TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

lunedì 28 aprile 2008

Mare. Greenpeace nel Mediterraneo

Parte la campagna di Greenpeace nel Mediterraneo.

La Arctic Sunrise, la storica nave rompighiaccio di Greenpeace comincera'
dalla Sicilia la sua spedizione a difesa del Mediterraneo, uno dei mari piu' ricchi di biodiversita' ma anche tra i piu' sfruttati e inquinati.
Rappresenta meno dell'1 per cento dei mari del pianeta, ma ospita quasi il 10 per cento delle specie marine note, tra animali e vegetali. Gli Stati costieri, pero', secondo l'associazione ambientalista "non stanno facendo molto per la sua tutela" e in particolare "l'Italia e altri Stati mediterranei dell'Ue stanno ostacolando la proposta della Commissione Europea per combattere la pesca illegale, come l'utilizzo delle spadare o le catture oltre le quote raccomandate".
L'obiettivo della campagna Mediterraneo di Greenpeace e' la creazione di una rete di riserve marine, sia in alto mare sia costiere. "Arctic Sunrise" sara' ormeggiata nel porto di Palermo fino ad oggi e sara' aperta al pubblico per visite guidate dalle 10 alle 12, dalle 14 alle 18 e dalle 20 alle 22.
(Notizia Agi)

I Verdi per i referendum sull'informazione

V day su liberta' di informazione: sostegno dei Verdi.

Il consigliere provinciale Luca Ragazzo ha autenticato le firme questo fine settimana a sostegno del v day sulla libera informazione promosso dai meet up di Beppe Grillo'' annunciano il portavoce regionale dei Verdi Mauro Romanelli, il Consigliere Provinciale Luca Ragazzo (che autentichera' le firme), i portavoce provinciali del partito Tommaso Grassi e Annalisa Pratesi.
''Condividiamo nel merito le tre proposte di Legge'' continuano i quattro esponenti del Sole che Ride ''sull'abolizione dei finanziamenti pubblici ai giornali, sull'abolizione dell'ordine dei giornalisti, sull'abolizione della Legge Gasparri: sono tre proposte sacrosante, che se venissero approvate modernizzerebbero l'Italia e la equiparerebbero ai Paesi Occidentali a democrazia avanzata''
''Anche rispetto ai finanziamenti pubblici ai giornali di partito le cose cosi' come stanno ora non vanno bene: si devono certamente sostenere le attivita' di informazione da parte dei partiti politici, altrimenti la politica diverrebbe appannaggio solo di chi e' ricco, ma il finanziamento praticamente senza controlli com'e' adesso favorisce solo l'arricchimento delle burocrazie romane dei partiti, e non la circolazione dell'informazione politica''
''I Verdi avevano sostenuto anche le proposte di Legge del precedente v day di Beppe Grillo, sul ritorno alle preferenze, il limite dei due mandati per l'elezione in parlamento, e la non eleggibilita' dei condannati (anche in questo caso l'autenticatore sulla Piazza di Firenze era stato il consigliere Luca Ragazzo)''
''Purtroppo le firme di quelle tre proposte sono decadute in quanto sono state sciolte le Camere parlamentari: come Verdi ci eravamo impegnati a riproporre quelle Leggi nel nuovo Parlamento'' concludono gli esponenti del Sole che Ride ''adesso crediamo che sia comunque necessario riprendere l'iniziativa anche su quelle proposte, che non vanno fatte cadere nel dimenticatoio''
Mauro Romanelli – Portavoce Regionale
Luca Ragazzo – Consigliere Provinciale
Annalisa Pratesi e Tommaso Grassi – Portavoce Provinciali

VERDI. Mattioli, Bonelli e i pontieri.

Alcuni interventi precongressuali di cacicchi romani al lavoro, li dobbiamo pubblicare per forza.
Il commento è in fondo. MV

Da Eco-news, Gianni Mattioli 28.04.08

Un movimento che faccia da pontiere tra le diverse anime ecologiste del centrosinistra. A questa prospettiva Gianni Mattioli lega il rilancio della questione ambientale in Italia dopo l'azzeramento della rappresentanza parlamentare dei Verdi. "Allo stato siamo di fronte a due situazioni molto critiche: da un lato la componente ecologista del Pd appare profondamente umiliata soprattutto perche' Veltroni ha voluto molto insistere in campagna elettorale sul tema della crescita a discapito del cambiamento climatico e dei problemi legati all'energia", dice al Velino Mattioli che aggiunge: "Se dunque da un lato gli ecologisti di questa parte non godono di buona salute, dall'altra mi pare si possa dire che i Verdi hanno raccolto quanto hanno seminato: le carnevalate continue hanno sostituito quello che dovrebbe essere uno sforzo di metodo per cercare punti di compromesso possibili in tema ambientale. Con l'aggravante di un'assoluta inconsapevolezza delle proprie responsabilita'". La prospettiva dunque e' difficile. E le ragioni di una chiusura di un ciclo storico dell'ambientalismo italiano appaiono profonde. "Né la componente ecologista del Pd né quel che resta dei Verdi sono la sede privilegiata del movimento per l'ambiente che dovrà nascere. L'ecologismo italiano che mira alla trasformazione della societa' dovra' essere impegnato a ritessere le fila di un discorso interrotto che parta dai contenuti ma anche dal metodo. Non credo dunque che queste istanze debbano confluire a orecchie basse nel Pd - spiega ancora Mattioli - ne' ritengo che sia opportuno partire subito con un partito della sinistra ecologista. Sono invece convinto che si debba cominciare da un movimento che sia capace a partire dalle questioni che sono ritenute prioritarie, di farsi da pontiere tra le diverse anime nei Verdi, ma anche in Rifondazione e tra i delusi del Pd".




Da Eco-news, Angelo Bonelli 28.04.08

Cosa c'e' nel futuro dei Verdi? Se lo chiede - e risponde - "Liberal". Con un articolo, tutto dedicato al cambio di rotta del Sole che ride. Nella confusione, finora, una chiara proposta di rilancio politico-culturale e' arrivata dall'ex capogruppo alla Camera Angelo Bonelli: "passare dall'ideologia del problema alla pratica delle soluzioni attraverso una contaminazione col mondo tecnico-scientifico. 'Nuovi verdi', li chiama lui, da lanciare magari con un ritocco del simbolo e attraverso un dialogo non subalterno col Pd". A 'Liberal', l'ex capogruppo anticipa i contenuti di un intervento che sottoporra' a giorni a tutto il partito: "Penso sia necessaria una rigenerazione culturale dei Verdi - spiega - Dobbiamo passare dall'ideologismo della critica del modello produttivo alla politica delle soluzioni. Intendo dire che, se parliamo di inquinamento, dobbiamo indicare poi soluzioni praticabili che migliorino la qualita' della vita dei cittadini. Per farlo occorre che il nostro ambiente si faccia contaminare sempre piu' dall'approccio tecnico-scientifico alla soluzione delle questioni". E’ questo "cambio di rotta", ci dice Bonelli, che dovra' contraddistinguere quelli che lui chiama "i nuovi verdi" e che potrebbe essere reso ancor piu' evidente "anche con una piccola modifica del simbolo". In questo momento, insiste Bonelli a 'Liberal', "si avverte, forte, la necessita' di costruire una nuova proposta che abbia, e' evidente, una classe dirigente adeguata". Un cambiamento di persone che sara', nelle intenzioni dell'ex capogruppo, anche un cambiamento delle forme di vita del partito: "Insisto, serve una rielaborazione culturale tutta centrata sulle pratiche. Per questo obiettivo sto mettendo in piedi una 'Rete nazionale del sapere ecologista'. Per fare nuove politiche non si puo' prescindere dagli uomini e io sto coinvolgendo tutta una serie di personalita' che fino a ieri avevano un po' abbandonato i Verdi. Penso, per fare un esempio, a Gianni Mattioli, ma anche a esponenti dell'associazionismo o a bravi ricercatori universitari: una rete di intelligenze utili al Paese". In questo senso, dice ancora Bonelli a 'Liberal', "faccio autocritica, c'e' stata inadeguatezza nella gestione del partito". Bonelli non si sottrae neanche sulle questioni tattiche: "E’ chiaro che bisogna pensare alle alleanze perche', qualunque sia la legge elettorale, non siamo autosufficienti. Io penso che serva un rapporto dialettico, non di scontro, col Pd. Poi al momento delle elezioni vedremo come procedere, se attraverso patti federativi o altre strade". In ogni caso, "non penso che la Sinistra arcobaleno sia la prospettiva giusta. Dovremmo chiederci, anzi, cos'e' la sinistra nel terzo millennio: siamo sicuri che basti scrivere sinistra sul simbolo per esserlo davvero?". A decidere, in ogni caso, sara' il Congresso, conclude Bonelli, dove "bisognera' rompere col vecchio meccanismo delle tessere e dei blocchi di potere, trovando il modo di liberare l'energia delle giovani intelligenze dei Verdi".



Da e per Municipio Verde 28.04.08

Pontieri a parte ci sembra un po' goffo questo passo in avanti di Bonelli, che per sostenersi rispolvera il più famoso papillon dei Verdi, il vecchio professor Mattioli, uno dei più importanti tecnici dell’ambientalismo di vent’anni fa, portavoce dei Verdi, per un po’ DS, poi PD ora di nuovo Verde.
Le motivazioni personali che spingono Mattioli a rimettersi in verde proprio adesso non le conosciamo, ma somigliano quelle di vecchi parenti che ricompaiono dopo molto tempo in occasione del funerale, per dividersi le proprietà del defunto.
Quelle di Bonelli invece sono più chiare:
“Abbiamo fatto una scemenza a metterci nell’arcobaleno ed è tutta colpa del gruppo dirigente, eccetto me.
Ho intenzione di rimettere in piedi un partito con il simbolo modificato (sole che ride con occhiali di Veltroni e occhio bovino).
Niente tessere perché basterà fotocopiare quelle del PD con qualche modifica.
Comunque a noi le tessere non servono perché saremo scientifici e tecnici e proporremo le soluzioni, quindi gli altri, cioè il PD, ci ascolteranno e diranno bravi.
Perché mettere in discussione il modello economico e sociale vigente?
Noi ci avvarremo di intelligenze giovani e liberate che non hanno bisogno di ideologie (come Mattioli).
Comunque deciderà tutto il Congresso, ovviamente dopo che ci saremo preparati la strada, oliando e manovrando senza posa.”

Col cavolo!
MV

Venti di Terra. Atelier di Primavera, Vegan e non violenza

L'Associazione Venti di Terra onlus

organizza per il
4 Maggio 2008
presso il Podere il Poggio - Gricigliana - Cantagallo (PO)


La cucina Vegan
Seitan e Tofu, fonti preziose di proteine vegetaliUna giornata condotta da Patrizia Gozzini, cuoca vegetariana, per imparare semplici ricette a base di Seitan e Tofu, fonti preziose di proteine vegetali.La cucina Vegan
Seitan e Tofu, fonti preziose di proteine vegetaliUna giornata condotta da Patrizia Gozzini, cuoca vegetariana, per imparare semplici ricette a base di Seitan e Tofu, fonti preziose di proteine vegetali.

Dalle 10.00 alle 17.00

Contributo 15 euro comprensivo del pranzo, i bambini sotto i 15 anni non pagano.

Per informazioni: Giovanni Lenzi 328 8755708 - 0574982681 (sera)

Per una vita Migliore

Atelier di Primavera

Programma 2008

Una giornata a contatto con la Natura nella splendida cornice del Podere il Poggio di Gricigliana



Bioedilizia

Costruire secondo natura con il legno, la paglia e l'argilla: laboratori pratici alla costruzione di una casa abitabile fatta completamente con materiali biodegradabili. Una tecnica semplice, ecologica ed economica alla portata di tutti.

8/9 marzo26/27 aprile1/2 giugno



Agricoltura Naturale

L'arte di coltivare lasciando fare alla Terra

La tecnica sperimentata dal microbiologo giapponese Masanobu Fukuoka per combattere la desertificazione e aumentare la biodiversita' applicata ad un orto-frutteto.

Giornate teorico-pratiche.

16 marzo e 12 aprile



Alimentazione Naturale

Sei quello che mangi ! Il nostro modo di mangiare e' alla base della salute nostra e dell'ambiente che ci circonda. Giornate per conoscere altri modi di cucinare salvaguardando sapori e salute.30 marzo Le erbe spontanee: la conoscenza delle erbe spontanee e le ricette per un pranzo pieno delle energie della primavera.

4 maggio

La cucina Vegan: Seitan e Tofu, fonti preziose di proteine vegetali.

8 giugno

La cucina Vegan II: le spezie, energia e sapore.



Gestione nonviolenta dei conflitti

18 maggio Imparare a Litigare senza farsi male

Esiste un modo diverso per affrontare i conflitti quotidiani in cui inevitabilmente ci imbattiamo? Il training, attraverso il gioco ci aiuta a conoscere le nostre emozioni e la via per trasformarle in energia positiva di cambiamento.



Acquerello

20 aprile

Una tecnica semplice, alla portata di tutti per coltivare la nostra spontanea disposizione all'espressione del bello che trae dal contatto con la Natura la sua piu' genuina fonte ispiratrice.

Le giornate sono aperte a tutti, grandi e piccini. L'associazione richiede un contributo di 15 € comprensivo del pranzo. I bambini sotto i 15 anni non pagano. La quota di partecipazione non deve essere per nessuno, motivo di esclusione.

Per informazioni e prenotazioni: Giovanni Lenzi 3288755708 - 0574982681 (ore serali) - e-mail giovanni@ilterapista.ithttp://www.associazioni.prato.it/ventiditerra

Biodiversità. WWF e Regione stipulano una convenzione.

Lunedì 5 maggio ore 9:00, a Palazzo Bastogi, in via Cavour 18 a Firenze, durante una tavola rotonda, Regione Toscana e WWF Italia presenteranno e sottoscriveranno la convenzione ed il protocollo d’intesa che lì vedrà collaborare per i prossimi tre anni per la definizione di un Piano d’Azione regionale per la biodiversità.

A seguire, alle 12:00 Regione Toscana e WWF Italia incontreranno gli organi di informazione per illustrare ai signori giornalisti il protocollo d’intesa.

Programma tavola rotonda e conferenza stampa
Lunedì 5 maggio ore 9:30, AUDITORIUM del Consiglio Regionale Via Cavour n° 4 a Firenze
Presentazione del progetto di Conservazione Ecoregionale in Toscana “Verso un Piano regionale per la biodiversità in Toscana”

Introduce e modera
Guido Scoccianti - Presidente Sezione Regionale WWF Toscana

Interventi
-La Conservazione ecoregionale nel Mediterraneo centrale. (Franco Ferroni - WWF Italia)
-Aree protette per la biodiversità in Toscana. (Gianpiero Sammuri - Presidente Federparchi Toscana e Responsabile nazionale biodiversità Federparchi)
- Il ruolo delle Province nella conservazione: l'esperienza di Arezzo (E. Gusmeroli – U.O. reti ecologiche Provincia di Arezzo)
-La Regione Toscana per la biodiversità. (Edoardo Fornaciari - Regione Toscana)
-Un Piano regionale per la biodiversità in Toscana. (Leonardo Lombardi – NEMO)

Conclusioni
Enzo Venini - Presidente nazionale WWF Italia
Marco Betti-Assessore aree protette Regione Toscana

Firma di convenzione protocollo convenzione Regione Toscana - WWF Italia

Conferenza stampa – Sala stampa del Consiglio regionale
Ore 12,00

V-Day 2. La democrazia non ha colore

Dal sito dei Cittadini Uniti Montemurlesi, riportiamo le riflessioni di Enrico Mungai sull'esperienza del V-Day a Montemurlo.
MV

Ore 6.59: tre visi parecchio assonati si ritrovano in piazza Don Milani, il sole sta iniziando a scaldare la pungente aria mattutina.
Non finisco di chiedere chi potesse mai venire a firmare alle 7.00 di mattina di un giorno festivo che il primo "autografo" è già sul foglio per la richiesta del referendum per l'abolizione dei finanziamenti pubblici all'editoria... che inizio!!

Circa venti minuti dopo il nostro banchino è allestito, lo devo ammettere avevamo davvero un bel gazebino: manifesti che spiegavano le motivazioni per i tre referendum, opuscoli sui buoni locali, magliette del V-Day2, informative sull'inceneritore, qualche notizia sul nostro operato, i "fogli della piana"... insomma tanto materiale da consegnare a chiunque fosse interessato, ho pensato fosse pure troppo, ma poco dopo, con nostra grande gioia, sono stato smentito per la seconda volta: siamo tornati a casa senza volantini!

E' stata una mattinata davvero rincuorante, iniziative del genere ti danno la carica per continuare le proprie battaglie ed avere la conferma che non si sta facendo tanto duro lavoro per niente.
Ben 148 persone stamani si sono scomodate per venire a firmare: considerando che molti montemurlesi approfittando del ponte e della buona stagione sono partiti per altri lidi è davvero un risultato eccezionale, che va al di là delle nostre previsioni.

Il fatto che sicuramente fa più riflettere è che ha firmato un ventaglio di persone nate nel 1925 fino a ragazzi del 1990, persone arrivate in lussuose macchine ed altre in bicicletta... certe questioni non hanno colore politico!
Molti di coloro che hanno firmato erano ben informati e ci hanno ricoperto di complimenti per l'impegno, ad altri abbiamo invece spiegato il perché di quest'iniziativa promossa da Beppe Grillo, alcuni hanno firmato per tutti e tre i referendum, chi per due e chi per uno solo... è stato davvero piacevole poter dialogare e capire le motivazioni che hanno spinto le persone a compiere quest'azione di democrazia. Personalmente mi è piaciuto molto parlare con chi la pensava in maniera totalmente opposta a noi, il confronto tra parti "antagoniste" è davvero costruttivo, sempre se le parti non sono ottuse nelle loro convinzioni, ovviamente.

Noi abbiamo voluto ribadire ai vari firmatari che i Cittadini Uniti sono interessati agli argomenti delle proposte e non alle bandiere collegate, tutti hanno la testa per pensare e che quindi non si può tollerare chi prende delle decisioni per partito preso. Un esempio: l'opposizione a Montemurlo ha votato sfavorevole all'abbassamento dell'ICI, a buon intenditor...

Oggi, 25 aprile 2008, abbiamo distribuito i primi SCEC a Montemurlo! Buoni Locali per il controvalore di 100 euro per chi si è iscritto gratuitamente all'associazione onlus Arcipelago Toscana e mazzette con 10 SCEC dal valore di 0,50 euro per chi ha manifestato curiosità per il progetto, che quanto pare è stato accolto in maniera molto positiva dai montemurlesi.

Alle ore 13 abbiamo iniziato a smontare, i permessi richiesti per l'occupazione del suolo pubblico terminavano a quell'ora altrimenti avremmo raccolto ancora ed ancora firme. Ringraziamo il consigliere comunale del gruppo misto Davide Delfine che ha vidimato e quindi convalidato tutte le più di 400 firme raccolte.


Enrico Mungai

V-Day . Come è andata a Prato

Riceviamo e pubblichiamo con piacere il comunicato stampa diffuso dal MeetUp di Prato sui risultati del V-Day nella nostra città.
MV


AMICI DI BEPPE GRILLO DI PRATO
COMUNICATO STAMPA V2-Day a PRATO
Il primo V-Day organizzato a Prato è stato un successo di proporzioni inaspettate. Solo in queste ore siamo riusciti a contare le firme raccolte nella sola giornata di venerdì 25 aprile nella postazione allestita nella Piazza del Mercato Nuovo e non possiamo utilizzare parole diverse per descriverlo, nonostante l'ironia al riguardo usata sabato mattina da La Nazione cronaca di Prato, la quale ha mantenuto sulla nostra iniziativa un silenzio assoluto nei giorni precedenti all'evento. E pensare che tutte le informazioni erano accessibili da mesi. Anche in Indonesia! E' così che una distinta signora si è presentata presto a firmare ai banchini raccontando come grazie al figlio che le aveva telefonato dall'estremo oriente avesse ricevuto l'informazione della nostra raccolta firme per il V2-day a Prato in piazza del Mercato.
I sottoscrittori dei tre referendum per una "Libera informazione in un Libero Stato" sono cominciati ad affluire dalle ore 9.00 del mattino, rallentando l'allestimento dello spazio di raccolta che aveva come orario di inizio operativo solo le ore 10.00 . Sono stati montati un Gazebo e predisposti numerosi banchini per la raccolte firme. Un impianto stereo ha diffuso le musiche del V-Day nella piazza, mentre nel pomeriggio, grazie ad internet, e ad una parabola satellitare abbiamo proiettato su un grande schermo l'intera manifestazione di Beppe Grillo in diretta da piazza San Carlo a Torino.
I cittadini sono accorsi spontanemanente per esercitare un proprio diritto costituzionale e per quello che molti hanno giustamente definito un epletamento di un loro dovere civico. Forse molti di loro non hanno neppure partecipato alle ultime elezioni politiche, preferendo l'astensione, ma hanno ritenuto importante utilizzare uno dei pochi istituti di democrazia diretta sanciti "ancora" dalla nostra costituzione.
Sono state infatti raccolte firme per la proposta di tre referendum abrogativi: l'abolizione dell'ordine dei giornalisti (istituto che esiste nel mondo solo in Italia); l'abolizione dei contributi pubblici alla stampa di partito e non; l'abolizione della legge Gasparri che sancisce il duopolio televisivo Rai/Mediaset.
Se qualche costituzionalista mette in dubbio, forse a ragione o forse no, la validità di queste firme raccolte per la tempistica legata alle recenti elezioni, possiamo ricordare che la Corte Costituzionale -organo sempre più politico che giurisdizionale, in una Italia che ha smarrito da tempo il significato della separazione dei poteri legislativo, ececutivo e giudiziario- ha sempre trovato cavilli per non ammettere i referendum scomodi alla politica-politicante in Italia a partire almeno dagli anni 90, neutralizzando i pochi istituti di democrazia diretta che abbiamo, e di fatto la sovranità popolare. Si conforntino le Sentenze nn. 2, 11, 12/1995 ; Sentenze nn. 26, 27, 28, 29, 30, 31, 34, 36, 37, 38, 39, 40, 42 del 1997; Sentenze nn. 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 45, 46, 49, 50, 51/2000 .
Alla fine della giornata sono state contate circa 1680 firme raccolte in Piazza del Mercato Nuovo a Prato per ciascun refrendum, ossia circa 5000 firme totali. Le firme sono state immediatamente autenticate dal Segretario Generale del Comune di Prato, dal consigliere comunale dei Verdi Tommaso Rindi, e dal consigliere comunale dell'Italia dei Valori Aurelio Donzella. Nessun esponente del Partito Democratico aveva dato la sua disponibilità. A questi numeri vanno aggiunte altre 135 firme per ciascun referendum, per un totale di circa 400 firme, raccolte venerdì mattina al mercato di Montemurlo da altri membri del Meetup di Prato.
Durante il V2-day sono state inoltre raccolte le adesioni al progetto SCEC dell'associazione www.arcipelagotoscana.org , il buono di solidarietà che cammina, e sono state distribuite distribuite alle famigle banconote SCEC da utilizzare negli esercizi convenzionati. Negli ultimi giorni il progetto è stato fatto proprio dal Consiglio Comunale di Trento ed ha trovato enfasi sul Corriere della Sera.
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito, anche economicamente, a rendere possibile il V2-day a Prato e a tutti i cittadini che hanno firmato per una "libera informazione in un libero Stato". La nostra non è stata una manifestazione contro i giornalisti, ma a favore del diritto all'informazione, la cui difesa dovrebbe accomunare cittadini e giornalisti, poichè anche i giornalisti sono dei cittadini.

Amici di Beppe Grillo di Prato

Capannori verso "Rifiuti Zero"

In occasione del Meeting Internazionale "Rifiuti Zero", tenutosi lo scorso fine settimana a Capannori, riportiamo l'introduzione al documento diffuso sulla mailing list della Rete No Inceneritori da Alessio Ciacci, assessore all'Ambiente, che illustra l'esperienza del comune lucchese nella riduzione dei rifiuti.
Un esempio, non ci stanchiamo mai di dirlo, di come la volontà politica possa far molto... quando c'è!
MV

“A più riprese gli scienziati ci hanno avvertito che è in gioco la sopravvivenza della specie umana”

Don Lorenzo Milani “L’obbedienza non è più una virtù”

Acqua, Rifiuti ed Energia rappresentano tre questioni fondamentali per il futuro del nostro pianeta. Emergenze ambientali ed emergenze sociali aumentano laddove le politiche di governo del territorio non sono indirizzate a costruire una vera sostenibilità ambientale ed una maggiore giustizia sociale. Senza una partecipazione vera ed un aumento della coscienza collettiva sul valore dei beni comuni rischiamo di perdere il controllo di fattori determinanti il nostro benessere.
Il Comune di Capannori (LU), nel piccolo di un’esperienza comunale, sta cercando di affrontare con determinazione e coraggio queste sfide costruendo alternative che affrontino la sostenibilità anche attraverso una vera partecipazione.

Capannori è il primo Comune in Italia ad aver aderito alla “Strategia rifiuti zero”. Attraverso la delibera di adesione alla strategia “Rifiuti Zero” ci siamo posti l’obiettivo “di intraprendere il percorso verso il traguardo dei “Rifiuti Zero” entro il 2020 stabilendo per il 2008 il raggiungimento del 60% di raccolta differenziata e per il 2011 il 75%” combinando questi obiettivi con un impegno costante mirato alla riduzione della produzione dei rifiuti.

Il nostro modello di sviluppo, improntato su uno spreco insostenibile di materie prime, di energia e sulla produzione di una quantità enorme di rifiuti, non può più essere definito “sostenibile”. Occorre ripensare in termini di “futuro possibile” il modo di vivere il rapporto uomo-ambiente vincolando le attività umane al massimo risparmio energetico e di materie prime.

La questione rifiuti ha dimostrato in questi anni la centralità del nostro stile di vita ed ha fatto emergere la problematica dello smaltimento di enormi montagne di scarti che la nostra società produce. Negli ultimi 15 anni la produzione di rifiuti in Toscana è aumentata ad un ritmo annuo di circa 100 mila tonnellate, ogni anno più di 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono in discariche o inceneritori.

In questi anni il Comune di Capannori ha dimostrato che l’aumento dei rifiuti non è più un dato immodificabile, ma solo un fattore che può essere governato con il coraggio di una politica che guarda alla sostenibilità e alla necessità di scelte coraggiose e concrete per un comune futuro possibile.

A Capannori abbiamo dunque voluto costruire una politica ambientale i cui punti fondamentali fossero essenzialmente due: SOSTENIBILITA’ e PARTECIPAZIONE.

Il primo elemento cardine su cui siamo intervenuti sul settore rifiuti è il sistema della raccolta. E’ ampliamente dimostrato che il sistema industriale e meccanizzato dei grandi mezzi e grandi cassonetti aumenta costantemente la produzione dei rifiuti e la raccolta differenziata rimane a livelli troppo bassi che non riescono a superare, se non in casi eccezionali, il 35% di differenziazione.

Il Comune di Capannori ed ASCIT hanno dunque avviato una completa riorganizzazione del servizio andando ad eliminare dal territorio tutti i cassonetti ed attivando la raccolta domiciliare “Porta a porta”, con la consegna a tutte le famiglie degli strumenti per la raccolta differenziata.

Questa scelta non ha rappresentato per noi solo una scelta tecnica di diversa gestione della raccolta dei rifiuti, ma è stata una scelta politica coraggiosa, una rivoluzione sia per l’azienda ASCIT che per tutte le famiglie a cui si è chiesto, con fiducia, un piccolo sforzo per contribuire a far sì che gli scarti non siano più un problema per l’ambiente, ma una risorsa che possa essere riutilizzata e riciclata.

Abbiamo investito in questa scelta come in una scelta per il FUTURO, l’unica possibile per raggiungere elevate percentuali di raccolta differenziata e per dimostrare che i benefici sono per tutti: per i cittadini, per l’ambiente, per i lavoratori, ed il decoro urbano.

Siamo stati dunque il primo Comune in Italia ad avviare una politica integrata sui rifiuti e sull’ambiente che non solo miri al necessario aumento della raccolta differenziata, ma che costruisca una strategia integrata per la riduzione dei rifiuti ed il loro riutilizzo, con un investimento immane nella partecipazione, nell’informazione e nella sensibilizzazione volto a raggiungere l’obiettivo “rifiuti zero”.

A Capannori il “Porta a porta” è un sistema ormai consolidato su oltre 26 mila dei 45 mila cittadini del comune di Capannori, con una raccolta differenziata che supera l’80% di differenziazione. Sono bastate queste cifre per far schizzare la raccolta differenziata a livello comunale oltre il 57% nel 2207. Con questi dati già dal 2006 Capannori è il PRIMO comune toscano per raccolta differenziata.

Alessio Ciacci
Assessore all'Ambiente del Comune di Capannori

Montale. Il comunicato stampa integrale del Comitato contro l'Inceneritore

Pubblichiamo il comunicato stampa, in versione integrale, distribuito dal Comitato contro l'Inceneritore di Montale lo scorso 22 aprile.
Un documento ricco di dati che, ci permettiamo di consigliare, anche qualche assessore all'Ambiente pratese farebbe bene a leggersi.

MV


CONFERENZA STAMPA 22 APRILE 2008

Ci ha sorpresi la leggerezza con cui l’Assessore all’ Ambiente di Pistoia, Giovanni Romiti, ha dichiarato che lo studio dell’ Unione Europea condotto a Coriano …..del Friuli !!!, ha dimostrato che gli inceneritori non costituiscono un rischio per la salute umana.
Siamo sicuramente disposti a perdonare a Romiti l’errore in geografia (Coriano non è in Friuli, ma in Emilia Romagna), ma non certo le sue affermazioni circa lo studio Enhance Health condotto, con finanziamenti dell’ UE nel quartiere di Coriano Forlì, ove sono ubicati due inceneritori: uno per rifiuti urbani ed uno per rifiuti ospedalieri.
Lo studio ha preso in considerazione tutta la popolazione residente entro un cerchio di 3.5 km dagli impianti suddivisa in anelli di 500 metri nel periodo1990-2004.
I risultati più significativi, che riportiamo in tabelle, riguardano la salute femminile.
Si stima che nel periodo preso in esame si siano verificati ben 116 decessi in più rispetto al numero atteso.

MORTALITA’ NELLE DONNE RESIDENTI ALMENO 5 ANNI ENTRO 3.5 km DAGLI IMPIANTI PER: TUTTE LE CAUSE, TUTTI I TUMORI, ALCUNI TUMORI : RISCHIO RELATIVO (* statis. sign.)

metalli pesanti

ng/m3

Tutte

le cause

tutti

i tumori

colon-

retto

stomaco

mammella

<1.9

1

1

1

1

1

2.0-3.8

1.17*

(1.08-1.28)

1.17

(0.93-1.47)

1.32

(0.6-2.79)

1.75

(0.8-3.69)

1.21

(0.67- 2.21)

3.9-7.3

1.07

(0.98-1.16)

1.26*

(1.01-1.57)

2.03*

(1.0-4.13)

2.88*

(1.47-5.65)

1.10

(0.60-2.01)

7-4-52

1.09

(0.96-1.23)

1.54 *

(1.15-2.08)

2.47*

(1.0-6.10)

2.56*

(1.04-6-28)

2.16*

(1.10- 4.27)


Nella stessa Discussione dei risultati (pag. 23) dello STUDIO CORIANO, consultabile su www.arpa.emr.it/moniter si legge:

“l'analisi della mortalità tra le donne mostra un eccesso della mortalità totale nell'area più vicina agli impianti, in gran parte per aumento di malattie cardiovascolari, la mortalità per tumore del colon retto e tumore della mammella è più frequente nella zona più vicina agli impianti. Il quadro si conferma limitando l'analisi alle donne con più di cinque anni di residenza, l'analisi dell’incidenza dei tumori conferma l’aumento della mortalità per i tumori del colon retto nelle donne, l’analisi dei ricoveri ospedalieri mostra un aumento nella frequenza di angina, BPCO e asma negli uomini residenti nell’area più vicina agli impianti. Nelle donne risulta aumentata la frequenza di ricoveri per scompenso cardiaco e delle infezioni respiratorie acute.”

Ancora, nell’ editoriale a firma del Dott. Francesco Forestiere sul numero 1 (Gennaio –Febbraio 2008) della rivista Epidemiologia&Prevenzione si trova scritto: :” gli studi più autorevoli e condotti con metodi più moderni hanno messo in evidenza un eccesso di linfoma non Hodgkin 4,5 e di sarcoma dei tessuti molli 5-8 nelle popolazioni più esposte. D’ altra parte il grande studio inglese che aveva considerato72 inceneritori del Regno Unito9 ha riscontrato un aumento del rischio proporzionale alla distanza dagli impianti per tutti i tumori, per tumore dello stomaco, del colo retto, del fegato, del polmone e per il linfoma non Hodgkin. Sulla base di tali prove , sembra ragionevole concludere che l’ evidenza di una relazione tra impianti di incenerimento operativi tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta e aumento di alcune forme tumorali, se pur limitata, è difficilmente falsificabile. In questo quadro devono essere interpretati i risultati dello studio condotto intorno agli impianti di Coriano a Forlì” .

Ed ancora, il 2 aprile u.s. http://www.cniid.org/espace_mailing/cp_20080402.htm sono stati resi noti i risultati definitivi della ricerca condotta da La Veille Sanitarie in Francia nelle popolazioni residenti in prossimità di impianti di incenerimento. I risultati preliminari erano stati presentati nel novembre 2006 ed avevano riguardato 135.567 casi di cancro insorti nel periodo 1990-1999 su una popolazione di circa 2.5 milioni di persone residente in prossimità di 16 inceneritori di rifiuti urbani attivi tra il 1972 ed il 1990. Lo studio aveva considerato l’esposizione a diossine valutate in diversi percentili, trovando un aumento del rischio coerente col crescere dell’esposizione; in particolare nelle aree più esposte l’aumento del rischio era: sarcomi + 12.9% in entrambi i sessi, linfomi non Hodgkin + 8.4% , cancro al fegato +9.7 %, cancro alla mammella +6.9%, tutti i cancri nelle donne +4% .Orbene, le preoccupazione già a suo tempo emerse dai risultati preliminari, si sono ulteriormente rafforzate davanti ai risultati definitivi conteggiati a marzo 2008 e che evidenziano i seguenti incrementi: sarcomi + 22%, linfomi non Hodgkin + 12% in entrambi i sessi + 18% nelle femmine, cancro al fegato +16%, tutti i cancri nelle donne +6% ed ancora, dato in precedenza non rilevato, incremento del rischio di incidenza per mieloma multiplo in entrambi e sessi +16% e per i maschi addirittura + 23%. Oltretutto, a detta degli autori, il picco non è ancora stato raggiunto!
E’ assolutamente singolare e significativo che studi indipendenti e che hanno valutato inquinanti diversi ( metalli pesanti a Forlì e diossine in Francia) abbiano evidenziato risultati simili con effetti maggiori sulle donne. La particolare suscettibilità del sesso femminile agli inquinanti emessi da questi impianti è facilmente comprensibile se si pensa, ad es., che la concentrazione di diossine nel sangue delle donne di Seveso, anche a distanza di anni, era dalle due alle tre volte superiore a quella riscontrata nei maschi, che pure erano stati esposti al medesimo evento: le caratteristiche biologiche, metaboliche, endocrine rappresentano evidentemente un fattore discriminante di particolare rilievo.
Davanti a queste evidenze crediamo appaia più che comprensibile la richiesta di moratoria avanzata dal Consiglio Nazionale degli Ordini Francese, dalla Federazione Regionale degli Ordini dei Medici dell’ Emilia Romagna, (le cui motivazioni sono riportate nella lettera inviata il 1 febbraio 2008 al Ministro Turco ed alla quale si attende ancora risposta) e da migliaia e migliaia di medici liberi da conflitti di interesse di qualunque tipo ( finanziario, economico, commerciale, politico…)

Sorprende invece la leggerezza con cui la maggior parte dei sindaci e degli amministratori afferma oggi, in maniera del tutto arbitraria, che i medici e gli studi fatti, sono in grado di tranquillizzare la popolazione, perché escludono che gli inceneritori causano danni alla salute umana, quando è invece vero il contrario.
I cittadini sono stanchi del pressappochismo della politica, le questioni sono estremamente serie e come tali devono essere affrontate. Non saranno certo le accuse di remare contro la “modernità” che fermeranno la lotta di che cerca di affermare la supremazia della ragione e del buon senso, sugli interessi delle lobby inceneritoriste che invece impediscono le soluzioni semplici, come la raccolta differenziata spinta e i sistemi di trattamento del resto senza combustione e il recupero dei materiali.
Queste semplici soluzioni non sono amate da chi vuole gli inceneritori, sono infatti soluzioni troppo semplici, poco costose, creano occupazione, tagliano le gambe alle mafie locali e centrali, hanno però il difetto di non garantire gli altissimi profitti che sono invece possibili con gli inceneritori.
I cittadini si chiedono da che parte vuole stare la politica.

Reminder. Presentazione del libro "Mafia cinese o Made in China?"

Comune di Firenze

Commissione Speciale per la Qualità Urbana

Il Presidente della Commissione Qualità Urbana Giovanni Varrasi

invita la S.V. alla presentazione del libro

«Mafia cinese o “Made in China”?»

di Giovanni Manfrellotti e Sara Pezzuolo

Interverranno:

Dott. Pietro Suchan, Sostituto Procuratore Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze

Dott.ssa Marisa Aloia, Presidente della Scuola Superiore di Perizie

Avv. Massimo Rossi, Penalista del Foro di Siena

Palazzo Vecchio – Salone de’ Dugento

Martedì 29 Aprile 2008 - ore 17.00


domenica 27 aprile 2008

Il "leghista" Milone e le politiche di "sicurezza"

Di "sicurezza" se ne parla e se ne straparla in continuazione. Ci sono "imprenditori politici" che sulla "insicurezza", e su politiche "securitarie" di pura immagine stanno costruendo le proprie fortune.
Prato purtroppo non si differenzia da questo panorama desolante. Lo abbiamo denunciato più volte. A problemi esistenti, e di indubbia gravità, si preferisce rispondere con azioni dalla grande ricaduta mediatica, di "richiamo", e che normalmente si riducono alle sole politiche di controllo e repressione - legittime, doverose, ma insufficienti, oltre che incredibilmente onerose nel lungo periodo.
L'assessore alla Sicurezza Milone, da questo punto di vista, è esemplare: tanto esemplare da spingere il segretario della Lega Nord pratese a volergli provocatoriamente concedere la tessera leghista "honoris causa". E, a leggere l'intervista pubblicata dalla Nazione (riportata integralmente in calce) come dargli torto?
Perché, se da una parte l'assessore reclama giustamente più risorse e una robusta integrazione dell'organico della polizia municipale - che risulta evidentemente sottodimensionata per i compiti che la legge gli assegna e per una città di oltre 180.000 abitanti - dall'altra ci troviamo di nuovo a fare i conti con la facile (e facilona) equazione immigrazione/cinesi-illegalità-insicurezza, e la riduzione della legalità ad un problema di controlli. E quindi, via libera a delibere di dubbia legittimità (non si spiegano altrimenti i rilievi degli uffici comunali nell'applicazione della delibera inerente la confisca dei macchinari, che l'assessore vede come la prova della "scarsa collaborazione" dell'amministrazione), l'appoggio alla realizzazione di Centri di Permanenza Temporanea, che in Italia si sono rivelati veri e propri centri di detenzione illegali - oltre che disumani - e via dicendo.
Non una sola parola,nemmeno una, in questo profluvio, sulla necessità di politiche integrate, di riduzione delle aree di marginalità sociale, di accoglienza, di integrazione, di comunicazione, di recupero, di controllo - o, in sintesi, politiche di sistema - in grado di dare, se non una soluzione definitiva al problema, almeno alcune risposte.
Prendendo per esempio il caso pratese "classico", è infatti impensabile che lo sfruttamento, ai limiti dello schiavismo, di tanti immigrati irregolari cinesi da parte di propri connazionali - fenomeno, concordiamo, vergognoso ed indegno - possa essere spezzato dalla sola repressione, se non si interviene anche sulle cause a monte di questa situazione. Ed il discorso potrebbe valere per qualsiasi tipo di sfruttamento del lavoro nero e della manodopera fornita da immigrati irregolari, a prescindere dalla nazionalità del datore di lavoro.
Perché, e spesso a Prato ce ne dimentichiamo, anche questo è da considerare: il fatto che siano tante ditte pratesi a rivolgersi - sia in buona fede, sia scientemente - a fornitori (altrettanto pratesi) senza scrupoli, disponibili a qualsiasi violazione di legge per ridurre i costi ed aumentare il profitto. Insomma, il sistema arricchisce non solo gli sfruttatori "dichiarati", ma tutto il sottobosco di cui il proprietario dell'immobile - primo beneficiario degli affitti in nero o della vendita dietro contanti - è paradossalmente il fenomeno più evidente.
Ma di questo, ovviamente, se ne parla molto meno: il tema, forse, è un po' troppo scomodo...
Certo è che abbiamo a che fare con una situazione di carenza strutturale di mezzi e risorse da parte delle istituzioni preposte al rispetto della legalità, ma è inevitabile chiedersi - anche a fronte di disposizioni normative più "stringenti" - quale sia il dimensionamento adeguato a queste sfide. Qual è, infatti, la giusta proporzione tra controllanti e controllori? Quanti dovrebbero essere, ad esempio, i vigili urbani a Prato, per poter effettivamente esercitare quel controllo e quella repressione su tutti i fenomeni di illegalità? A questo forse l'assessore non può risponderci, ma nemmeno l'opposizione (sempre pronta a "ronde" e all'ingaggio di polizia privata).
In conclusione, se possiamo concordare che la sicurezza non è di destra o di sinistra, è anche vero che esistono soluzioni diverse, e su questo la politica può dividersi: anche a Prato, quindi, si tratta di scegliere come affrontare la questione.
Se si intende, come sembra voler fare l'assessore Milone, perseguire una politica chiaramente orientata alla soppressione degli epifenomeni - come quella che propongono le forze di centrodestra - lasciando intatto il problema (e quindi poterlo ri-cavalcare ad ogni momento propizio...), allora, provocatoriamente, lasciamola fare agli originali, piuttosto che proseguire con delle brutte copie.
In alternativa, iniziamo veramente a ragionare d'altro. Noi siamo disponibilissimi al dibattito: altre forze lo sono?

Lanfranco Nosi
Municipio Verde


da La Nazione del 26/04/08

Milone: ‘Senza rinforzi mi dimetto’
L’assessore: «Mancano vigili, gli uffici remano contro e in giunta...» di ANNA BELTRAME
«LA SICUREZZA e il rispetto della legalità non possono essere una priorità solo a parole: c’è bisogno di risorse e di uomini. Da otto mesi siamo in trincea e i risultati si sono visti, ma c’è ancora tanto da fare e i rinforzi sono indispensabili: se non arriveranno sono pronto a dimettermi». Aldo Milone lancia un messaggio forte e chiaro: Prato ha 178 vigili (e nei prossimi mesi diversi andranno in pensione), Modena che ha meno abitanti della nostra città e non ha la nostra Chinatown, ne ha invece 250, giusto per fare un esempio. «Da mesi sollecito interventi e devo fare i conti con parte della macchina comunale che rema contro. Mi sento solo: così non si può andare avanti». Uno sfogo amaro quello dell’assessore alla sicurezza, a detta di molti il più efficace in questa giunta che non brilla, con ogni probabilità il più popolare fra cittadini, da quando ha iniziato a fare quello che si sarebbe dovuto fare molto prima: controlli, controlli, controlli. Dieci anni fa, per aver detto che il pugno di ferro con i cinesi era indispensabile, altrimenti la situazione sarebbe esplosa, fu tacciato di razzismo e costretto a lasciare la presidenza della commissione Prato città sicura. Oggi sono molti a pensare che aveva perfettamente ragione.
Se le avessero dato retta, le cose oggi andrebbero meglio?
«Di sicuro. Provo ancora rabbia per non essere stato ascoltato e sono convinto che ci sia ancora ‘timidezza’ nell’affrontare il problema da parte di tanti».
In che senso?
«Lo si deve dire chiaramente: chi viola la legge va punito e se si tratta di immigrati devono andare a casa. La Lega lo ha detto e ha vinto le elezioni. Lo si deve dire e lo si deve fare per i cittadini più deboli, perché sono quelli più a rischio per i problemi della sicurezza e perché alla Castellina non ci sono gli stanzoni dei cinesi che ti impediscono di dormire...»
Pensa che nel suo partito non tutti siano d’accordo con lei?
«Non mi pare che tutti abbiano ‘metabolizzato’ il concetto»
E in giunta? «Anche in giunta secondo me c’è chi la pensa diversamente. I presidenti dei quartieri sì, loro sono con me, perché lavorano a stretto contatto con i cittadini e conoscono i problemi» Si sente solo? «Sì. Da mesi chiedo più vigili, perché per continuare a fare quello che stiamo facendo sono indispensabili. Nulla. Ma se la legalità, come si dice, è prioritaria, agiamo di conseguenza: le risorse vadano lì. E invece questa scelta non viene fatta»
Le cifre di otto mesi di controlli sul distretto parallelo cinese
«1470 macchinari sequestrati, 60 ditte sottoposte a verifica, 58 sequestri penali degli immobili, circa 800 clandestini»
E poi ai clandestini che succede?
«E qui c’è il problema normativo, che mi auguro venga al più presto risolto, a prescindere dal ‘colore’ del governo: servono espulsioni vere, non i fogli di via che nessuno rispetta. E in Toscana è indispensabile un Cpt, dove mandare i clandestini, invece di tenerli nelle questure e perdere uomini che sarebbero preziosi sul territorio, perché costretti a controllarli. Dovrebbe essersene reso conto da un pezzo, il nostro governatore»
Claudio Martini...
«Sì, lui pensa alla pace e alla povertà nel terzo mondo. Temi nobili e importantissimi, ma forse il suo compito sarebbe anche interessarsi ai problemi quotidiani dei toscani. La gente comincia a non poterne più di certi buonismi di facciata e vuole soluzioni».
Quelli che si lamentano dei cinesi a volte sono però anche quelli che coi cinesi si arricchiscono
«E sono quelli che mi fanno più rabbia. Ma avranno vita dura, sempre che mi consentano di andare avanti: a parte il sequestro degli immobili, abbiamo già denunciato dieci proprietari pratesi per concorso in opere abusive»
Cosa l’ha più colpita nei blitz nelle ditte cinesi a cui ha partecipato?
«Come vengono trattati i clandestini dai loro connazionali, le condizioni disperate in cui vivono, bambini compresi. Non è facile essere severi con queste persone, ma è l’unico modo di contrastare lo sfruttamento»
Il complimento che più le ha fatto piacere?
«Quello di un gruppo di cittadini, prima delle elezioni: hanno detto al sindaco che avrebbero votato Pd per quello che sto facendo»
E la critica per cui si è più dispiaciuto?
«Più che la critica è l’indifferenza che spiace. Non che mi aspetti tutti i giorni i complimenti, ma in Comune non trovo la collaborazione che sarebbe necessaria, vista la gravità dei problemi»
Ad esempio?
«Con gli uffici dello sviluppo economico avevamo preparato una delibera per consentire, nelle ditte recidive negli illeciti, la confisca dei macchinari, misura molto più efficace del sequestro, perché significa portarglieli via. Il consiglio comunale aveva approvato all’unanimità, salvo la sinistra radicale».
E poi?
«Due giorni fa quegli stessi uffici mi hanno detto che non si può fare, perché i cinesi potrebbero presentare ricorso. Ma si fa e si disfa come Penelope? E pensare che la delibera si era preparata insieme... E poi lo facessero il ricorso: la confisca è un segnale da dare e la decisione era stata politica. In Comune però troppo spesso i dirigenti contano più di tutti, giunta compresa. E non va bene».
Cosa propone, allora?
«Se legalità e sicurezza sono prioritarie, lo si traduca in pratica: si facciano le cose, si potenzi la polizia municipale. Fare politica significa avere la forza di decidere e la responsabilità di farlo. Ciò che abbiamo realizzato in otto mesi è sotto gli occhi di tutti, ma senza rinforzi non possiamo continuare. Se non arriveranno segnali chiari che il rispetto delle regole è una priorità anche nei fatti, io sono pronto a dimettermi».


da La Nazione del 27/04/08
L’OPPOSIZIONE MORGANTI: «L’ASSESSORE CI CONTATTI, LO AIUTEREMO». L’AZZURRO LUCHETTI: «SERVONO I VIGILANTES»
Il Pdl: «Centrosinistra inadatto». E la Lega regala la tessera a Milone «MILONE SI MERITA la tessera da sostenitore della Lega nord. Gliela darò prima possibile». Provoca il segretario provinciale dei leghisti Claudio Morganti, provoca ed offre la sua «solidarietà a Milone» oltre al suo appoggio: «Se ha bisogno di sostegno non esiti a contattarci. Sicurezza e legalità sono priorità per la Lega e siamo ben lieti di appoggiare chi la pensa come noi». Poi l’attacco alla giunta: «Milone merita un plauso per il coraggio di denunciare i contrasti riscontrati all’interno. E’ inspiegabile che l’amministrazione non investa per risolvere uno dei principali problemi della città». Molto critica anche la posizione del Pdl e di Forza Italia in particolare, che torna a proporre «vigilantes privati di notte nelle zone a rischio» e che con il coordinatore provinciale Giovanni Luchetti ribadisce, con il sostegno del leader di An Maurizio Bettazzi, come «la cultura della sinistra non sia strutturalmente in grado di risolvere i problemi della legalità e della criminalità». Poi ancora: «Si sente troppo spesso dire che la sicurezza non è di destra né di sinistra, ma quanto dichiarato da Milone è la conferma che per agire a favore di una città vivibile, sicura, gli eredi del Pci sono inadatti a svolgere il ruolo. Se solo si pensa alla assoluta inattività svolta da Gregori fino a pochi mesi fa; se solo si pensa al fallimento del patto per la sicurezza tanto sbandierato ma insufficiente, se solo si pensa alla assoluta mancanza di iniziative nuove, pure da più parti sollecitate, ci si rende conto perfettamente della necessità di un drastico cambio di marcia». Luchetti sottolinea poi le differenze sul piano dell’azione politica fra centrodestra e centrosinistra: «Serve tolleranza zero verso qualsiasi episodio di illegalità, anche il più insignificante perché solo il completo rispetto delle regole può creare un ambiente votato alla sicurezza. Servono vigilantes privati nelle zone più a rischio. Prima di arrivare alle ronde dei cittadini, che testimonierebbero il fallimento completo ed irreversibile della pubblica amministrazione, cose da fare ce ne sarebbero. Ma questa sinistra non è in grado di farlo».

sabato 26 aprile 2008

Etruschi: Non tutte le strade portavano a Roma

Non è la prima volta che su questo blog parliamo di archeologia etrusca.

Siamo convinti che attraverso la scoperta, la ricerca e la tutela dei siti, in gran parte ancora sconosciuti ai più, possa scattare un processo di protezione e recupero di vaste aree naturali, urbane o non ancora urbanizzate, che verrebbero così protette dalla logica sviluppista e sottratte alla cementificazione della Toscana operata dal blocco politico economico PD-consorzi edili.
Purtroppo, questa possibilità di progetto e di resistenza ambientalista è ostacolata da una certa inerzia delle istituzioni preposte alla ricerca archeologica che tendono quanto mai a frenare il progresso delle ricerche sulla civiltà etrusca, vuoi per la mancanza di fondi per l'attività di scavo (le scoperte sono quasi sempre casuali e spesso vengono a costituire problemi e cozzano con opere di urbanizzazione), vuoi per una resistenza a mettere in discussione ciò che si reputa ormai acquisito e conosciuto su questo antico popolo.
Recentemente abbiamo diffuso la notizia di un trekking storico ambientale, organizzato da Gianfranco Bracci per i primi di luglio, da Pisa fino a Comacchio, passando per Prato.
L'idea di Bracci, sostenuta dall'Associazione culturale Camars, di Prato, è quella di percorrere, a piedi, in bike e in canoa, l'antico tracciato etrusco che scavalcava l'Appennino e portava al mare Adriatico.
La storia della scoperta di questo tracciato viario inizia nel '96, quando viene decisa la costruzione di un inceneritore a Casa del Lupo, a Sud est di Lucca. I lavori vengono poi interrotti per la presenza di strutture di bonifica di epoca romana e la zona viene dichiarata inedificabile. A maggio del 2004, l'attenzione degli studiosi cade su un mucchio di pietre scure, che sembra far parte di un muro. Le pietre si rivelano il lastricato di una strada larga sette metri,con i solchi delle ruote dei carri. Si continua a scavare per 200 metri. Sotto le pietre superiori, viene alla luce una massicciata etrusca del 550 a. C.. Presto ci si rende conto che quella di casa del Lupo è uno dei pochissimi esempi di grande strada extraurbana etrusca finora scoperti e il primo dell'Etruria nordoccidentale.
"La scoperta di Casa del Lupo" dice l'etruscologo Giulio Ciampoltrini, responsabile degli scavi, "è straordinaria e ci costringerà a rivedere la mappa del mondo etrusco."
Nel sito di Bracci, fotografo, scrittore e guida ambientale, si legge:
"Molto probabilmente la strada da Pisa procedeva verso Lucca e Prato (a Gonfienti, nei pressi della città laniera, è stata recentemente trovata una grande città etrusca) per valicare l’Appennino e recarsi a Marzabotto, Bologna e quindi a Spina, importantissimo porto da cui provenivano merci e manufatti orientali. In senso inverso viaggiavano invece, il ferro dell’Elba e le merci della Spagna e della Francia.
La strada era quindi una naturale appendice della rotte marine che univano il Nord Europa all’Oriente; una vera e propria scorciatoia.
Con la Roma imperiale le cose cambiarono notevolmente. Il potere diventò “monocentrico” con un centro di comando unico, rispetto alle Lucumonie etrusche che erano organizzate secondo una logica “policentrica”"

Proprio in coincidenza con questo evento storico naturalistico del trekking, collegato al sito di Gonfienti, il comitato pratese che lotta per la tutela e la valorizzazione della città etrusca sul Bisenzio, insieme e grazie al Teatro la Baracca di Maila Ermini, organizza uno spettacolo sotto le stelle a Poggio Castiglioni, la sera dell'8 luglio. Si tratta di un dramma di ambientazione etrusca e narra la storia di un sacerdote corrotto dal potere dei romani.
Dal nostro punto di vista, queste iniziative devono darci la spinta verso qualcosa di importante e duraturo anche per il progetto politico di cui abbiamo parlato e vorremmo che partisse sin da ora un processo simile a quello che ha portato alla tutela e valorizzazione della via Francigena proprio grazie all'impegno dei Verdi toscani.
Presto vi sapremo dire qualcosa di più, proprio su questo blog.

Municipio Verde


Montale. Il Comitato contro l'inceneritore chiede aiuto

COMITATO CONTRO L'INCENERITORE DI MONTALE
IMPORTANTE !

il comitato si vede costretto da subito ad effettuare per conto proprio analisi sul sangue e latte materno e invita tutti i cittadini a contribuire.

Il Comitato si rivolge quindi a tutti i cittadini chiedendo un aiuto in nome della salute e della vita, un contributo economico per pagare queste analisi che sono molto costose. Per un contributo potete fare un versamento sul c/c n. 191052 della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno agenzia di Agliana (ABI:06200 CAB: 70370 CIN:Q) intestato a Comitato Contro L'inceneritore di Montale Via Risorgimento,54/A 51037 Montale PT con la causale "contributo di partecipazione"oppure per informazioni ci potete trovare tutti i martedì sera alle 21 sotto al campanile di San Piero ad Agliana o scriverci all'indirizzo mail no.incenerit-montale@tele2.it oppure cell. 320-1592293 dalle15 alle19


Perche' fare le analisi per conto nostro?

Perché, come molti gia' sapranno, l'ASL di Pistoia ha già provveduto a fare i campionamenti al suolo per le analisi delle diossine, tutto questo è avvenuto nel massimo riserbo, senza la necessaria e doverosa trasparenza e, soprattutto senza coinvolgere minimamente i comitati e le associazioni ai quali la Provincia di Pistoia, per bocca dello stesso Presidente, aveva garantito la partecipazione di un tecnico di fiducia dei comitati stessi, individuato nella persona della Dott.ssa Patrizia Gentilini (Oncoematologa) – Vicepresidente del Comitato Tecnico Scientifico della Associazione Medici per l'Ambiente ISDE Italia.

Facciamo inoltre presente che i campionamenti sono avvenuti senza tenere minimamente conto delle osservazioni puntuali e precise che i comitati hanno presentato.

Se gli organi competenti sono così sicuri che la zona non sia inquinata perché a maggior ragione non far presiedere alle analisi anche un tecnico in rappresentanza dei cittadini e comitati?

Per cortesia girate questa mail ai vostri contatti e spargete la voce.

venerdì 25 aprile 2008

Post-elezioni. Ripartiamo dalla base.

Alle compagne e ai compagni della sinistra arcobaleno

Spunti di riflessione:

Siamo delle compagne e dei compagni che hanno creduto nella unità a sinistra e ci siamo impegnati, nel nostro piccolo, per realizzarla. Noi a Prato abbiamo fatto interminabili e inconcludenti riunioni in cui si parlava delle forme e dei metodi senza fare proposte di merito.

Si voleva fare la Sinistra nuova e invece è stata una riedizione del vecchio; rispetto a Firenze siamo partiti in forte ritardo sulla spinta delle esigenze dei partiti, più che da una effettiva spinta di base, che pure aveva questo desiderio/sogno, come è emerso dalla partecipazione all’assemblea di giugno 2007 a Maliseti.

Le analisi delle motivazioni del voto non ci mettiamo a farle perché ne sono pieni i giornali e…..non solo; l’unica cosa che ci sentiamo di dire è che l’unità è stata solo un cartello elettorale, in cui abbiamo disperso le vecchie identità senza essere riusciti ancora ad acquisirne una nuova - chiara - condivisa e radicata tra la gente.

Vogliamo invece fare alcune considerazioni alla luce di quello che sta succedendo nella sinistra dopo elezioni:

Non servono capri espiatori e rese dei conti ingiuste perché le motivazioni del flop sono diverse e numerose, e sono “distribuite” le colpe. Tutto ciò porta a ulteriori frammentazioni che ci fanno sprofondare sempre di più in un magma che può portarci solo alla autodistruzione e alla scomparsa nella società.

La ricostruzione della sinistra non può essere delegata esclusivamente e soltanto alle segreterie e ai gruppi dirigenti dei 4 partiti.

Questa volta serve capire – capire bene davvero il perché delle cose; cosa abbiamo sbagliato: tutti – tutti uniti; a partire da come siamo stati insieme.

Noi l’abbiamo fatto perché pensavamo che le divisioni ideali tra partiti fossero ormai superate -vecchie – inutili - funzionali più a interessi personali di potere che alla costruzione di un progetto politico, e quindi abbiamo partecipato alla formazione del cantiere per la sinistra unita, ma non siamo riusciti a incidere sui percorsi di aggregazione per poterci occupare di proposte di merito efficaci.

Ora bisogna riflettere – fare un’analisi della società reale e delle sue nuove dinamiche che noi non siamo stati in grado di cogliere. Bisogna ripartire da lì per dare risposte concrete – nuove – diverse; occorre radicarsi socialmente e avere idee di sinistra che affrontino i temi fondamentali dell’Italia, cominciando dalla situazione economica e sociale, sulla quale dobbiamo avere qualche proposta più pragmatica che è, invece, mancata in questa campagna elettorale. Occorre anche produrre una nuova proposta, credibile e possibile, per la Prato del futuro, e non soltanto per l’avvicinarsi delle scadenze amministrative; altrimenti si ricade di nuovo nello stesso errore.

VOGLIAMO RICOSTRUIRE INSIEME, SEMPRE PIÙ UNITI,

IL CAMMINO DI (E PER) UNA SINISTRA

LAICA – PLURALE – CONCRETA –

Nora Toccafondi - Riccardo Cammelli – Sandro Malucchi – Valter Giovannini – Nicoletta De Angelis – Francesco Barba

Appello per la difesa della libertà di culto a Prato

Oggi, 25 Aprile, in tutta Italia festeggeremo la Festa di Liberazione Nazionale. Anche Prato, oggi, ricorda tutti quelli che sono caduti per assicurare al nostro paese quei diritti che oggi sono parte integrante della nostra Costituzione.
E’ anche per continuare a difendere a a far vivere quei diritti che promuoviamo l’Appello per la difesa della libertà di culto.
Non si tratta di favorire un progetto piuttosto che di un altro, o una localizzazione particolare a scapito di un’altra, quanto di sostenere il riconoscimento a tutte comunità presenti sul territorio del diritto di praticare la propria religione, contro chi lo vuole negare, nei fatti e nelle parole.
L’appello può essere sottoscritto da singoli ed associazioni inviando i propri dati alla casella municipioverde@gmail.com, accedendo al blog http://municipioverde.blogspot.com oppure direttamente al sito http://firmiamo.it/libertadicultoaprato.


Lanfranco Nosi
Riccardo Buonaiuti
Municipio Verde

APPELLO PER LA DIFESA DELLA LIBERTA' DI CULTO A PRATO

La nostra Costituzione, che proprio quest’anno compie sessant’anni, recita testualmente che “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.” (art. 19).
La Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, sottoscritta anche dall’Italia, riprendendo la Dichiarazione Universale dei Diritti Dell’Uomo, dice “Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Tale diritto include la libertà di cambiare religione o convinzione, così come la libertà di manifestare la propria religione o la propria convinzione individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, mediante il culto, l'insegnamento, le pratiche e l'osservanza dei riti.” (art. 10)

Questi sono diritti fondamentali, di tutti gli uomini, a prescindere dalla loro cittadinanza.
Questi diritti, come la libertà di espressione, sono il fondamento di qualsiasi democrazia contemporanea, sono il fondamento della nostra democrazia!

Oggi, a Prato, c’è chi vuole negare questi diritti sanciti costituzionalmente.
Oggi, a Prato, c’è chi chiede che si impedisca la costruzione di luoghi di culto e che le manifestazioni della religiosità siano soggette a controlli e a censure.

Ma questa non può essere l’unica voce sull’argomento.
Noi crediamo che sia ancora possibile costruire insieme una città multiculturale che consenta ai popoli di convivere e di cooperare nello stesso territorio, armonizzando le abitudini civilmente, nel pieno rispetto dello stile di vita del popolo ospitante.
La moschea, il tempio buddista, il capodanno cinese, la chiesa ortodossa, e quant'altro rappresenti l'espressione di una cultura, contribuiscono a creare un tessuto sociale che migliora la vita degli immigrati e rasserena i rapporti umani nelle comunità: l'appartenenza ad una comunità religiosa è un fattore di coesione, sviluppa la solidarietà e aiuta ad affrontare il futuro.
Pertanto, così come è auspicabile che i cattolici possano realizzare la loro presenza sul territorio attraverso la costruzione di un certo numero di templi, adeguato alla popolazione e localizzato secondo regole urbanistiche valide per tutti, è altrettanto giusto che le comunità che ne hanno la possibilità, senza oneri per l'amministrazione, abbiano i loro spazi.

Se vogliamo che le comunità straniere presenti in città si integrino in un sistema normativo pienamente condiviso, dobbiamo promuovere ciò che rende la vita delle persone più dignitosa e più serena.

Chiediamo quindi a tutti i pratesi, memori della solida tradizione democratica della nostra città, di far sentire la propria voce, e di sostenere con forza il diritto degli individui e delle comunità presenti sul territorio a conservare e a praticare la loro cultura, anche religiosa, quando essa non contrasti con le leggi del nostro paese.


HANNO GIA’ ADERITO ALL’APPELLO
Daniela Morra (Portavoce Regionale Federazione dei Verdi Toscani), Alessio Nincheri (consigliere di Rifondazione Comunista nel Consiglio Provinciale di Prato), Leonardo Becheri (Capogruppo Rifondazione Comunista Consiglio Comunale di Prato), Francesco Berti (Capogruppo Rifondazione Comunista nel Consiglio della Circoscrizione Centro), Alfredo Albiani, Ass. Europa Plurale – Movimento per un Federalismo Globale, Gianpiero Lacovara, Augusto Buzzegoli, Fabrizio Masini

giovedì 24 aprile 2008

Giornata Mondiale del Tai Ji Quan e del Qi Gong

26 aprile 2008
10° Giornata Mondiale del Tai Ji Quan e del Qi Gong

La 10° giornata mondiale del Taiji Quan e del Qi Gong sarà celebrata a Prato dalla Scuola della Via Interiore Neidan SoleLuna presso i giardini comunali di viale Galilei dalle ore 10.00 alle 12.30
con esercizi di Qi Gong e di Tai Ji Quan

Durante la mattinata istruttori qualificati della Scuola della Via Interiore, insegneranno alcuni esercizi di Qi Gong della salute (Daoyin Yangsheng) e alcuni tipi di Passeggiata del Taiji Quan.
Tutti esercizi semplici, coordinati con la respirazione, che favoriscono la buona salute, un miglioramento della vitalità fisica e mentale ed un avvio alla meditazione.
Alle ore 12.00 sarà presentata una breve dimostrazione di alcuni esecizi continui (forme) dello stile Yang e Chen per il Taiji Quan e di Daoyin Yangsheng per il Qi Gong.

Per ulteriori informazioni
Scuola della Via Interiore Neidan Soleluna, via Rinaldesca, 3 Prato
tel: 0574 44.06.02 - 347 26.26.607
e-mail: segreteria@viainteriore.it
La segreteria è aperta il lunedì e il giovedì dalle 16,30 alle 18,30.