TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 17 gennaio 2009

Prato. Tra economia e razzismo

La questione legata al mondo dell'artigianato pratese, che include i tantissimi terzisti del distretto tessile, è questione che più di una volta è emersa.
Si ripropone anche oggi, con l'estratto di una lettera aperta inviata ai vertici delle associazioni da parte di un gruppo di artigiani "capeggiato" da Manuela Biliotti.
Lettera che, stante a quanto riportato, tocca tanti temi sensibili, e per molti aspetti condivisibili, fino a che...
Si, c'è un "fino a che", e pesante, che abbiamo evidenziato in verde nell'articolo, e che proprio non ci piace, né nello stile né nel contenuto. Perché - così come è scritto - delinea una matrice veramente razzista (nemmeno xenofoba) nell'interpretazione del fenomeno migratorio.
A noi, il pensiero di avere un sindaco "con gli occhi a mandorla", in un futuro prossimo o remoto, non ci fa assolutamente nessun effetto "negativo", anzi! Sarebbe una splendida prova di integrazione di due comunità che, però, se continuiamo con i toni tenuti dal gruppo di artigiani, difficilmente potrà realizzarsi.
MV

da la Nazione del 17/01/09
Assemblea aperta dei terzisti artigiani «Salviamo Prato»

di ROBERTO DAVIDE PAPINI

«NON mascheriamoci o nascondiamoci in un “vedremo” o “faremo”. Siamo obbligati tutti quanti e siamo tutti quanti protagonisti, in questo momento difficile, a far sì, sempre che interessi ancora, che il nostro comparto tessile sopravviva. Non facciamo morire Prato». Nel linguaggio e nei toni, si capisce che Manuela Biliotti e il gruppo di colleghi artigiani che è riuscita a organizzare non hanno voglia di sentire parole di circostanza, ma fatti concreti e proposte operative per trovare soluzioni alla crisi che attanaglia il tessile pratese. L’occasione per un confronto a tutto campo («coinvolgendo non solo noi terzisti, ma anche le istituzioni, la Uip, le banche») dovrfebbe essere quell’assemblea aperta e congiunta di Cna e Confartigianato, che Biliotti richiede da mesi e che adesso sembra in programma per la sera di giovedì 29 gennaio o per un’altraserata ai primi di febbraio, mentre Biliotti chiede un’assemblea che occupi una giornata intera. In una lettera inviata ai vertici di Cna e Confartigianato, il gruppo di artigiani guidato da Biliotti indica quelli che dovrebbero essere i punti centrali di questo appuntamento. «Sugli studi di settore — scrivono i firmatari della lettera — non è l’artigiano che deve adeguarsi, ma è il fisco calcolare e accertare laddove si presume che ci siano delle irregolarità. Semplificazioni contabili: è alta la percentuale delle ditte manifatturiere tessili con meno di tre dipendenti, purtroppo non abbiamo in possesso dei dati certi, che hanno elevati costi di gestione amministrativa e burocratica. Vanno eliminati i tanti costi inutili e onerosi». La lettera contiene anche richieste di sgravi fiscale, aiuti per chi ha bisogno di chiudere l’attività, interventi per migliorare la redditività delle imprese terziste e l’apertura di un tavolo di confronto con i committenti per definire le tariffe, l’etica professionale, la concorrenza leale. «Stop allo strozzinaggio di tanti industriali», scrivono gli artigiani firmatari della lettera. Poi i rapporti con le banche, i temi dell’illegalità e della criminalità e quelli dell’immigrazione e anche su questo tema i toni sono duri: «Assistiamo apatici e indifferenti a una trasformazione che potrebbe portarci, in un futuro prossimo, a dover omaggiare come “primo cittadino pratese” una persona con gli occhi a mandorla».

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