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In queste settimane come associazione per la sinistra unita e plurale abbiamo cercato di contribuire alla formazione di una coalizione della sinistra in grado di proporre un nome solo per la carica di sindaco di Firenze. Ci sembrava rendesse necessario andare in questa direzione il rischio rappresentato per la città dalla presenza di una destra protagonista di un degrado della democrazia mai visto nella storia del nostro paese; una destra responsabile dell'attacco ai valori più profondi della Costituzione e alla laicità dello stato, fino alla violazione dei più elementari diritti di libertà personali. Una destra che alimenta solitudini spaventate e rabbiose, devastazione dell'ambiente, nuove leggi razziali, ritorno della violenza fascista. Il caso delle Piagge lo dimostra.
Ma ci sembrava che rendesse necessaria e urgente l'unità della sinistra fiorentina anche l'emergere di una candidatura come quella di Matteo Renzi, espressione chiara di una cultura della società e delle istituzioni priva di dimensione etica e politica; del tutto subalterna alla cultura populista che chiede a una cittadinanza passiva l'affidamento a un potere “forte”, dinamico e decisionista, che faccia della città la risorsa economica offerta allo sfruttamento di un ceto di affaristi della modernizzazione. E rivesta questa miseria politica del perbenismo bigotto dei valori clericali.
Adesso siamo per la sinistra fiorentina alla campanella dell'ultimo giro. All'ultimo giro di giostra.
Noi chiediamo a tutte le forze politiche che si sono impegnate in questi giorni nella ricerca di un accordo, di non mollare: perdere di vista l'esigenza di dare voce e rappresentanza a quella parte molto larga di Firenze che non si riconosce nello scenario di queste candidature calcistico-clericali fiorentine. Che chiede anche qualche segno – seppure timido e iniziale – di rinnovamento delle pratiche politiche. Vi chiediamo ancora di trovare un accordo unitario che apra un processo politico che possa trovare tempi e spazi per crescere nella città come esempio e sperimentazione di un'altra forma della democrazia. Che difenda il lavoro, la qualità umana e relazionale della città; che coinvolga la dimensione intera della vita delle donne e degli uomini di Firenze.
Il ripetersi di una molteplicità di candidature a sinistra, espressione di una frammentazione di sigle e simboli e persone, vi assicuriamo che non sarebbe un grande segnale per le fiorentine e i fiorentini. Qualcuno magari dirà che sarebbe un segno di chiarezza. Ma sarebbe chiaro solo che non ci siamo per niente: che non si ha la minima percezione delle emergenze che attraversano il nostro paese e la nostra città. Che si è perduta di nuovo un'occasione.
E ne abbiamo perdute già tante. Facciamo il possibile per non mancare anche questa.
Associazione per la sinistra unita e plurale
Laura Bennati
Andrea Bagni
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