Una lettera che ci tiene a ribadire l'apoliticità del gruppo, e che entra nel merito di un nostro giudizio espresso su alcune dichiarazioni rilasciate a nome di questi artigiani e riportate sulla stampa il 17 gennaio scorso, che noi non abbiamo esitato a definire "razziste".
La signora Biliotti ci fa cortesemente notare come questo "non sia assolutamente vero", e parlando di rispetto delle "regole severe" per tutti, glissa però sul punto da noi più criticato, e che vogliamo qui riportare (il virgolettato è del giornale, e non ci risulta sia mai stato smentito): «Assistiamo apatici e indifferenti a una trasformazione che potrebbe portarci, in un futuro prossimo, a dover omaggiare come “primo cittadino pratese” una persona con gli occhi a mandorla».
Queste, lo ribadiamo, sono per noi affermazioni profondamente razziste. Qui non si sta parlando del "rispetto delle regole", che riteniamo una sacrosanta richiesta, ma del fatto che è evidentemente esecrabile, per i firmatari della lettera, che possa un giorno esserci a Prato un "primo cittadino" con gli "occhi a mandorla", delineando evidentemente una ben precisa "gerarchia di valore" - aspetto consustanziale del razzismo in senso proprio - tra questa prospettiva e quella della "italianità" del "primo cittadino".
Eppure, tra i tanti aspetti negativi denunciati dal neonato gruppo potrebbero essere condivisi da tanti imprenditori cinesi, costretti come gli italiani a fare i conti con una committenza che in alcuni casi definire "senza scrupoli" è utilizzare gentile eufemismo. Non ci pare, però, che questo punto di vista sia stato preso in considerazione... E questo è preoccupante...
MV
La presente per chiarire che il gruppo, a nome PRATO ARTIGIANA, è apolitico e formato da persone libere. Cura esclusiamente e soltanto gli interessi degli artigiani: in questo momento un occhio di riguardo è rivolto alla categoria del c/to terzi tessile.
Questo perchè, ci spiace dirlo, non ci sentiamo rappresentati da nessuno.
Ci accusate di "affermazioni profondamente razziste", non è assolutamente vero. Una considerazione su questo aspetto la dobbiamo fare, come per noi ci sono delle regole severe da rispettare così deve esserlo anche per le altre comunità esistenti nella ns. città. Questo per permetterci di raggiungere uno scopo ben preciso e atteso da molto tempo: che Prato possa ritornare ad essere una città consapevole, vivibile e sicura per tutti. Ciò potrà avvenire se uniamo le ns. forze riuscendo a debellare gli abusi, le scorrettezze, l'illegalità e la criminalità, che siano esse bianche, rosse, verdi o gialle.....
Ci scusiamo se qualche discorso può avere turbato la sensibilità di qualcuno, non era nel ns. intento e soprattutto non vogliamo creare polemiche in questo cruciale momento per la ns. Città e per la Nazione
Firmato
Manuela Biliotti
per Prato Artigiana
2 commenti:
Si, probabilmente lo e
good start
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