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La mer, la fin...

venerdì 27 marzo 2009

Prato. Ancora brutti numeri, purtroppo

Quelli dei centri di ascolto Caritas sono dati veramente preoccupanti...
MV

da il Tirreno del 27/03/09
Boom di richieste di aiuto alla Caritas

In aumento anche gli italiani. E i casi sono sempre più difficili

Quasi triplicati i colloqui in pochi anni Domani la giornata della raccolta alimentare e ci si rivolge anche alla comunità cinese

PRATO. Italiani o migranti non importa, la povertà non guarda in faccia nessuno. I colpi della crisi si fanno sentire e cresce in maniera preoccupante il numero delle famiglie che si rivolgono alla Caritas. Secondo i dati raccolti negli ultimi cinque anni dai centri d’ascolto della Caritas Diocesana e delle parrocchie, il numero delle persone in difficoltà sarebbe infatti aumentato di quasi il 300%. Un incremento che ha colpito per primi gli stranieri, ma che ha finito per farlo anche con gli italiani, con le famiglie pratesi, il cui numero è praticamente triplicato nel giro di pochi anni.
Centri d’ascolto. L’incremento dal 2003 al 2008 non può lasciare indifferenti. I colloqui richiesti ai centri d’ascolto della Caritas sono passati dai 5.864 del 2003 a quasi 16.000 nel 2008. Scendendo più nel dettaglio la situazione si fa ancora più chiara. Nel 2003 i colloqui con stranieri furono 4.370, quelli con italiani 1.494; il dato dell’anno scorso vede invece 10.384 colloqui con stranieri e 5.606 con italiani.
Il segretario della Caritas Rodolfo Giusti spiega un ulteriore dettaglio, non quantificabile in numeri: «Le statistiche non dicono tutto e se da una parte l’incremento delle richieste sembra essersi stabilizzato tra il 2007 e il 2008, sono le istanze stesse, i problemi portati dalla gente a essere diventati molto più critici. Quelli degli italiani ovviamente sono stati sempre più complessi, ma da qualche mese a questa parte gli stranieri non vengono più con problemi legati solo al permesso di soggiorno o al lavoro. Anche i loro problemi si sono complicati e anche su di loro la crisi ha effetti pesanti».
La tessera e l’Emporio. E proprio per queste persone o famiglie in difficoltà, la Caritas ha costituito da poco meno di un anno l’Emporio, un negozio dove si possono acquistare gratuitamente alimenti e prodotti di prima necessità dal costo espresso in punti. In meno di un anno le tessere distribuite sono state 574, di cui 120 solo quelle “neonato”. La tessera viene assegnata da un gruppo di monitoraggio dopo un attento vaglio del caso e quindi ricaricata con i punti acquisto. Ha una validità di tre mesi, poi si ritorna sul caso per valutarlo di nuovo. Il gruppo di monitoraggio si riunisce due volte al mese e le richieste che deve esaminare si aggirano intorno alle cento unità ogni trenta giorni.
Nel 2009 l’Emporio prevede poi di distribuire prodotti per un controvalore che raggiunge il mezzo milione di euro. Numeri e cifre significativi per una struttura piccola, anche se organizzata alla perfezione. Il problema è che, proprio per motivi logistici, il tetto massimo di tessere che l’Emporio è in grado di gestire sembra raggiungibile nel giro di poco tempo.
La raccolta alimentare. In questo scenario si colloca la raccolta alimentare promossa dalla Caritas per domani a favore proprio dell’Emporio. Ai pratesi che si presenteranno nei sedici supermercati che hanno aderito all’iniziativa, i volontari riconoscibili da una pettorina rossa forniranno un volantino con le indicazioni di acquisto e un sacchetto bianco. «E’ bello sapere che in una città che fa fatica come Prato in questo momento non venga meno la solidarietà - dice Idalia Venco, presidente della Caritas pratese - Voler dedicare tempo, denaro, mezzi e spazi a chi è meno fortunato rappresenta una ricchezza per tutta la città».
«Dovrà essere una carità intelligente però - precisa Rodolfo Giusti - L’Emporio riceve una grande varietà di alimenti da molte fonti e nel volantino che daremo saranno indicati prodotti precisi: abbiamo bisogno solo di quelli, gli altri li abbiamo già». Ma sarà anche la prima, vera raccolta alimentare pensata per coinvolgere la comunità cinese. Verrà infatti distribuito un volantino in cinese. «L’anno scorso improvvisammo con un volantino e poi ci stupimmo di quanto la comunità cinese fosse sensibile al tema - dice Giusti - Così quest’anno speriamo che risponderanno come e meglio della volta scorsa. Se lo faranno sarà davvero un successo».
Alessandro Pattume

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