 791 milioni di tonnellate di anidride carbonica (CO2) l'anno. Secondo l'Agenzia Internazionale sull'Energia, senza un'immediata inversione di rotta in merito agli investimenti sul carbone operati nei Paesi del Sud del mondo, la bolletta delle emissioni sarà così alta - e dannosa - che si raggiungerà un punto di non ritorno anche se le realtà industrializzate dovessero azzerare la loro produzione di CO2 entro il 2030.
Eppure l'impiego del carbone tra il 2000 e il 2006 è cresciuto di una media annuale pari al 4,9 per cento, mentre le fonti energetiche rinnovabili si sono attestate sul 3,1. I finanziamenti del fondo delle Nazioni Unite per combattere il surriscaldamento globale, un totale di 6,4 miliardi di dollari, sono poi poca cosa se rapportati alle decine di miliardi che vengono erogate da istituzioni finanziarie internazionali e agenzie di credito all'export. Gli impianti a carbone hanno un ulteriore «difetto» da tenere in debita considerazione: la loro vita può arrivare fino a 50 anni. Un periodo molto lungo, soprattutto se si pensa ai loro impatti sull'ambiente. Eppure la dirigenza della Banca mondiale continua a sostenere che puntare sul carbone «pulito» sia una soluzione ottimale, dimenticando che in termini di emissioni la differenza con il carbone «sporco» è risibile. In alcuni casi poi, ad esempio in India, per costruire le centrali sono state utilizzate tecnologie di dubbio valore e che lasciano molto perplessi gli esperti.Edf propone quindi di dare ascolto ai tanti studi che dimostrano come gli investimenti sulle rinnovabili e in particolare sul solare potrebbero far sì che nell'arco di pochi anni cessi la dipendenza dal carbone. Oltre a rendicontare in maniera seria e completa le reali emissioni di CO2 provocate dai loro finanziamenti, le banche multilaterali di sviluppo e le agenzie di credito all'export dovrebbero iniziare a destinare fondi pubblici per opere che combattano sul serio i cambiamenti climatici e non li amplifichino. Chissà se i paesi del G8 e le altre potenze mondiali sapranno cogliere queste raccomandazioni, già a partire dal prossimo incontro sull'ambiente convocato dal presidente americano Barack Obama per fine mese a Washington. Sulla Casa Bianca pende però la spada di Damocle del Congresso, che nel frattempo ha già bloccato il sostegno ai nuovi fondi sul clima della Banca mondiale perché vuole che siano inclusi anche i progetti per il carbone «pulito»...

Lavoro. Paoletti per il Primo Maggio

Intervento di Paolo Paoletti candidato Sindaco al comune di Prato in occasione della Festa del 1° Maggio


In questi ultimi anni, con l’ascesa della finanza,la rendita ha sopravanzato il profitto,e tale subordinazione è divenuta ancora più forte nei confronti del lavoro. Ha vinto l’economia del possesso contro l’economia della produzione in una concezione che richiama alla mente” la roba “ di Giovanni Verga. La rendita finanziaria ha trascinato la gemella rendita immobiliare in un’economia virtuale basata sul mattone,che ha sostenuto anche a Prato un lungo ciclo edilizio consumando una gran quantità di suolo che avrebbe potuto essere utilizzato per riqualificare la Città ed il suo territorio. Un’alternativa poteva invece venire solo dalla produzione,dal lavoro delle donne e degli uomini inteso non solo come dimensione economica,ma anche politica,ed invece proprio su questo terreno è venuta meno la capacita di analisi della Sinistra. Nei casi migliori, come poi è successo a Prato,ce ne siamo occupati come problema della distribuzione del reddito,come regolazione della manodopera e soprattutto come relazioni sindacali. Ma il tema del lavoro è completamente scomparso come dimensione della cittadinanza,come principio ordinatore della società,come fattore costituzionale, insomma tutto ciò che è sinteticamente ma mirabilmente espresso nelle prime righe della Carta Costituzionale. L’Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro … non sul possesso o sulla rendita, ma sul LAVORO, e Prato è una città fondata, cresciuta e sviluppatasi sul lavoro e sull’impegno e l’alacrità dei suoi lavoratori. La subordinazione del lavoro alla rendita è la causa principale della frantumazione corporativa alla quale assistiamo ogni giorno,dell’involgarimento dello spirito pubblico e del prevalere di ogni egoismo. Paolo Paoletti Candidato Sindaco per Rifondazione Comunista

Elezioni Europee. Candidati di Sinistra e Libertà.


Ecco l'elenco delle candidate e dei candidati di Sinistra e Libertà per le Elezioni Europee del 6 e 7 Giugno 2009. www.sinistraeliberta.it

Circoscrizione 1 Nord Ovest

1. Monica FRASSONI [ Europarlamentare]
2 Pia LOCATELLI [Europarlamentare]
3. Nichi VENDOLA [Presidente Regione Puglia]
4. Claudio FAVA [Coordinatore nazionale Sinistra Democratica]
5. Bianca PITZORNO [Scrittrice Letteratura per bambini]
6. Alberto 'Bebo' STORTI [Attore teatrale]
7. Sergio TROIANO [Attore]
8. Giannarosa BARESI [docente]
9. Rocco CORDI' [Dirigente Altralombardia e LegaCoop]
10. Michele DALAI [giornalista Linus e Radio Deejay]
11. Giovanni FAVARO [ex segretario Rifondazione Torino]
12. Monica GAMBARO [medico ospedale Gaslini Genova]
13. Tino MAGNI [coordinatore regionale Sinistra Democratica Lombardia]
14. Antonio NIGRO [sindaco Vidracco]
15. Diego NOVELLI [giornalista ed ex Sindaco di Torino]
16. Renzo PENNA [dirigente CGIL]
17. Dorino PIRAS [medio chirurgo]
18. Simona Pognant [sindaco Borgone Val di Susa - Movimento NO TAV]
19. Francesco VAL [Spazio Lib Lab]

Circoscrizione 2 Nord Est

1. Lisa CLARK [pacifista, ex Presidente Beati Costruttori di Pace]
2. Nichi VENDOLA [Presidente Regione Puglia]
3. Josef KUSSTATSCHER [Europarlamentare]
4. Carlo FLAMIGNI [Endocrinologo]
5. Renate HOLZEISEN [vvocato ambientalista]
7. Alessandro BOTTONI [Partito Pirata]
8. Alessandro ZAN [irigente nazionale ArciGay]
9. Daniela EDRA [dirigente nazionale UDI]
10. Emilio ARISI [medico - Società Italiana Contraccezioni]
11. Marino FOLIN [ex Rettore Architettura Università di Venezia]
12. Giuseppe PELLEGRINON [scrittore]
13. Igor KOMEL [Consulta comunità Slovena]

Circoscrizione 3 Centro

1. Giuliana SGRENA [giornalista 'Il Manifesto']
2. Nichi VENDOLA [Presidente Regione Puglia]
3. Claudio FAVA [coordinatore Nazionale Sinistra Democratica]
4. Umberto GUIDONI [Europarlamentare]
5. Sergio STAINO [vignettista de l'Unità]
6. Roberto MUSACCHIO [Europarlamentare]
7. Simonetta SALACONE [dirigente scolastcio Iqbal Masih - movimento l'Onda]
8. Alessandro BATTILOCCHIO [Europarlamentare]
9. Elisabetta BALLINI [operaia]
10. Luca CEFISI [presidenza PSE]
11. Giovanni CIMINI [imprenditore energie alternative e rinnovabili]
12. Martina NARDI [vicesindaco Massa]
13. Mauro PALMA [associazione Antigone]
14. Daniela ROSATI [dirigente nazionale Giovani Socialisti]

Circoscrizione 4 Meridionali

1. Nichi VENDOLA [Presidente Regione Puglia]
2. Marco DI LELLO [coordinatore nazionale Partito Socialista]
3. Riccardo DI PALMA [Presidente Consiglio Provinciale di Napoli]
4. Eva CATIZONE [ex sindaco di Cosenza]
5. Salvatore VOZZA [sindaco anticamorra di Castellamare di Stabia]
6. Daniela SANTRONI [ex Consigliere Regionale Abruzzo]
7. Imma BATTAGLIA [Presidente Di' Gay Project]
8. Francesco BARRETTA [Presidente CIA Crotone]
9. Luigi MARELLO [Assessore Provincia di Cosenza]
10. Raffaele CAMMARANO [Presidente IACP Salerno]
11. Francesco CARUSO [avvocato penalista]
12. Isadora D'AIMMO [assessore Provincia di Napoli]
13. Giuseppe DURANTE [Oncologo]
14. Maria Grazia MASSARO [Operatrice sociale]
15. Fernando PIGNATARO [Segretario Regionale CGIL]
16. Michele RAGOSTA [consigliere Regionale Campania]
17. Gerardo ROSANIA [Consigliere Regionale Campania]
18. Giovanna SALVATORE [operaia]

Circoscrizione 5 Isole

1. Nichi VENDOLA [Presidente Regione Puglia]
2. Claudio FAVA [coordinatore nazionale Sinistra Democratica]
3. Angela BORGHERA [Comunità Via Marconi di Carbonia]
4. Luigi COGODI [ex Deputato Rifondazione Comunista]
5. Maria Pia ERICE [studentessa universitaria - volontaria assistenza Migranti]
6. Rosario GALLO [sindaco Palma Montechiaro]
7. Maria Arcangela GAROFALO [consigliere comunale Vittoria]
8. Maurizio RELLA

Scuola/Sanità. Al Meyer niente più scuola?

La scuola primaria del Meyer rischia la chiusura


Da ormai 13 anni, all'interno dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, è garantito un servizio di docenza che permette ai bambini ricoverati di studiare e non perdere l'anno scolastico nonostante la degenza. Ora, come affermato dalla segreteria provinciale della Uil, ''La scuola primaria ospedaliera del Meyer è a rischio chiusura"


Firenze, nuovo ospedale pediatrico Meyer





Firenze, 27 aprile 2009 -
Da ormai 13 anni, all'interno dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, è garantito un servizio di docenza che permette ai bambini ricoverati di studiare e non perdere l'anno scolastico nonostante la degenza. Infatti dal 1996 un docente, in accordo con le scuole di provenienza dei piccoli degenti, svolge un programma didattico per assicurare il continuo dell'attività scolastica. Ora, come affermato dalla segreteria provinciale della Uil, ''La scuola primaria ospedaliera del Meyer è a rischio chiusura''.
Secondo la Uil, la scuola verrebbe soppressa perché l' insegnante ha ricevuto una notifica urgente, del dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di Firenze, con cui viene assegnato ad altro incarico. Solo nell'anno scolastico 2007/2008, ricorda la Uil, ''gli ordini di scuola al Meyer hanno visto la presenza di 108 studenti di cui 38 della scuola primaria, con un successo scolastico del 98%''. ''La Uil Scuola di Firenze chiede che quanto prospettato non succeda'', e che la struttura scolastica nell'ospedale ''sia maggiormente potenziata e resa piu' efficiente possibile''.
La Nazione Firenze 27.04.'09

Mare. Posidonia e fondali.

Ambiente : decreto sulla Posidonia Oceanica Lupi: è un elemento naturale antierosione e “nursery” per la fauna ittica

Firenze 29 aprile ‘09
“E’stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un decreto che rivede la disciplina in materia di fertilizzanti e che considera finalmente la Posidonia Oceanica tra i materiali compostabili – ha dichiarato Mario Lupi, capogruppo Verdi in Regione Toscana – Si ha così una ulteriore risposta allo spreco di una risorsa pregevole dato che la Posidonia Oceanica è una pianta ricca di oligoelementi e sali minerali.
Da anni i Verdi lavorano e propongono soluzioni soprattutto nella provincia di Livorno, dove è emerso che il fenomeno dello spiaggiamento interessa prevalentemente gli arenili ricadenti nei comuni di Rosignano Marittimo, San Vincenzo, Piombino, Portoferraio, Marciana e Campo nell’Elba. Qui, in prossimità della stagione estiva, si riproponeva ogni anno il problema della rimozione delle “banquettes” accumulate sulle spiagge di particolare interesse turistico dato che su tali spiagge i bagnanti non gradiscono la presenza delle foglie morte di Posidonia; per cui i gestori degli stabilimenti balneari richiedevano tutti gli anni alle Amministrazioni comunali la loro rimozione per offrire una ottima fruizione degli arenili. La maggior parte delle Amministrazioni interveniva con mezzi meccanici asportando la Posidonia insieme a notevoli quantitativi di sabbia e rifiuti solidi urbani, sostenendo costi notevoli per la successiva rimessa in discarica. Già dal giugno 2005 presentammo un quesito normativo al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio per l’avvio di una sperimentazione di soluzioni tecniche individuate e il 29 marzo 2006 con circolare n. 8123/2006 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio forniva una prima risposta con tre possibilità per la gestione delle banquettes di Posidonia: 1) mantenimento in loco per valorizzare il ruolo ecologico e di naturale barriera contro l’erosione costiera; 2) spostamento degli accumuli lontano dalla linea di battigia; 3) rimozione permanente e trasferimento in discarica. Prendendo atto di questa prima circolare ministeriale, la Provincia di Livorno stabiliva le linee guida per la corretta gestione della Posidonia accumulata su spiagge di particolare rilevanza economica. Tale iter si è concluso con l’approvazione, con atto del Consiglio Provinciale di Livorno n.221 del 21 dicembre 2006, del “Programma di interventi per la gestione integrata della Posidonia” nelle apposite Linee Guida. Si può dire – ha proseguito Lupi - che il primo intervento della Provincia di Livorno suggeriva di mantenere le banquettes in loco sulle spiagge di valore naturalistico, mentre sulle spiagge di particolare interesse turistico era preferibile movimentarle all’interno della stessa spiaggia con mezzi meno invasivi rispetto alle ruspe, ad esempio posizionandole sul punto di massimo espansione dell’onda, in modo da facilitare di nuovo il trasporto a mare e di vagliare sempre il materiale da destinare in discarica. Nel loro complesso le praterie sottomarine sono in uno stato di vulnerabilità: gli impatti dei cambiamenti climatici minacciano da vicino le praterie di piante sottomarine, tra cui le posidonie: ambienti di grande valore ambientale ed economico dato che sono “nursery” naturali per la produzione di fauna ittica come pesci e crostacei. E’ il momento di comprendere il vero valore di questa preziosa risorsa naturale - ha concluso Lupi - Le praterie sottomarine forniscono riparo a molti animali, tra i quali pesci e molluschi, e possono essere una fonte di cibo diretta per uccelli marini, tartarughe, ricci di mare. Occorre proteggere gli ultimi rifugi delle praterie e connetterli con gli habitat adiacenti, come le mangrovie e le barriere coralline negli oceani, e questo aumenta considerevolmente la loro possibilità di sopravvivenza. La posidonia oceanica, endemica del Mediterraneo, è presente soprattutto intorno alle isole italiane dove le praterie di posidonia mostrano spesso buona salute, una salute da difendere e preservare per tutelare il futuro del mare e del pianeta e gli stock commerciali di pesci, crostacei e molluschi.”

Prato. Economia: gli indicatori della crisi strutturale

No comment...
MV

da il Tirreno del 30/04/09
La loro quota cala e scende sotto la soglia del 50%. Crollano anche i filati, boom invece di maglieria e confezioni


I tessuti non sono più la maggior parte dell’export

PRATO. Scende sotto la soglia psicologica del 50% il peso dei tessuti sul risultato complessivo delle esportazioni pratesi all’estero. Per l’esattezza dal 52,7% del 2007, la quota dei tessuti si ridimensiona al 48,2%, lasciando per strada ancora quattro punti percentuali. Le vendite all’estero del settore rallentano dunque del 14,7%, un’ulteriore battuta d’arresto dopo che da anni si registrano perdite consistenti.
Il dato, fornito da Irpet (Istituto regionale programmazione economica toscana), si inserisce in un quadro regionale particolarmente negativo, che vede complessivamente una flessione dell’export della Toscana pari al 4,9% sul 2007. La caduta libera dell’esportazioni a Prato raggiunge invece quota -6,8% ed è proprio la forte specializzazione settoriale della provincia sui tessuti a determinare il risultato.
Tessuti a parte, fra gli altri prodotti più importanti, si distingue in negativo la flessione dei filati (-16%), che nel 2008 hanno pesato per il 7,1% nell’export pratese, contro il 7,9% del 2007.
Segnali positivi continuano ad arrivare invece dalla maglieria (+12,1%) e dalle confezioni (+15%) che insieme rappresentano il 27% dei beni esportati dalla provincia pratese.
Il fatturato esportato rappresenta il 35% del valore aggiunto complessivamente prodotto nella provincia.
Me.Ma.

Prato verso le amministrative. Carlesi e le "categorie"

Vediamo un po' su cosa si esercita questa volta Carlesi.
Ancora su Milone e l'ISEE, e poi sulla ZTL... sulla quale peraltro lui stesso, durante l'assemblea sul centro storico, non era stato molto chiaro...
Encomiabile il fondo "sociale" specifico ed autonomo, che speriamo però non venga destinato alle sole famiglie, ma anche ai singoli che famiglia non hanno...
Poi, un paio di barzellette sui "centri commerciali naturali", che sono già costituiti da tempo e che sono praticamente inutili, così come sono organizzati, e che poco possono fare, attualmente, contro la Multisala fortemente voluta proprio dai compagni di strada di Carlesi.
E, dulcis in fundo, gli appalti "a misura" di artigiano. Già quello degli appalti pubblici è un settore da prendere con le pinze...
Per il momento, insomma, anche Carlesi stenta molto a "spiccare il volo"!
MV

da il Tirreno del 30/04/09
Il candidato ha incontrato Cgil, commercianti e artigiani

Carlesi: «Il centro storico non si rilancia riducendo la Ztl»
PRATO. Giornata dedicata per intero alle categorie economiche e sociali, quella di martedì, per il candidato sindaco del centrosinistra, Massimo Carlesi. In tre distinti incontri, con al centro la crisi di Prato e le possibilità di rilancio della città, il candidato ha incontrato Cgil, Unione commercianti e Confartigianato. Non sono mancate le “stoccate” in punta di fioretto, agli avversari.
Ad Aldo Milone, «che ripete di venire copiato», Carlesi ha ricordato di aver parlato di superamento dei criteri Isee, per l’assegnazione di aiuti e per l’erogazione di agevolazioni e servizi, «durante la campagna per le Primarie e, prima ancora, alla nascita del Pd. Che poi Milone cerchi improbabili diversivi e distinguo per rendersi visibile - osserva il candidato - è ben poca cosa».
Davanti ai rappresentanti di tutte le categorie della Cgil, il candidato sindaco si è detto convinto che la strada maestra da percorrere risieda «nella creazione di un fondo specifico e autonomo», naturalmente su iniziativa del Comune, per venire incontro alle famiglie «che ormai non arrivano più neppure al 5 del mese» e ai lavoratori che perdono il posto. «La situazione sarà più difficile a settembre - ha aggiunto Carlesi - Dovremo essere pronti e, dunque, fare in fretta».
Insieme ai commercianti Carlesi ha immaginato una città nella quale «i centri commerciali naturali siano realtà quotidiana e nella quale possano giungere, attraverso la presentazione di progetti di gruppo, finanziamenti dalla Regione per la realizzazione e il miglioramento delle vetrine e di spazi da rendere fruibili e accattivanti». «Chi pensa che l’unica soluzione sia una riduzione della Ztl - ha aggiunto riferendosi a Cenni - dimostra di avere poche idee e sempre le stesse. Il centro storico deve essere bello e accessibile. E ciò può essere fatto, oltre che con drastici interventi contro il degrado e la partecipazione di tutti, liberandolo dai mezzi privati senza permesso, con l’installazione di telecamere ai varchi, il potenziamento del trasporto pubblico e gli sconti per la sosta in certe aree e a favore delle automobiliste-mamme».
Infine, la difesa del lavoro e delle piccole imprese.
«Un tema è legato all’altro - ha ripetuto agli artigiani - e occorre mettere in campo tutte le forze e il massimo della coesione per chi combatte per restare aperto e ha seri progetti di rilancio dell’attività. Potremo fare qualcosa anche a livello di appalti, affinché anche le imprese più piccole possano partecipare».

Prato. Bilancio sociale? si... del 2007!

Siamo veramente curiosi di dargli un'occhiata...
MV

da la Nazione del 30/04/09
Il bilancio a portata di click

QUAL È il grado di soddisfazione delle mamme per gli asili nidi di Prato? Quanti soldi vengono investiti per gli incarichi professionali o per le partecipate dal Comune? A queste e altre domande da oggi risponde il bilancio sociale, un nuovo strumento a disposizione di tutti i cittadini per conoscere meglio l’attività della pubblica amministrazione, realizzato grazie al contributo di docenti e ricercatori del Pin e già da ieri consultabile sul sito del Comune. Si tratta di un documento di oltre 140 pagine che analizza nel dettaglio il bilancio approvato dal consiglio comunale, valutando in modo imparziale e scientifico i risultati dell’attività svolta dall’ente. La redazione di questa corposa prima edizione, che si riferisce all’anno 2007, è frutto di una collaborazione fra Comune e università: Luca Eller Vainicher, dirigente del Comune, e la professoressa Marcella Mulazzani del dipartimento di scienze aziendali dell’università hanno coordinato il progetto poi attuato da un gruppo di lavoro composto da Alberto Romolini, dottore di ricerca di economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche del D.S.A di Firenze, e da Elena Marotta e Sara Lazzari del Comune.
«E’ un’ulteriore testimonianza del fatto che le istituzioni puntano sull’università per affrontare nuove e vecchie problematiche — ha detto Maurizio Fioravanti, presidente del Pin — in questi giorni dovrebbe nascere un nuovo accordo per intensificare la collaborazione tra Pin e enti locali». Andando a curiosare nel bilancio 2007, tante le tematiche prese in esame, con un’ottica più scrupolosa rispetto al passato e tante cifre da analizzare. Una fra tante? Dal 2006 al 2007 la spesa corrente che ha subito in termini percentuali il maggior decremento è stata quella per lo sviluppo economico (-22%). Quella cresciuta di più? Quella per il turismo (+224%). Insomma il bilancio sociale, se adottato ancora nei prossimi anni, potrebbe essere di sicuro uno strumento per agevolare la trasparenza delle pubbliche amministrazioni
Filippo Federighi

Prato verso le amministrative. Si presentano Paoletti e Messina

Della presentazione alla stampa dei candidati di Rifondazione Comunista alle prossime amministrative, con Paolo Paoletti ottimo candidato alla carica di sindaco, rileviamo con piacere l'idea lanciata da quest'ultimo di un "distretto economico sostenibile", organizzato sulla valorizzazione dell'ambiente, delle energie rinnovabili e del riciclo, connesso all'infrastruttura universitaria e di ricerca.
Una proposta interessante, che merita attenzione e approfondimento non solo da parte nostra, ma da parte di tutte quelle forze impegnate anche nella campagna elettorale che possono condividere un'idea del genere!
MV

da il Tirreno del 30/04/09
Rifondazione riparte dal tessile
Il lavoro e l’attività produttiva al centro del programma

PRATO. La bandiera di Rifondazione sventola in alto i nomi dei candidati alle amministrative: l’architetto Paolo Paoletti per la poltrona di sindaco e l’operaio tessile Calogero Messina per la presidenza della Provincia. Prima uscita pubblica in uno storico magazzino tessile. Mentre sullo sfondo l’artigiano incorsa la sua tela, i candidati snocciolano i punti salienti del programma.
«La scelta simbolica di questo luogo rappresenta il nostro impegno politico per la città - introduce il segretario Alessio Laschi - Ecco perché riteniamo opportuno ripartire da qui, da un pezzo della nostra storia economica e industriale».
Carica di significati anche la candidatura dell’operaio Calogero Messina, un rappresentante del mondo del lavoro (dipendente della rifinizione Fidias e delegato sindacale Cgil) che spiega così le ragioni di una scelta dettata soprattutto dal cuore: «Voglio farmi portavoce degli operai. Lavoro nel tessile da 24 anni e ho seguito dall’inizio la lenta agonia di un distretto che è stato trascurato da tutti. La rabbia di vedere tanti compagni perdere il posto di lavoro, di vedere distrutti i progetti delle loro famiglie, mi ha spinto a chiedermi se sia stato fatto davvero il possibile perché ciò non accadesse».
Anche la scelta dell’architetto Paolo Paoletti (da anni impegnato nelle battaglie dei comitati cittadini) dimostra l’intenzione di Rifondazione di aprirsi a un elettorato che non guardi solo allo schieramento di bandiera. Da conoscitore del sistema economico pratese, Paoletti è deciso a superare la crisi con un progetto «alternativo al bipolarismo di Cenni e Carlesi e contraddistinto da scelte politiche di sinistra». Al centro del programma, il tema del lavoro: «Lo sviluppo di questa città può avvenire solo con il rilancio di un’economia della produzione». La proposta è quella di passare a un distretto economico sostenibile: «Attraverso un percorso - spiega - che valorizzi l’ambiente, le risorse naturali, le energie rinnovabili e un’economia del riciclo con l’attivazione di laboratori applicati nei centri di ricerca universitari del territorio». Sulle scelte urbanistiche Paoletti ribadisce la necessità di coinvolgere la cittadinanza in un sistema di partecipazione: «Con la multisala assisteremo a un ulteriore abbandono del centro storico, e l’amministrazione uscente non ha fatto niente per fermarlo». Tra le linee guida per il futuro, parità di diritti tra cittadini italiani e stranieri nei luoghi di lavoro: «Sarebbe bastato applicare la Dichiarazione universale dei diritti umani per evitare che i capannoni si riempissero di schiavi». Lavoro, ma anche cultura dell’immigrazione con il rilancio del Premio letterario per Prato da dedicare a storie di integrazione fra popoli.
Barbara Burzi


da la Nazione del 30/04/09
Rifondazione lancia Paoletti & Messina «Il lavoratori prima di tutto»
UN ARCHITETTO da sempre impegnato nel dibattito politico pratese e un operaio tessile: Rifondazione Comunista alle elezioni di giugno candida Paolo Paoletti per la carica di sindaco e Calogero Messina per quella di presidente della Provincia (nella foto insieme al segretario di Rc Alessio Laschi). Parte subito con una scelta evocativa la sfida lanciata dal partito con la falce e il martello: ieri mattina la campagna elettorale è stata inaugurata in una insolita sede, cioé: una vecchia tessitura di via dell’Abbaco. Il giovane segretario Laschi consapevole «della sfida impari con i grandi apparati del centrosinistra e del centrodestra» ha annunciato un grande sforzo organizzativo per allestire tanti banchetti e incontri in tutta la città per far conoscere le proposte di Rifondazione.
«Ho scelto di candidarmi perché sono operaio tessile da 24 anni e voglio dar voce a tutti coloro che come me convivono con l’agonia del distretto – ha detto Calogero Messina, candidato alla Provincia -: si devono aiutare da subito le famiglie dei cassaintegrati che campano con 700 euro al mese». Critico con la giunta Romagnoli, il candidato sindaco Paoletti, che non è iscritto al partito: «Il rifiuto della politica è stato favorito da questa amministrazione che ha privilegiato il rapporto con i centri di potere a quello con la gente. Ho calcolato che la superficie della multisala arriva al 40% di quella del centro storico. Infine, vanno tutelati i lavoratori cinesi: la schiavitù non può più essere tollerata a Prato».
Fi. Fe.

Prato verso le amministrative. Cennincina e i fondi europei

Se Cennincina, prima di sparare cifre a caso, avesse dato un'occhiata anche al sito del Comune, avrebbe scoperto che i fondi europei vengono richiesti eccome, ma su progetti sbagliati... Vedi il caso della tramvia.
Certo, non avranno richiesto altri tipi di fondi, ma il problema principale di Prato e provincia non è, appunto, la quantità di soldi che arriva o meno dall'Unione, ma come questi vengono investiti, su quali progetti, in che direzione.
Cennincina ha perso, veramente, una grande occasione...
MV

da la Nazione del 30/04/09
‘Comune: zero richieste per i fondi europei’
Cenni:‘Quante opportunità perdute’
«PRATO negli ultimi sei anni non ha presentato nemmeno un progetto per accedere ai fondi europei messi a disposizione diretta dei Comuni». Lo ha detto ieri l’europarlamentare uscente di An - Pdl e ora di nuovo candidata Roberta Angelilli, in visita al comitato elettorale del candidato sindaco Roberto Cenni. «Ho presentato un’interrogazione proprio per conoscere i dati ufficiali sulle risorse assegnate ai Comuni e le richieste di finanziamento: il bilancio di Prato è scoraggiante, è pari a zero».

«NELLA LISTA dei fondi assegnati — ha aggiunto lo stesso Cenni — figura un Comune veneto, che ha ottenuto oltre un milione di euro per un progetto per la depurazione e il riuso delle acque utilizzate nel ciclo tessile. Un progetto considerato innovativo, che Prato ha avviato da trent’anni. E’ un vero peccato, tanto più vista la crisi del distretto e le difficoltà finanziarie degli enti locali, non aver approfittato di opportunità di finanziamento così importanti. Se sarò eletto in giunta assegnerò senz’altro una delega ai rapporti con l’Unione europea: le occasioni per ottenere fondi ci sono, bisogna conoscerle, lavorarci sopra. Quanto alle idee, quelle a Prato non mancano di certo: il Comune potrebbe far propri progetti che arrivano dalla società civile, anche in settori come il sociale o la cultura».

E’ STATA Angelilli a illustrare qualche esempio dei fondi perduti. A partire dal bando europeo che prevede finanziamenti per progetti in campo ambientale, grazie al quale altri Comuni hanno ottenuto contributi compresi fra i 300mila euro e il milione. Ma ci sono state anche opportunità nell’ambito della protezione civile (finanziamenti fra i 250mila e i 400mila euro), dello sviluppo di energie intelligenti (fra i 300mila e i 900mila euro), della cultura (fra i 250mila e 300mila euro), della formazione professionale (fra i 200mila e gli 800mila euro), del sociale (fra i 70mila e i 150mila euro), della sanità (fra i 400mila e gli 800mila euro). «Le possibilità ci sono state e ci saranno — ha concluso l’europarlamentare —, basta darsi da fare, avere buone idee, mettere in moto relazioni. Cenni che è un imprenditore sa benissimo che non ci si può fermare, che si devono aggredire le opportunità. In caso di elezione, lui lo farà senz’altro e io sono a disposizione, per quanto mi sarà possibile aiutare questa città».

INFINE, ieri in serata il Comune ha fatto sapere con una nota che «ammontano a più di 80 milioni di euro i contributi che, a vario titolo, sono piovuti a Prato dall’Unione europea al 31 dicembre 2008». In particolare per infrastrutture e aiuti su un totale di investimenti di 232 milioni di euro i contributi sono stati 78 milioni, a cui vanno aggiunti i contributi per la cosidetta “ingegneria finanziaria” (fidi o altri contrbuti), con 3,7 milioni provenienti dall’Unione europea su una fetta di risorse attivate di 13 milioni. Sono arrivati, ma evidentemente non attraverso i bandi a cui il Comune può avere accesso diretto: in quelle liste Prato non c’è; Firenze, ad esempio, sì.
an. be.

da la Nazione del 30/04/09
Cenni accusa il Comune: soldi persi

«C’erano fondi europei disponibili, non sono stati neppure chiesti»

Tra 1,6 e 3,5 milioni Sono i dati forniti dall’europarlamentare Roberta Angelilli

PRATO. Il Comune ha perso il treno dei fondi comunitari europei, non perchè lo abbia rincorso con poca determinazione o con mezzi inadeguati, ma perché non ha neppure provato a prenderlo. La corsa non è stata neppure tentata, rinunciando a una cifra complessiva che oscilla tra 1 milione e 600mila euro e 3 milioni e 500mila euro. E’ l’accusa che il candidato sindaco per il Pdl Roberto Cenni muove all’amministrazione comunale, con alla mano i dati forniti dall’europarlamentare Roberta Angelilli.
Sono dati ufficiali ottenuti dall’europarlamentare, in lizza per la quarta candidatura, tramite interrogazioni alla Commissione europea.
Si parla di fondi comunitari relativi ai più disparati programmi rispetto ai quali Prato avrebbe potuto avere accesso diretto, senza il tramite della Regione, presentando dei progetti. Progetti che hanno ovviamente più o meno possibilità di successo in base al loro livello di innovazione. «Paesi come la Spagna e il Portogallo hanno ottenuto finanziamenti consistenti in questo modo - commenta Cenni - Prato ha invece perso un’occasione. Eppure la società civile, le associazioni, se interpellate, sono in grado di presentare progetti, anche validi. Noi vogliamo andare in questa direzione, rimboccarci le maniche, aggredire le opportunità che ci offre anche il circuito europeo». Opportunità non solo finanziarie, precisa Angelilli, ma fatte anche di partecipazione a una rete di contatti e idee che possono tradursi comunque in vantaggi economici.
L’europarlamenteare ieri mattina ha elencato e illustrato una carrellata di programmi per i quali il Comune non ha presentato alcuna proposta e conseguentemente non ha ottenuto nessun finanziamento, sulla base di una ricerca che affronta un arco temporale di cinque anni.
Si comincia con il programma “Life Plus”, di protezione ambientale e tutela del territorio, che valeva finanziamenti dai 300mila a un milione e 100mila euro. Occasione, questa, che ha invece colto il comprensorio dei colli Euganei, presentando un progetto per il riciclo dell’acqua (già applicato a Prato, tra l’altro, da molti anni) che ha fruttato un milione e 59mila euro.
Sempre nell’ambito del settore ambiente e territorio, faceva parte il programma “Strumento finanziario per la protezione civile”, nel solco della prevenzione e della protezione dell’ambiente e dei beni, compreso il patrimonio culturale. Stavolta i finanziamenti spaziavano dai 250mila ai 400mila euro.
Dai 350.000 ai 900.000 euro, invece, oscillavano i fondi del programma “Energia Intelligente-Europa”, per il risparmio energetico e la promozione dell’efficienza energetica, passando per le energie rinnovabili e dunque dalla diversificazione energetica. Più contenuti i finanziamenti del programma “Cultura 2007”, dai 250 ai 300mila euro, per la promozione e valorizzazione dei beni artistici.
Angelilli cita fra le opportunità mancate dal Comune anche il programma “Apprendimento permanente”, per la promozione professionale (200-800mila euro), e “Daphne II”, per combattere la violenza contro i bambini, i giovani, le donne e proteggere le vittime e i gruppi a rischio (70-150mila euro). L’ultimo capitolo riguarda la sanità pubblica, con il programma che porta l’omonima definizione, per la protezione della salute e il miglioramento della sanità pubblica, per una possibilità di finanziamenti fino a 500mila euro.
Melania Mannelli

Prato. Economia sommersa - 2

Andiamo dicendo da tempo che, se è prosperato un vero distretto parallelo dell'illegalità, è perché a Prato c'era terreno fertile (e non per colpa dei soliti "comunisti", come dice qualcuno...), e tutto "terreno pratese"!
Siamo curiosi di sapere se Milone e Cennincina chiederanno controlli fiscali più severi per le tante compravendite immobiliari di questi anni...
MV

da il Tirreno del 30/04/09
Tremano anche gli italiani

Indagini bancarie sulle compravendite immobiliari
Due verifiche fiscali accertano un’evasione di tre milioni E’ la nuova frontiera dei controlli
PRATO. La nuova frontiera dei controlli sull’economia cinese del distretto non passa più dalle confezioni e dai ristoranti. E nelle sedi delle società immobiliari e negli uffici dei notai che i segugi delle Fiamme gialle vanno cercando le tracce dell’evasione fiscale realizzata sulle compravendite di case e capannoni.
Una strategia inaugurata qualche mese fa e che proprio in questi giorni ha dato i primi importanti risultati, come ha spiegato il maggiore Demetrio Conti, comandante del Nucleo di polizia tributaria. Nel corso di due sole verifiche condotte nei confronti di altrettante aziende cinesi sono stati scoperti oltre 3 milioni di proventi sottratti a tassazione. Si tratta di compravendite di immobili in cui il venditore è italiano e il compratore cinese: evidentemente il valore dichiarato dell’immobile è molto più basso di quello reale.
Ma come detto questo è solo l’inizio. Sono in corso circa 50 indagini bancarie per la verifica di situazioni simili e nelle prossime settimane se ne vedranno i frutti in termini di contestazioni fiscali e penali. L’idea della guardia di finanza è quella di fare controlli a tappeto sulle società immobiliari, e non sono poche, che lavorano prevalentemente coi cinesi.
Un lavoro potenzialmente molto redditizio, perché quando si parla di mancati versamenti all’Inps, all’Inail o di evasione fiscale sui redditi delle persone fisiche, spesso si fanno contestazioni milionarie ma poi è molto difficile far pagare l’evasore. Nel caso delle compravendite immobiliari, invece, ci sono beni “aggredibili”. Non è facile far sparire una casa o un capannone, e se non si paga il dovuto, l’immobile può essere sequestrato o confiscato.
Ecco perché i controlli sulle compravendite immobiliari promettono di dare buoni risultati. Qualcuno nel settore sta cominciando a preoccuparsi.

Prato. Economia sommersa - 1

Interessanti alcuni dati riportati nell'articolo, che illustra l'ottima azione delle forze dell'ordine nella lotta all'economia sommersa.
Intanto, che su sessanta controlli in negozi e ristoranti, sono solo tredici le violazioni contestate: con molta probabilità, si facesse un controllo altrettanto sostanzioso su esercizi gestiti da italiani, otterremmo lo stesso risultato.
Poi, che ora gli italiani, per evadere totalmente le tasse (gli italiani, Milone, gli italiani...), fanno contratti di comodato gratuito, per affittare gli stanzoni e gli appartamenti...
A ben vedere, un fenomeno molto più complesso delle quotidinane semplificazioni.
MV

da il Tirreno del 30/04/09
Giro di vite sull’economia sommersa

In un colpo solo la guardia di finanza controlla 50 aziende cinesi
A Poggio a Caiano trovati sette chilometri di falso tessuto marca Louis Vuitton
PRATO. L’elicottero giallo che molti pratesi non avranno fatto a meno di notare martedì mentre volteggiava sulla città ha vegliato su una delle più importanti operazioni di controllo compiute dalla guardia di finanza nei confronti delle aziende a conduzione cinese. I risultati sono eclatanti: 50 imprese sottoposte a verifica fiscale (6 delle quali sequestrate), 70 lavoratori a nero (50 dei quali clandestini), 30.000 giocattoli pericolosi sequestrati insieme a 200.000 tra borse e accessori, 50.000 capi d’abbigliamento con false etichette made in Italy e 7 chilometri di tessuto Louis Vuitton contraffatto.
Commentando l’operazione, che ha impegnato oltre 200 finanzieri provenienti anche da Firenze e Pistoia, il tenente colonnello Marco Defila ha ammesso che si è trattato di un intervento volutamente “rumoroso”, «per dare un messaggio, o meglio un monito: abbiamo voluto far capire che il territorio è sotto controllo». Un controllo prettamente economico.
Per la prima volta si è proceduto in un colpo solo alle verifiche fiscali di decine di aziende, molte delle quali erano recidive ai controlli sulla presenza di clandestini. E il numero di operai senza permesso di soggiorno rintracciati (50) non deve sorprendere: rientra nella media. Altri 20 erano in regola ma lavoravano a nero.
Il risultato più eclatante è arrivato da Poggio a Caiano, dove in un’azienda cinese di via Lombarda sono state trovate 200.000 tra borse e accessori contraffatti, oltre a una grande quantità di tessuto a falso marchio Louis Vuitton: se srotolato, misurerebbe 7 chilometri e chissà quante altre borse si sarebbero potute confezionare.
Al Macrolotto è stato invece trovato una sorta di spedizioniere senza licenza. Si tratta di un deposito di capi d’abbigliamento importati dalla Cina, ai quali erano state aggiunte altrettante etichette made in Italy e che erano pronti a partire per la Spagna, la Francia e la Germania. La piattaforma logistica per lo smistamento di merci vagheggiata dagli amministratori locali per ridare fiato all’economia, insomma, nel distretto cinese è già una realtà. Nemmeno un capo tra quelli sequestrati risulta ufficialmente depositato nel magazzino, altri risultano venduti a società inesistenti: un ginepraio.
Ma la vera sorpresa è arrivata da via Bologna, all’altezza di Santa Lucia, dove la guardia di finanza ha controllato un laboratorio realizzato in un seminterrato. L’immobile, compresi gli appartamenti soprastanti, risulta dato in comodato gratuito da una società italiana ai cinesi. Un sistema, secondo la Finanza, per evadere in toto le tasse. Se risulterà non essere un caso isolato, potrebbe essere la spia di un fenomeno preoccupante. D’altronde sono italiani anche i proprietari degli immobili di sei confezioni cinesi che sono state sequestrate per i consueti abusi edilizi (i dormitori dei clandestini, in alcuni casi è stato realizzato un collegamento tra gli stanzoni e gli appartamenti): anche su di loro verranno fatti accertamenti di carattere fiscale.
I 30.000 giocattoli sequestrati nel corso dell’operazione sono privi di marchio Ce di sicurezza, o col marchio contraffatto. I controlli hanno riguardato anche i negozi e ristoranti gestiti da cinesi, che sono stati battuti a tappeto dai finanzieri: complessivamente sono stati eseguiti 60 controlli, che hanno portato alla contestazione di 13 violazioni e alla sospensione temporanea della licenza commerciale per la mancata emissione dello scontrino fiscale.
P.N.

Prato verso le amministrative. Tavoli elettoralistici

Guarda caso strano, il deputato Mazzoni ottiene un "tavolo tecnico" per monitorare la crisi del distretto tessile.
Ora, a parte l'evidente strumentalità elettorale di tale tavolo, ci sarebbe da far notare a Mazzoni che il tessile è in crisi da un bel po', e che di tavoli, tavolini e tavoletti ne sono stati fatti a decine, con tanto di "piani ad hoc", che puntualmente hanno riscaldato minestre già presentate proprio agli stessi tavoli.
Tra tutti (PD e PDL) fanno veramente a gara nel trovare l'idea più stantia possibile...
MV

da la Nazione del 30/04/09

A Roma un tavolo per Prato Tessile, verso un piano ad hoc
BUONE notizie da Roma. Un immediato tavolo tecnico per monitorare la situazione di crisi che attraversa il distretto tessile: è la proposta emersa ieri, dopo una giornata di incontri avvenuta al ministero della sviluppo economico, alla presenza di Riccardo Mazzoni, deputato e coordinatore provinciale del Pdl. L’obiettivo del tavolo, che verrà convocato la prossima settimana, sarà verificare, grazie all’ausilio di rappresentanti del ministero e degli enti locali, l’efficacia per Prato delle misure adottate a livello nazionale sia per facilitare l’accesso al credito, sia per il settore moda, ed individuare possibili ulteriori interventi da inserire in un accordo di programma quadro ad hoc per il nostro distretto. Il tavolo nazionale del tessile e della moda ha già individuato misure immediatamente operative per salvaguardare un settore fondamentale del made in Italy, quali il credito d’imposta per la realizzazione di campionari e collezioni.
«L’intesa sull’immediata apertura di un tavolo tecnico raggiunta al ministero — è il commento di Mazzoni — dimostra in modo chiaro che il governo Berlusconi riconosce la specificità di Prato, il suo ruolo cruciale di traino del tessile, ed è pronto a varare tutte le ulteriori misure necessarie per il rilancio del distretto. Il tavolo individuerà un percorso rapido per vagliare le richieste delle categorie pratesi e dare risposte certe e soddisfacenti». Mazzoni ricorda che il governo ha comunque già varato una serie di interventi a sostegno dei settori industriali in crisi: «Ha stanziato in tutto 1,6 miliardi di euro per il fondo di garanzia per favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese — aggiunge —, otto miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga, ha protetto imprese e famiglie con i Tremonti bond e ha allargato alla realizzazione dei campionari il concetto di innovazione per il credito d’imposta. Il governo non ha dunque detto ai pratesi “arrangiatevi”, come sostiene improvvidamente il Pd».

mercoledì 29 aprile 2009

Prato. Cultura: Riparlano di noi...

Una nostra proposta, che risale al gennaio di quest'anno, e che rimane incredibilmente attuale... Ci fa piacere che qualcuno se ne ricordi!
MV

da il Tirreno del 29/04/09
MUNICIPIO VERDE

Un centro di cultura cinese al posto dell’area ex Banci
PRATO. Un centro di cultura cinese al posto del polo espositivo nell’area dell’ex Banci: quella che può suonare come una provocazione è in realtà una proposta lanciata da Municipio Verde per gettare un ponte di comunicazione tra la cultura asiatica e quella italiana. «Un’altra ipotesi - aggiungono da Municipo Verde - potrebbe essere quella di localizzare il centro nell’area del Macrolotto Zero, come alternativa di recupero intelligente del patrimonio industriale dismesso». Una cittadella dell’incontro tra culture diverse, sull’esempio dell’Imarabe di Parigi visto come spazio privilegiato per il confronto fra culture diverse. «Un centro sinico nella nostra città - fanno notare infine da Municipio Verde - potrebbe mettere insieme alta formazione universitaria, in grado di attrarre persone e intelligenze da tutto il mondo, con il patrimonio del vissuto della comunità cinese residente a Prato, coinvolgendo le sue strutture associative. Uno spazio pubblico, insomma, destinato alle attività ludiche, volto al confronto e alla comprensione reciproca delle comunità presenti sul territorio. Crediamo veramente che questo progetto possa rappresentare una sfida a chiunque abbia a cuore la realtà di Prato e la creazione di una società multiculturale».
M.L.

Prato. Cultura: dal master all'università cinese

Diciamo pure che Panerati il progetto lo poteva tirar fuori prima dal cassetto e dal cappello a cilindro: vogliamo ricordare che la nostra proposta del Centro di Cultura sinica, ai tempi della pubblicazione anche sul nostro blog, è passata praticamente sotto silenzio? Salvo una risposta della stessa Daniela Toccafondi (che pubblicheremo prossimamente) sull'edizione di Wan Li di questo mese, nessuno - e sottolineamo il nessuno - che ci abbia chiesto un confronto su questa idea, o di approfondirne le caratteristiche.
Così va, purtroppo, la vita politica e sociale pratese...
MV

da il Tirreno del 29/04/09
Un’università cinese in città

Ma intanto nessun pratese fa il master per manager

PRATO. Una Monash university in versione occhi a mandorla. Una finestra sull’universo cinese che offra opportunità di studio per i giovani borsisti dello Zhejiang. Il progetto è chiuso da anni nel cassetto del vicepresidente Daniele Panerati: l’idea di portare a Prato una sede distaccata della Zhejiang university, tra le prime undici più importanti al mondo, si è rivelata però più complicata del previsto e, di sicuro, non potrà essere realizzata prima della scadenza di questa legislatura. Anche perchè l’apertura di un’istituzione universitaria, con un proprio spazio fisico, è una faccenda seria che richiede soldi e tempo. Ma l’auspicio di Panerati è che la sua intuizione possa essere feconda di risvolti per il futuro e per chi gli succederà. «L’istituzione di una sede distaccata dell’università cinese - osserva il vicepresidente - produrrebbe un’attrazione non indifferente per il nostro territorio con evidenti ritorni economici e culturali». Fitto l’intreccio di interessi che si verrebbero a creare per il distretto pratese, grazie a un proficuo scambio di relazioni fra i due sistemi universitari. «L’analogia tra la nostra struttura produttiva e il sistema delle piccole imprese in auge a Wenzhou favorirebbe collaborazioni strategiche per il distretto pratese. Senza contare il prestigio che la presenza di una sede universitaria comporterebbe». La proposta di Panerati non è campata in aria, anche perchè i contatti con i cervelloni dello Zhejiang vanno avanti da tempo attraverso l’attività del Pin di Prato che, nell’autunno scorso, aveva invitato l’economista Zhikai Wang a intervenire in un convegno. «L’esistenza di un gemellaggio tra il nostro Pin e il dipartimento economico dell’università dello Zhejiang rappresenta solo il primo passo», spiega Panerati. Che nel frattempo incassa il plauso del console Gu Honglin, pronto fin da subito a sposare il progetto. «Sarebbe una straordinaria opportunità d’integrazione culturale, gettando un ponte verso gli studenti che vivono in Cina». Chi pensa invece che i tempi siano prematuri per istituire a Prato un distaccamento dell’università dello Zhejiang è Daniela Toccafondi, direttrice del corso di alta specializzazione sul mondo cinese (Cedic). «Sarebbe opportuno pensare prima a consolidare i nostri rapporti con le istituzioni universitarie cinesi - fa notare la Toccafondi - sfruttando i canali di collaborazione a nostra disposizione, non ultima la vicinanza con il Centro Confucio a Pisa». A proposito del master organizzato dal Pin e che ogni anno sforna supermanager esperti di Cina, la direttrice esprime il suo disappunto sul fatto che «al corso quest’anno non abbia partecipato neanche un pratese, nonostante le borse di studio disponibili».
Maria Lardara

Prato verso le amministrative. Scomodi o ingombranti?

Glissando sugli ideali di etica e legalità che abbonderebbero nella formazione dipietrista (vogliamo ricordarci per forza di Di Gregorio o del figlio del Tonino nazionale?), più che un alleato "scomodo", a Prato potremmo parlare di un alleato ingombrante, che cerca comode sedute, in consiglio come in giunta.
Per il resto, la fedeltà è assicurata: l'IDV in questi anni ha fatto a gara per accreditarsi come la formazione "più fedele"...
MV

da la Nazione del 29/04/09
Orlando al Pd: ‘Fedeli ma scomodi’

«SIAMO CONTRO Berlusconi, ma non solo quello. Siamo un partito che vuole radicarsi sul territorio e che vuole portare quegli ideali di legalità e di etica che oggi mancano in molti altri partiti. Al Pd dico che siamo un alleato fedele ma scomodo: ci batteremo sempre e comunque per far valere i principi della legalità e della trasparenza». Leoluca Orlando, portavoce nazionale dell’Idv, l’altra sera ha fatto il pieno di pubblico al comitato elettorale del centrosinistra in via Muzzi. L’ex sindaco di Palermo ha parlato di scuola, rispetto dell’essere umano, valori della vita, giustizia e non giustizialismo, libertà di stampa e tanti altri temi. Ad ascoltarlo anche il candidato del centrosinistra Massimo Carlesi, la segretaria dell’IdV di Prato, Loredana Ferrara, il coordinatore regionale dell’IdV per la Toscana, Giuliano Fedeli, e la segretaria provinciale del Pd Benedetta Squittieri.

Prato verso le amministrative. Basta con i comunisti?

Mazzoni ci dovrebbe cortesemente spiegare dove si trovano oggi i "comunisti" nel PD... al limite, forse (con tutti i dubbi del caso) qualche macchiolina rossa-falce-e-martello la possiamo trovare tra gli alleati, con il PdCI. Per il resto, è grassa se parliamo di un melassone "rosina pallido", né carne né pesce!
Comunque, forse sarà per arginare il "pericolo rosso" che accettano anche l'appoggio del neofascismo di CasaPound?
MV

da la Nazione del 29/04/09
«Basta coi comunisti»

Mazzoni attacca: «Sicurezza, Carlesi non è credibile»
«STASERA apriamo le pratiche per il divorzio fra Prato e i comunisti». Ha usato toni berlusconiani il coordinatore del Pdl Riccardo Mazzoni per aprire ufficialmente la campagna elettorale del centrodestra. Una campagna partita davanti a circa 300 militanti all’hotel Palace e soprattutto con la presenza di Roberto Cenni, che il capogruppo in Regione Alberto Magnolfi ha definito «il futuro sindaco di Prato», accolto sul palco addirittura con una standing ovation. Non solo, oltre alla corsa elettorale, dopo le scaramucce dei giorni scorsi, Mazzoni ha aperto anche il fuoco contro gli avversari. Mettendo nel mirino, molto chiaramente, il candidato del centrosinistra Massimo Carlesi: «E’ un incidente di percorso, un candidato che non volevano. Lui è un cattocomunista vero, coerente, per carità, ma poco credibile. Per lui se un clandestino delinque è colpa della società: come può parlare di sicurezza? Ma chi ci crede...». Proprio sulla sicurezza, e al Palace lo si è capito bene, sarà incentrata la campagna elettorale del Pdl: «In questi mesi in Parlamento ho cercato di lavorare per Prato — ha detto ancora Mazzoni — e so che c’era la possibilità di avere qui una ventina di soldati. Ma il centrosinistra non li ha voluti, loro preferiscono gli spacciatori pakistani a dei ragazzi italiani in divisa». Un altro tema forte, oltre al rilancio economico, sarà la ricerca del consenso fra gli elettori del centrosinistra. Basta ascoltare ancora Mazzoni: «Noi non siamo contro chi ha votato finora per il centrosinistra, noi siamo contro i burocrati del socialismo municipale».
Anche Cenni, che ha incassato dal palco l’appoggio del partito dei pensionati, si è sforzato di presentarsi non come il candidato di una parte, ma come quello del buon senso, accettabile quindi da tutti: «Bisogna dare speranza alla città e questo obiettivo non è di destra o di sinistra. Com’era bella Prato quando c’erano certi personaggi, che bella gente, che belle piazze piene di voglia di discutere». Poi sulla polemica con Mattei a proposito del cardato: «Io ci credo, è un progetto positivo. Nessuno vuole il passato, ma io non voglio nemmeno scordarmi le mie radici». Cenni ha accennato anche ad un progetto legato all’arte, con opere sparse per la città, per creare «un percorso fra l’antico e il moderno da Firenze fino alla villa di Celle».
Ha puntato molto sui progetti anche la candidata alla Provincia Cristina Attucci: «La Provincia da mesi è senza guida, purtroppo dopo averla tanto desiderata i pratesi devono confrontarsi con un grigio carrozzone inefficiente. Prendiamo la variante di Poggio: in cinque anni il centrosinistra non è stato in grado di fare una strada di un chilometro e mezzo, trecento metri l’anno... A me interessa un ente che lavori per i cittadini, che punti su turismo, infrastrutture, un collegamento rapido con Barberino e l’A1, un ente che favorisca la presenza di più presidi sanitari sul territorio. Lo chiedo a voi: chi sa che cosa fa la società della salute?». Energia e polemiche, gli ingredienti principali della serata.
Una serata condotta da Magnolfi, che ha invitato il popolo Pdl «a spingere ai margini il centrosinistra», «farcita» dalle parole del coordinatore vicario Filippo Bernocchi («Mi sono riletto le carte e 15 anni fa Prato aveva gli stessi problemi, il centrosinistra ci ha fatto solo perdere tempo») e conclusa con una chiamata alle armi di Cenni: «Adesso siamo una squadra — ha chiuso — Adesso tocca anche a voi, mi raccomando. Di là c’è una macchina da 800 persone che lavora da 4 mesi...». Risposta: «Niente paura». Energia e polemiche.
Leonardo Biagiotti

Prato verso le amministrative. Comunicato dell'Associazione per la Sinistra

Prospettive lunghe...
MV

da il Tirreno del 29/04/09
L’Associazione della Sinistra non appoggerà alcuna lista

PRATO. Sinistra più a sinistra frantumata. Nessuna lista in corsa alle amministrative che riesca a rappresentarli tutti. Per questo l’Associazione per la Sinistra, nata per riunificare tutto ciò che è rimasto estraneo e non politicamente in linea con il Pd, non appoggerà ufficialmente nessuna delle liste in corsa per le amministrative di giugno.

«Abbiamo lavorato - spiegano in un documento - perché all’appuntamento elettorale si potesse chiedere ai partiti della sinistra di fare un passo indietro e dar vita ad un laboratorio di confronto programmatico. Non è facile, non lo sarà purtroppo probabilmente ancora per lungo tempo, ma l’unità delle forze della sinistra resta l’obbiettivo della nostra azione».
Ancora: «L’Associazione per la Sinistra è nata per unificare i vari soggetti di sinistra, per una sinistra di solidarietà, ambientalista e pacifista, plurale e unitaria». Un movimento - spiegano - che ha coinvolto anche Prato: giovani, associazioni. «Consideriamo importante - aggiungono - il lavoro che ogni singolo iscritto potrà realizzare all’interno del partito o movimento della sinistra nel quale vorrà impegnarsi. Sono scelte che vanno apprezzate e incoraggiate - aggiungono - ma che nascono al di fuori dell’elaborazione strategica dell’Associazione».
«Per questo - concludono - l’Associazione formula a tutte le compagne e i compagni iscritti che saranno impegnati nelle prossime elezioni i migliori auguri, dando a tutti appuntamento all’8 giugno, data dalla quale - speriamo da vincitori- si potrà riprendere speditamente quel grande e ambizioso percorso unitario delle forze che si riconoscono nella sinistra, oggi stupidamente interrotto dalle beghe elettorali».

Prato verso le amministrative. Gestri: che ideone!!!

Ohibò! E perché non ci avevamo pensato prima? Che stolti che siamo... Forse sarà per questo che dobbiamo affidarci all'esperienza di questo Grande Vecchio della politica pratese, che è passato agilmente dalla DC al PD passando per tutto il passabile ex-democristiano, e che viene a dirci che il futuro della Valbisenzio è nella "diversificazione" (ci ricordiamo la storia dei "mantra"?) - ma, continuiamo a chiedere, in provincia e nei comuni della Vallata chi governava??? - per finire con un bel Tavolo, che in Provincia non guasta mai.
Si... Veramente il nuovo che avanza...
E tu credici...
MV


da il Tirreno del 29/04/09
Gestri: «La diversificazione deve partire dai territori»

PRATO. Più sostegno allo sport, valorizzando gli impianti esistenti in Vallata e le associazioni sportive che operano sul territorio. Ma anche creazione di “vetrine” per l’artigianato e i prodotti tipici locali, per mettere in risalto le eccellenze della gente che lavora; un coordinamento straordinario su infrastrutture ed energia, anche sfruttando il grande successo (oltre il 75%) della raccolta differenziata raggiunto dal Comune di Vaiano. Ancora: un fondo di rotazione per chi si trova in difficoltà e l’accelerazione dei tempi della burocrazia.

Sono soltanto alcune delle idee venute fuori dall’incontro tra il candidato alla presidenza della Provincia per il centrosinistra, Lamberto Gestri, e il coordinamento della Vallata, alla presenza di Annalisa Marchi, Paolo Cecconi e Ilaria Bugetti, sindaci di Vaiano Vernio e Cantagallo in corsa per la rielezione e di Marco Ciani, presidente della Comunità montana.
Durante la serata, incentrata soprattutto sulle questioni del lavoro e dello sviluppo del territorio, Gestri ha puntato i riflettori sulle potenzialità della Val di Bisenzio, «che necessitano di un pieno e articolato sviluppo per essere ben valorizzate. Dobbiamo diversificare l’economia - ha sottolineato il candidato - elaborando una strategia di inserimento di nuovi settori nel territorio: per accompagnare questo processo è necessario che i Comuni siano seguiti con un occhio di riguardo dalla Provincia, in quanto ente coordinatore, anche in vista di un ricorso strategico ai bandi di finanziamento europei».
Da parte loro, i sindaci della Val di Bisenzio hanno ribadito all’unanimità l’importanza che, per i rispettivi Comuni, ha rappresentato la presenza della Provincia di Prato e non hanno escluso, per il prossimo futuro, la creazione di un tavolo permanente di coordinamento.

Prato verso le amministrative. Ci risiamo con i "copia e incolla"

Prima o poi, in questa campagna elettorale dovremo fare i test del DNA sulle proposte dei vari candidati, che ormai fanno a gara per attribuirsi la paternità di questa o quella idea, in un giochetto che ci sa tanto di scuola elementare...
Per favore...
MV

da il Tirreno del 29/04/09
Milone rilancia la revisione Isee: «L’idea è mia, non degli avversari»

Liste, ultime sforbiciate Sono troppi i nomi presentati dai territori

PRATO. «Ho notato con piacere l’ennesimo copia incolla del nostro programma da parte del candidato a sindaco del centrosinistra seguito poi dal centrodestra riguardo alla revisione del criteri Isee».
Non usa mezzi termini Aldo Milone, candidato a sindaco per Prato Libera&Sicura, che con l’occasione ribadisce l’intenzioni della lista civica riguardo al delicato settore del sociale.
«La proposta che abbiamo da tempo lanciato - spiega Milone - riguarda la revisione del criteri Isee necessari per distribuire gli incentivi comunali alle fasce più deboli. La nostra intenzione è quella di destinare sia gli incentivi sia le case popolari e i posti negli asili nido prima di tutto alle famiglie che per anni hanno contribuito al benessere di questa città pagando tasse e tributi e che oggi a causa della crisi si trovano in forte difficoltà».
«Mi auguro che questi propositi siano condivisi anche dai miei avversari - conclude Milone - e che non siano solo spot elettorali privi di contenuti. Credo sia giusto che in questo momento vengano fuori in maniera chiara le intenzioni di tutti gli schieramenti politici che devono assumere un impegno preciso di fronte ai pratesi, come da tempo abbiamo fatto noi della lista Prato Libera&Sicura».

Prato. Commercio in lingua

Poi si dice che gli immigrati sono un problema...
Per l'ennesima volta, i numeri sono a smentirlo: grazie proprio al loro apporto, Prato riesce a "rimanere aperta", e ad avere un saldo positivo di esercizi commerciali a fronte di una situazione toscana che definire drammatica (oltre settemila imprese in meno nel 2008 rispetto al 2007) è usare un eufemismo.
E sono cinesi che frequentano i corsi di Confesercenti, che si iscrivono regolarmente alla Camera di Commercio... Insomma, niente di diverso rispetto agli italiani, che si preparano molto probabilmente ad una ennesima nuova tornata di chiusure, con l'apertura della Multisala in vista.
Certo, si avanzano dubbi sulla "qualità" di queste nuove attività commerciali, ma verrebbe da far notare che negli ultimi anni la standardizzazione dei prodotti in tanti campi e la sostanziale improvvisazione di tanti commercianti italiani (pochi sono quelli che avevano il negozio "di famiglia") ha portato prima ad una esplosione delle attività in alcuni settori - ad esempio l'abbigliamento, dove la preparazione di base richiesta è molto scarsa - ovviamente più esposti alla concorrenza della grande distribuzione organizzata. In più, vorremmo far ricordare bene come il vecchio negozietto di quartiere era ben lontano da tutti gli standard "di qualità" che intendiamo oggi: quello che contava (e dovrebbe tornare a contare) era spesso il rapporto umano, più dell'infiocchettamento del "prodotto".
Forse è il caso di ritornare a pensare che il negozio è dove si va a comprare le cose che ci servono, dove si va a scambiare due chiacchere, dove magari ci si imbestialisce con il commerciante perché ci ha pesato anche il cartoccio invece che solo il netto, e non una vetrina... con dietro il niente...
MV

da la Nazione del 29/04/09
I negozi? Sono di più ma ora parlano cinese

Confesercenti: in Toscana meno 7mila nel 2008, a Prato più 45. Diddi: «Imprese di bassa qualità»
BENVENUTI nel tempo del negozio usa e getta. C’è una sorpresa nei dati diffusi in questi giorni dalla Confesercenti regionale sulle difficoltà del commercio toscano e quella sorpresa si chiama Prato. In tutta la Toscana nel 2008 hanno chiuso 7mila imprese e la perdita di posti di lavoro ha fatto segnare uno scoraggiante meno 5mila, eppure il riscontro cittadino è completamente diverso. Sì, perché se alla fine del 2008 le chiusure risultavano 647, le aperture erano di più, a quota 692. Un saldo positivo di 45 esercizi che ha poche analogie in Italia e pochissime in Toscana, per non dire nessuna. Effetto, ancora una volta, della massiccia presenza di stranieri, e di cinesi in particolare, in tutta la provincia.

COME PER la popolazione, è indubbio che la spinta verso l’alto venga proprio dall’immigrazione. Sono tanti i segnali che arrivano da Confesercenti e Unione. La prima, ad esempio, ha registrato un massiccio incremento di cinesi tra i chi frequenta i corsi per la formazione imprenditoriale, mentre l’Unione cita un dato che ricorda la «biografia» di moltissimi laboratori cinesi: «In Italia dal 2002 hanno chiuso 51mila imprese e 10mila soltanto nei primi dieci mesi del 2008 — dice Riccardo Diddi, direttore dell’Unione commercianti — Il decreto Bersani ha introdotto una grande volatilità e adesso la vita media di un negozio è di 5 anni e mezzo, mentre prima arrivava a 15 anni». Quante piccole aziende tessili cinesi sono rimaste aperte anche molto meno?

IL COMMERCIO, insomma, sta assorbendo alcune caratteristiche negative del distretto parallelo, almeno sotto il profilo della qualità d’impresa. Aggiunge infatti Diddi: «Non è tutto oro quello che luccica. Il dato maschera le difficoltà che a Prato sono maggiori che da altre parti. Dal 2002 al 2008 il saldo dei negozi è stato positivo di 350 unità e di 150 nel turismo, ma questa grande volatilità porta anche dispersione di risorse e di ricchezza, oltre ad un abbassamento degli standard d’impresa e ad un problema sociale, perché un’azienda che chiude produce danni per i fornitori diretti ma anche per le famiglie, con la perdita di posti di lavoro. A Prato l’incremento delle attività straniere è molto forte, ma in tanti casi le imprese sono improvvisate ed i titolari non hanno una preparazione sufficiente». La ricetta dell’Unione si basa sulla differenziazione merceologica: «La liberalizzazione ha prodotto solo problemi e non ha favorito la qualità, ai futuri amministratori chiediamo di avere il coraggio di denunciarli. Perché in un centro commerciale si può decidere quali negozi far aprire e sul territorio no?».

ANCHE Confesercenti vuole vederci chiaro nei dati del registro imprese della Camera di commercio e così ha in programma un approfondimento per capire come sono i nuovi esercizi: «Di sicuro la spiegazione all’aumento dei negozi non si trova in centro, che ha sofferto e continua a soffrire (ci sono oltre 100 fondi sfitti) — commenta il direttore Aldo Lorenzi — Diciamo che probabilmente c’è un incremento delle attività straniere, soprattutto cinesi, come testimoniano i nostri corsi di formazione. E’ altrettanto vero però che le nuove imprese sono regolari, se figurano sul registro della Camera di commercio, e dunque hanno diritto a rimanere nel tessuto economico cittadino. Da verificare, semmai, è la qualità dei nuovi negozi e in quali settori operano. Prato è in controtendenza, è vero, ma i problemi restano. I piccoli commercianti sono assediati. Finora hanno lottato contro i Gigli a est e ora aprirà, ad ovest, la multisala. In più il primo trimestre dell’anno ha segnato un rallentamento dei consumi. Per ora si resiste, ma è dura».
L.B.

Prato verso le amministrative. Iniziano ad entrare in campo i "big"...

Forse il PD la sta giocando troppo presto, la carta del leader nazionale... Per quanto a noi questi tour elettorali - dove si stringono tante mani, si fanno tante promesse, e poi ci si dimentica che la città esisterà anche dopo questa visita - sembrano molto pelosi... Chiunque li faccia, incluso Alemanno, e chiunque li voglia fare in futuro..
Intanto, si continua anche con il gossip sulle candidature...
MV

da il Tirreno del 29/04/09
Franceschini domani arriva a Prato

Incontrerà gli imprenditori Belli e Cecchi e pranzerà con gli operai

Parte dalla città tessile la mozione sui distretti Lulli: «Il governo agisca»
PRATO. Parte da Prato la mozione nazionale sui distretti industriali e parte alla grande, con l’arrivo, nelle aziende tra le più colpite dalla crisi, del segretario nazionale Pd Dario Franceschini. Sarà in città domani mattina per un mini tour di giornata, durante il quale incontrerà operai, categorie sociali, istituzioni e cittadini. Franceschini intorno alle 10 sarà alla “Gt 2000”, l’orditura di Andrea Belli, presidente nazionale dei tessili di Confartigianato, al Macrolotto due. Ed è lì che Franceschini, primo tra i firmatari, presenterà la mozione. La giornata pratese del segretario Pd continuerà nella mensa della Rifinizione Santo Stefano.

Accompagnato dai candidati al Comune e alla Provincia Massimo Carlesi e Lamberto Gestri, dalla segretaria Benedetta Squittieri e dai leader politici Pd, Franceschini pranzerà assieme agli operai nella mensa dell’azienda di Renato Cecchi, tra i probabili big della lista per il Comune. Sarà l’occasione per presentare l’iniziativa: «Primo maggio: lavoro che dia futuro». Il segretario Pd proseguirà poi per Sesto Fiorentino per un incontro con i pendolari della Firenze-Prato-Pistoia, quindi un comizio a Pistoia e infine una cena a Firenze al Mandela Forum. «Abbiamo chiesto a Franceschini - commenta Squittieri - non solo di incontrare militanti e iscritti ma anche di vivere con loro la Prato vera, quella che produce e che ci crede ancora». Per Andrea Lulli, capogruppo della commissione Attività produttive: «L’obiettivo della mozione è il rilancio dell’economia e dell’occupazione attraverso la detassazione degli investimenti, il sostegno al reddito delle famiglie e degli artigiani contoterzisti, le due fasce più deboli. Dopodichè - conclude - ci spettiamo un impegno diretto del governo».
Rush finale, intanto, dei vertici del partito sulle liste di Comune e Provincia da presentare entro il 3 maggio. L’impegno di queste ore - con riunione e incontri - è quello di “sforbiciare” il numero di nominativi in esubero. L’operazione dovrebbe terminare tra oggi e domani ma potrebbe non essere indolore. Le circoscrizioni alle quali spetta la presentazione di 30 nomi (sei per ciascuna) ma che hanno l’obbligo di mettere in lista i consigliere al primo mandato non riescono a trovare la quadra: troppi nomi rispetto ai posti disponibili. Un esempio: nella circoscrizione Nord le assemblee di Figline, Villa Fiorita e Galceti hanno votato i nomi di Sandro Lascialfari consigliere uscente e dell’architetto Francesca Scarfalloto (una new entry). Mancano le quattro proposte, due ciascuna, di Chiesanuova e Coiano che hanno sul tavolo i nomi dell’assessore Maria Luisa Stancari, dei consiglieri uscenti Linda Pieragnoli, Mario Bensi, Matteo Biffoni. Ce n’è uno in più. Ancora da collocare quel gruppo di giovani che però dovrebbero rappresentare il rinnovamento: Simone Tripodi, Nicola Oliva, Monia Faltoni e Luca Vannucci (alla sud confermato Maurizio Calussi confuso, per errore, con Massimo Calissi). Infine i presidenti di circoscrizione: la linea è quella di chiederne la riconferma anche se qualche dubbio c’è su almeno due nomi.

Prato. L'integrazione passa dalla pratica...

... in questo caso, legale...
MV

da la Nazione del 29/04/09
In nome della legge Ecco Luna Chen, 29 anni: prima praticante avvocato

UNA FIGURA esile con lunghi capelli e occhi scuri. Luna Chen, 29 anni, da ieri mattina, è la prima cinese iscritta al registro dei praticanti degli avvocati di Prato.
Laureata in legge all’università di Firenze, Luna è nata a Shangai e da 20 anni abita con i suoi genitori, entrambi insegnati di lingue, nella zona di Borgonuovo.
«Ho scelto questa professione perchè mi è sempre piaciuto poter aiutare gli altri — dice timidamente — in particolare i cinesi che abitano qui a Prato e che a causa di oggettive difficoltà legate alla lingua e alla cultura, trovano molta difficoltà». Luna Chen i non sarà solo la prima praticante avvocato dagli occhi a mandorla, ma bensì un ’ponte’ fra le due culture italiana e cinese in grado di avvicinare almeno in parte le due comunità, come ha tenuto a precisare Caterina Elisabetta Sanesi, presidente della commissione pari opportunità dell’ordine. A sottolineare e ad esprimere grande soddisfazione per l’ingresso di Luna Chen, è Paolo Cappelli, presidente dell’ordine degli avvocati: «Luna è una ragazza molto sveglia e preparata e in lei si coglie una grande determinazione e maturità». Per il momento Luna è iscritta al registro dei praticanti: per esercitare la professione di avvocato in Italia però è necessario avere la cittadinanza, una cosa alla quale la giovane preferisce pensare successivamente: «Non voglio essere soltanto un punto di riferimento per la comunità cinese di Prato, ma per tutti» sottolinea sorridendo.
Silvia Bini

Prato. Urbanistica e precisazioni

Cosa apprendiamo di nuovo da Marini? Che la variazione di destinazione d'uso del fabbricato è stata accettata, e che quindi lo stabilimento del gruppo Marini in via Cipriani diventerà utilizzabile per la realizzazione di appartamenti. E l'attività produttiva? verrà trasferita "in altra sede"...
Beh... staremo a vedere dove... e come...
MV

da il Tirreno del 29/04/09
IL PRESIDENTE MARINI

«E’ mia intenzione trasferire l’attività ma non dismetterla»

Il presidente dell’Unione industriale Riccardo Marini ha inviato questa precisazione in merito all’articolo pubblicato ieri relativo alle osservazioni alla variante della Declassata.
L’intenzione mia e di mio fratello è semplicemente quella di trasferire in altra sede l’attività ora svolta in via Cipriani, area che il piano strutturale indirizza verso usi diversi dal produttivo.
E’ vero quindi che mio fratello ed io abbiamo presentato un’osservazione alla variante al piano strutturale per massimizzare la possibilità di realizzare civili abitazioni in via Cipriani, dove ora si trova lo stabilimento del Gruppo Marini Industrie; è vero anche che l’ipotesi di ampliamento non è stata ritenuta tecnicamente pertinente alle finalità del piano strutturale e pertanto al momento accantonata. Va precisato però che è stata accolta la richiesta di cambio di destinazione d’uso, coerentemente con le disposizioni dello stesso piano strutturale.
L’area di via Cipriani viene infatti destinata dal piano strutturale ad usi diversi da quello produttivo, nel quadro della riqualificazione complessiva dell’asse della declassata e delle adiacenze. Quindi trasferire altrove le attività industriali non è solo legittimo ma anzi reso opportuno dalla pianificazione urbanistica cittadina. Dico “trasferire” perché, lo ribadisco, l’intento è proprio quello di riconvertire al meglio - anche dal punto di vista del rendimento economico, il che mi pare normale - l’immobile di via Cipriani per collocare l’attività produttiva in altra sede. Il tutto naturalmente seguendo le regolari procedure previste in questi casi.
Riccardo Marini

Animali. Gatti e cani ciccioni.

ANIMALI: ALLARME OBESITA' PER 33% GATTI E 28% CANI
(ANSA) - BOLOGNA, 28 APR - Dopo gli Stati Uniti, arriva anche in Italia l'allarme obesita' per gli animali domestici. A dirlo e' un'indagine nazionale condotta nel 2008 per conto della Pet obesity task force (gruppo di lavoro che comprende i Medici veterinari italiani a sostegno della task force istituita a livello internazionale) su 3.868 cani e 1.540 gatti e coinvolgendo 200 fra ambulatori e cliniche. Rispetto al totale degli animali presi in considerazione, la ricerca rileva che il 33% dei gatti e il 28% dei cani sono in sovrappeso. Un problema spesso legato a un'alimentazione sbagliata, e non all'uso di cibi industriali, oltre allo scarso movimento. Non a caso, i cani obesi che abitano in appartamento sono l'8% (contro il 16% dei gatti) e quelli con un giardino a disposizione il 6% (stessa percentuale dei gatti). Dell'argomento si occupera' anche Zoomark, il salone internazionale dei prodotti per l'alimentazione e la cura degli animali, in programma in Fiera a Bologna dal 7 al 10 maggio.
28/04/2009 15:05

martedì 28 aprile 2009

Firenze. Abuso Prosperius.

Abuso edilizio e danni ambientali: indagato il dirigente dell’urbanistica comunale
Si allarga l’inchiesta che ha preso il via dal vasto sbancamento della collina di San Domenico per la costruzione del nuovo Prosperius. L’indagine della Forestale, coordinata dal pm Giulio Monferini, ipotizza i reati di abuso edilizio e deturpamento di beni ambientali soggetti a vincolo paesaggistico. Ci sono altre due persone indagate. La procura della Repubblica ha infatti iscritto nel registro degli indagati il dirigente del settore urbanistica del Comune di Firenze, Maurizio Talocchini, assistito dall’avvocato Nino D’Avirro, e un tecnico istruttore del medesimo settore, il geometra Bruno Ciolli, già indagato per corruzione nella vicenda del complesso Dalmazia, finito nei guai anche per il complesso di viale Corsica.
Nei confronti di entrambi l’accusa ipotizza il concorso in abuso edilizio e danni ambientali con Mario Bigazzi, presidente del Gruppo Prosperius, che gestisce i centri di riabilitazione e analisi e la casa di cura Villa Cherubini, assistito dai legali Alessandro Traversi e Sara Gennai, il progettista e direttore dei lavori e i titolari dell’impresa che esegue l’opera, Alessandro Piccioli, difeso dai legali Valerio Valignani, Benuccio Benucci e Duccio Traina, e di quella che ha realizzato gli sbancamenti.


Le società finite al centro dell’inchiesta, e a suo tempo perquisite, sono la «Fontenuova srl», che è proprietaria dei terreni e committente dei lavori, la «Piccioli Costruzioni srl» che esegue le opere e la «Vangi Faliero spa». Dopo il consistente sbancamento per la costruzione del nuovo Prosperius, è stata messa in dubbio la stabilità della collina di San Domenico, alle pendici di Fiesole. Sono stati infatti rilevati episodi di erosione superficiale. Un’interrogazione del consigliere di An-Pdl Giovanni Donzelli sul grande cantiere in cui il Gruppo Prosperius è intenzionato a concentrare attività di diagnosi, riabilitative e chirurgiche, ha spinto la direzione urbanistica del Comune di Firenze a fornire alcune spiegazioni sulle proprie scelte.


Dopo il sequestro dell’area, in parte dissequestrata, e l’inchiesta penale, il Prosperius aveva chiesto una sanatoria per lo sbancamento e una variante per trasformare in centro sanitario la casa di riposo autorizzata dal Comune. Il nulla osta è arrivato da commissione edilizia, per il paesaggio e soprintendenza, mentre la direzione ambiente dopo gli episodi di erosione e smottamento ha chiesto verifiche sulla stabilità del terreno, la regimazione delle acque e il monitoraggio dei tubi inclinometrici.


Al momento quindi è bloccata sia la sanatoria che la variante. L’iscrizione sul registro degli indagati di Talocchini e Ciolli ha fatto seguito ai dubbi avanzati a suo tempo dal consulente del pm Giulio Monferini (assolutamente contrario al dissequestro) circa la legittimità delle procedure di autorizzazione eseguite dal comune, in particolare in relazione al secondo permesso, che risale al 2007, che sarebbe privo di nulla osta paesaggistico. Proprio questo passaggio fece presumere, già nel 2008 che l’inchiesta della procura avrebbe potuto ulteriormente allargarsi.
Il Giornale della Toscana 27.04.'09

Firenze. La sinistra del XXI secolo.

SPINI, INTENDO RAPPRESENTARE TUTTA LA SINISTRA, ANCHE QUELLA CHE C’E’ NEL PD
FURIO COLOMBO: “LA CANDIDATURA DI SPINI RESTITUISCE SENSO POLITICO A QUESTE ELEZIONI”

Firenze 27 aprile 2009 – “Mi presento come candidato di una coalizione di sette tra partiti e gruppi di sinistra, di centrosinistra e civici. E questo è già un bel risultato. Ma la mia candidatura si propone un obiettivo più largo. Ed è quello di rappresentare, come candidatura a Sindaco, tutta la sinistra, anche quella presente nel partito democratico. Una sinistra del XXI secolo, una sinistra moderna, non certo la nostalgia del novecento o dell’ottocento”. Così il candidato sindaco Valdo Spini ha aperto l’incontro con la stampa, che si è tenuto oggi pomeriggio allo Spazio Incontri, insieme a Furio Colombo.
Colombo, giornalista e scrittore, deputato in carica del Pd e già direttore dell’Unità, ha detto: “Sono venuto a Firenze per confermare il mio sostegno per Valdo Spini perché mi interessano candidati con un vero passato e un vero curriculum, che hanno fatto cose importanti per ragioni importanti in cui continuare a credere”.
“A me importa molto, in una città come Firenze, che è costantemente sotto lo scrutinio internazionale, che queste elezioni non appaiano povere e disadorne – penso a Parigi, penso a New York – come sarebbero state senza la candidatura di Spini. Il punto quindi è la testimonianza. Vita vera, vero passato, e non una competizione anagrafica che conta solo per le mamme degli interessati e che per il resto è del tutto priva di senso politico.
La candidatura di Spini – ha continuato Colombo - restituisce senso politico a queste elezioni: un fatto che, a parte la speranza (che è legittimo continuare ad avere), è comunque un contributo importante a una città importante come Firenze”. Vuol dire che la vita continua, da un lato contro una destra prepotente e di plastica, e dall’altro per riportare tutto ciò che è sinistra democratica ad essere di nuovo la voce mancante di tanti cittadini che credono nella Costituzione. Tutto ciò prenderà il posto di definizioni vaporose e incomprensibili come l’elogio del moderatismo.
Il confronto non è fra persone moderate e persone facinorose, il confronto è fra persone che hanno passato e idee, e dunque cariche di futuro, e persone che, più o meno a destra o a sinistra, non ne hanno”. Valdo Spini nel suo intervento si è riferito a un articolo di un giornale cittadino di ieri in cui “il candidato Pd Matteo Renzi rivolge un appello agli elettori moderati.
A parte il fatto che nelle concrete condizioni della vita quotidiana fiorentina ritengo giusto rivolgere un appello agli elettori arrabbiati, – ha detto Spini - (anche di quelli del centro-destra), dal punto di vista politico la Firenze che voglio rappresentare è quella dei La Pira, dei Calamandrei, dei Fabiani, non quella di un moderatismo che insegue il centro-destra. Ecco perché ho invitato qui Furio Colombo, un democratico che incarna quei valori che mi propongo di rappresentare”.
“Non mi presento contro qualcuno – ha concluso Spini - ma per la città innanzitutto, e per rappresentarne in positivo l’anima di un riformismo e di un solidarismo laico, attento ai valori spirituali e religiosi. E’ un’alternativa al duello Renzi-Galli che interessa tutta la sinistra”.

Prato verso le amministrative. PD, si parla di nomi

Un po' di "gossip" preelettorale... E se le indiscrezioni venissero confermate, nelle liste del PD ci sono più di paio di validissimi motivi per non votarle. Un esempio per tutti? L'assessore Giardi...
MV

da il Tirreno del 28/04/09
Nella lista Pd anche Renato Cecchi

Quasi pronto l’elenco dei “quaranta” del Comune, tanti i giovani

Tante donne: in lista anche l’ostetrica Tatiana Bettarini e Ilaria Santi. Mannocci, oggi presidente, si presenta per il consiglio

PRATO. Mega riunione ieri sera del Pd per “limare”, aggiustare, trovare l’accordo sui quaranta nomi che andranno a comporre il listone del Comune. Manca davvero poco alla conclusione del lavoro di “taglia cuci” fatto in queste settimane dalla segreteria e dall’organismo dei “Quaranta”.
Con ogni probabilità la lista sarà pronta prima della fine di aprile e la riunione dell’assemblea provinciale che dovrà ratificarla potrebbe essere convocata tra mercoledì e giovedì. Resta da capire chi farà la testa di lista, ovvero se la scelta cadrà sul nome di un imprenditore, espressione della società civile, o se la bandiera verrà retta da un politico di rango.
Ma vediamo l’elenco dei nomi - certo ancora non definitivo e passibile di modifiche - con tante “new” entry, soprattutto tra i giovani.
I “battitori liberi”. Ovvero quel nucleo di nominativi espressione delle anime produttive, imprenditoriali o delle organizzazioni di categoria della città. In lista per il Comune - ma con il sì definitivo ancora da dare - l’imprenditore Renato Cecchi, patron della Santo Stefano, la maggiore tra le rifinizioni pratesi. Assieme all’imprenditore uomo, il Pd vorrebbe Roberta Betti, presidente del Politeama, che però difficilmente accetterà. Con loro, anche se è un assessore uscente, Giuseppe Gregori ex segretario provinciale Cgil, fortemente sostenuto dal sindacato. Tra i battitori liberi anche Luca Vannucci, dipendente Cap, e una new entry, quella di Simone Tripodi, un giovane, attuale consigliere della circoscrizione Est.
Espressione dei territori. E’ certamente il nucleo più consistente di nominativi (anche in questo caso alcuni all’ultimo momento possono cambiare) e composto anche dai consiglieri comunali uscenti che, se al primo mandato, hanno per diritto, in base alle regole dello statuto, la possibilità di ricandidarsi.
Dalla Est. La circoscrizione ha presentato una rosa di quattro nominativi - possono aumentare - con alcune novità: è stata candidata Tatiana Bettarini, ostetrica in ospedale, una lunga militanza politica ma nessun ruolo istituzionale almeno fino a ora. Assieme a lei i consiglieri uscenti Roberto Mennini e Massimo Bartoloni. Dalla Pietà arrivata l’indicazione di candidare l’avvocato Simone Mangani.
Dalla nord. Il primo nome è quella dell’assessore uscente Maria Luigia Stancari, assieme a lei i consiglieri comunali uscenti Linda Pieragnoli, Sandro Lascialfari, Mario Bensi e Matteo Biffoni.
Dalla Centro. Il gruppo è nutrito: sul podio anche qui un assessore uscente Enrico Giardi accompagnato però da molti nomi nuovi e di giovani: Domenico Peris fratello della presidente Luisa, Aglaia Cipriani, l’insegnante Ilaria Santi e Nicoletta Ulivi.
Dalla Ovest. I nomi certi sono tre: a guidare il gruppo Daniele Mannocci attuale presidente del consiglio comunale, con Mannocci uno dei componenti della segreteria Pd: Alessio Beltrame e l’ex margheritino Nicola Oliva e Scilla Scatizzi. In un primo momento, ma pare che l’ipotesi sia tramontata, era “girato” il nome di Marco Nieri, ex comandante della polizia municipale. Al vaglio anche il nome del segretario del circolo di Sant’Ippolito Angelo Ragunì.
Dalla Sud. E’ la circoscrizione alla quale mancano ancora alcuni punti fermi. Certamente come espressione di questa parte della città verrà messa in lista la consigliere comunale uscente Maria Grazia Ciambellotti che avrà come suo corrispettivo maschile Massimo Pagnini. Più in là non si va se non con le ipotesi che riguardano i nomi di Renzo Ponzecchi e Massimo Calissi.
Cri. Or.

ULTIMI giorni per la composizione delle liste e quelle del Pd sono ormai in via di definizione. La scadenza fissata per legge sono le 12 dell’8 maggio, data entro la quale è necessario raccogliere un numero di firme a sostegno dei candidati compreso fra 350 e 600 (per la macchina elettorale dei Democratici è cosa semplice). Le riunioni, anche a livello circoscrizionale, non sono finite, ma un quadro approssimativo degli aspiranti consiglieri comunali e già possibile farlo: saranno venti uomini e venti donne, con assoluta parità di genere.

COME annunciato nei giorni scorsi, in lista ci saranno tre assessori uscenti della giunta Romagnoli, cioé Enrico Giardi (traffico e opere pubbliche), Giuseppe Gregori (istruzione) e Luisa Stancari (servizi sociali) e ci sarà lo stesso presidente uscente del consiglio comunale, Daniele Mannocci. E’ possibile che in lista ci sia l’imprenditore Renato Cecchi e ci sarà un gruppo di donne al debutto come candidate in Comune, fra queste Tatiana Bettarini e Tatiana Mancuso per il quartiere Est, Ilaria Santi, Nicoletta Ulivi e Aglaia Cipriani per la circoscrizione Centro, Scilla Scatizzi e probabilmente Monia Faltoni per il quartiere Ovest. C’è chi aveva pensato di schierare anche Roberta Betti, ma la presidente del Politeama non sarebbe intenzionata ad accettare, visti i suoi molti impegni. In lista ci dovrebbe essere anche il componente della segreteria provinciale Alessio Beltrame ed è ormai certa la candidatura di altri quattro esordienti, cioé Simone Mangani (circoscrizione Est), Maurizio Calussi (quartiere Sud) e Domenico Peris (circoscrizione Centro). Ci saranno poi tre debuttanti nelle liste comunali di area ex Margherita, cioé Simone Tripodi, Nicola Oliva e Luca Vannucci.

COMPLETANO la lista dei candidati alcuni consiglieri comunali uscenti al primo mandato. Torneranno in lista Matteo Biffoni, Linda Pieragnoli, Matteo Colzi, Massimo Bartoloni, Sandro Lascialfari, Mario Bensi, Maria Grazia Ciambellotti e Roberto Mennini. Quanto ai candidati presidenti di circoscrizione, con buona probabilità saranno confermati i cinque uscenti, cioé Rosita Mattei per il quartiere Centro, Giovanni Mosca per l’Ovest, Anna Berti per l’Est, Alberto Manzan per il Nord e Luisa Peris per il Sud.

INFINE, a proposito di Comune, è a quota nove il numero degli aspiranti candidati sindaci: Massimo Carlesi (Pd, Idv, Sinistra e libertà, Partito socialista); Roberto Cenni (Pdl, Udc, Lega, Destra, Giovani Pratesi, Lista Taiti, Socialisti riformisti, Prato civica); Aldo Milone (Prato libera&sicura); Paolo Paoletti (Rifondazione e Associazione per la sinistra); Maila Ermini (Per il bene comune); Fausto Barosco (Prato 5 stelle Beppegrillo.it), Renzo Bellandi (Sinistra Rossoverde), Alessandro Rubino (Libertà, legalità e novità), Claudio Cardillo (Forza Nuova). Ora si tratta di vedere se tutti riusciranno a raccogliere le firme. Ancora undici giorni e si saprà.
Anna Beltrame